PFrancesca93
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VITA DI PLUTARCO

* Nacque in Cheronea (Beozia) nel 50 d.C. o poco prima;
* Studiò ad Atene retorica e filosofia sotto la guida del platonico Ammonio;
* Viaggiò molto in Asia, in Grecia, ad Alessandria e in Italia. Fu a Roma due volte;
* Ottenne la cittadinanza romana;
* Secondo alcune testimonianze, ricevette da Traiano la carica di console e un potere sui governatori dell’Illiria, mentre Adriano lo avrebbe nominato procuratore della Grecia;
* Non si separò mai tuttavia dalla città natìa Cheronea, dove si era creata una sorta di piccola accademia familiare attorno a lui che era considerato il maestro per eccellenza;
* Per lui molto importante fu la carica di sacerdote di Delfi, in quel santuario che si trovava ormai in decadenza.

Egli lavorò molto alla rinascita del tempio spinto da una forte fede religiosa, e aiutato anche da Adriano e Traiano,
* Morì intorno al 120

OPERE

Il corpus di Plutarco è uno dei più estesi della letteratura greca (circa 250 opere) di cui tuttavia non possediamo versioni autentiche. La sua produzione è suddivisa in:
- “Vite parallele”;
- “Moralia”;

STILE

Spesso il periodare è ampio e complesso (a testimonianza del suo grande sapere), la lingua è di base attica con forti influssi della koinè. E’ presente una forte attenzione ad evitare lo iato, la sua assenza è infatti prova dell’autenticità dei suoi scritti.

“VITE PALALLELE”

* Sono biografie a coppia di illustri personaggi greci e romani accostati per analogia più o meno forzata.
* A noi sono pervenute 22 coppie di vite e 4 vite singole (Aràto, Galba, Otone e Artaserse).
* Le coppie si chiudono tutte (ad eccezione di 4) con una sintesi riassuntiva.
* Si iscrivono, per consapevole scelta di Plutarco, nel genere della biografia. Nel proemio alle vite di Alessandro e Cesare scrive: “Io non scrivo un’opera di storia, ma vite”. Allo stesso modo al proemio della vita di Nicia afferma di aver scritto quanto bastava per far comprendere al lettore il carattere del personaggio e il suo modo di agire/pensare.
* L’interesse di Plutarco verso il carattere dei personaggi sfocia nell’inserimento di aneddoti, detti ed episodi.
*Anche se è un’opera biografica, importanti sono le mille fonti storiche a cui si ispira P., grazie a cui ci sono pervenute informazioni storiche di grande importanza
FINALITA'
I fini delle “Vite parallele” sono principalmente due:
- finalità etica: il lettore è stimolato ad assimilare la virtù di certi personaggi e ad imitarne il valore. E se appare la visione dei vizi, essa serve solo ad allontanarsi da questi e apprezzare maggiormente la virtù;
- finalità politica: Plutarco cerca anche di favorire la conoscenza e dei due mondi (greco e romano), di mostrare ai romani come anche i greci avessero avuto nella loro storia uomini valenti e grandi condottieri. Si cercava di unificare i due regni, ideale che si realizzerà quando con costantino si sposterà la capitale dell’impero in oriente.

MORALIA

* Il nome deriva dal fatto che il dotto bizantino che raccolse verso la fine del XIII secolo le opere di Plutarco in gruppi, pose all’inizio della raccolta gli scritti di “cose morali” (etikà), titolo che andò impropriamente ad abbracciare tutta la raccolta. Infatti solo una parte di questi scritti trattano di argomenti morali, mentre tutti gli altri trattano gli argomenti più disparati.
* Divulgazione filosofia.
* E’ il gruppo più numeroso dei Moralia
* Gli argomenti principali sono discorsi sulla dottrina della virtù (antistoica), sull’anima, sull’amore fraterno, l’amore (erotikòs) il matrimonio.

Scritti pedagogici e filosofici

* Questi scritti illustrano come avviare e guidare con profitto il giovani nella lettura dei poeti e guidano i giovani su come ascoltare e seguire il maestro.
* Una parte di questi scritti è dedicata alla discussione di problemi filosofici e alla interpretazione e al commento dei filosofia anteriori. Ampio spazio è dato per esempio a Platone (Timeo). Altre opere sono invece dediicate alla critica delle posizioni filosofiche dell’epicureismo e lo stoicismo.

Scritti teologici

* Il tema teologico era molto car alla sensibilità religiosa di Plutarco soprattutto, che tratta soprattutto argomenti che riguardavano il santuario di Delfi. (dialoghi pitici: L’E di Delfi, Gli oracoli della Pizie, L’eclissi degli oracoli).
* Uno scritto è anche dedicato al daimonion di Socrate.
* E’ presente inoltre un’operetta su Iside e Osiride e altri miti e misteri della religione egiziana.
* E’ anche trattato il problema della giustizia divina (Sulla tarda punizione della giustizia divina)

Scritti etico-politici

* Sono un insieme di riflessioni e istruzioni pratiche per quanti operano nella vita pubblica.
* Nei “Precetti politici”, P. tratta della Grecia sottomessa a Roma e dei rapporti fra Greci e Romani.

Scritti di scienze naturali

* Secondo P. la conoscenza delle scienze della natura sono un ramo della filosofia e portano alla conoscenza del “divino”.
* Lo scritto più ricordato è quello sulle questioni riguardanti la luna, vista come corpo intermedio fra astro e terra, dimora dei demoni e degli spiriti giusti dopo la morte.

Scritti di erudizione antiquaria

* Si ricollegano a questa tradizione gli Aitia greci e romani che illustrano l’origine di certi costumi, riti, culti ecc.
* Componimenti di varia erudizione sono “Il banchetto dei sette sapienti” e i “Symposiakà”, in cui, all’interno di una cornice simposiale si affrontano i temi più disparati.

Scritti di critica letteraria

* Abbiamo notizie di opere critiche dedicate ad Omero e Esiodo.
* Tra questi scritti si ricorda quello “Sulla musica” che è un’importante fonte di conoscenza sulla lirica arcaica e sulla musica greca.

Scritti retorico-epidittici

* Questi scritti sono certamente risalenti alla prima fase dell’attività letteraria di P., anteriore agli studi filosofici.
* Si tratta principalmente di declamazioni sulla Tyche e il suo ruolo.
* Ci sono anche certe operette sulla psicologia degli animali.

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