Simposio di Platone aspetti generali
Il simposio è uno dei più celebri dialoghi di Platone la scelta della cornice si rivela molto felice. È ambientato in un simposio offerto da Agatone. Si svolge nella arco di una sera e di una notte. Da sempre il simposio è l'ambiente in cui vengono affrontati i temi di carattere culturale ed educativo. Anche se non fonte ambienta una sua operetta in un simposio. Non è possibile datare con certezza l'opera: forse tra il 387 a.C è il 377 a.C.
Alcuni studiosi hanno osservato che la serenità e la simpatia fanno pensare che questo dialogo sia posteriore ad Aristofane. Con ogni probabilità il dialogo è posteriore al 386 a.C nell'apologia Platone accusa i comici di aver diffamato Socrate in questo dialogo viene per la prima volta sostenuta la tesi dell'immortalità dell'anima. In questo dialogo troviamo una fede che si riscontra soltanto nei dialoghi platonici precedenti. Questo dialogo è del secondo periodo. In questo dialogo troviamo un'esposizione del mondo e delle idee. La sua fede fondamentale è posta in bocca a una donna, la sacerdotessa di Era ad Argo. Nelle pagine centrali del dialogo si presenta come un maestro di Socrate, qui è presente un amore e poi verrà definito amore platonico. L'amore, eros, viene presentato non più come un dio, ma come un demone, un essere intermedio tra l'essere la divinità. Ha degli espedienti per la ricerca, maé continuamente alla ricerca della verità. Afrodite Urania è il simbolo dell'amore platonico, invece Afrodite πάνδημος è l'amore volgari, che non sa trascendere il mondo sensibile, qualcosa di simile alla Venere vulgaris di Lucrezio. L'amore conforme allo spirito del simposio greco è considerato il supporto migliore per l'amore eterosessuale, perché non è cercato solo dalla passione sensuale. Dal punto di vista letterario e guardiamo il brillante intervento di Alcibiade e intorno l'elogio di Socrate.