In questo appunto di letteratura greca vengono descritti molto attentamente quelli che sono i celebri Inni di un grande intellettuale dell'antica Grecia: Callimaco. Gli Inni sono in totale sei e hanno come principale obiettivo quello di celebrare le divinità cittadine nell'ambito di quelle che sono le pubbliche feste. Ad esempio il primo inno è dedicato al dio Zeus, il secondo al dio Apollo, un altro alla dea della caccia Artemide, un altro ancora alla dea Demetra. Vi sono anche inni dedicati a luoghi sacri, come per esempio l'Inno a Delo, l'isola sacra del dio Apollo.
Indice
Gli Inni Sacri
I sei inni sono destinati a celebrare le divinità cittadine in pubbliche feste.Il primo inno è dedicato a Zeus e descrive il parto della madre rea che salvò suo figlio dagli impulsi cannibalici del padre, generandolo al riparo di una grotta, situata tradizionalmente a creta, ma collocata da Callimaco in Arcadia; termina con un elogio del protettore del poeta.
L'inno ad Apollo
L'”inno ad Apollo” dopo un esordio di magica suggestione religiosa, passa a lodare il dio attraverso una serie di riferimenti eruditi a riti e luoghi di culto, si sofferma sui suoi legami con Cirene e termina con l'immagine di apollo che elogia l'estetica callimachea della poesia breve e raffinata.
L'inno ad Artemide
L'”inno ad Artemide” contiene un bozzetto tutto ellenistico di Artemide bambina che chiede al padre divino i suoi privilegi quasi fossero dei giochi e si fa costruire le armi dai ciclopi nella loro fornace; l'inno si conclude con una serie di erudite digressioni sui luoghi cari alla dea.
L'inno a Delo
L'”inno a Delo” celebra l'isola sacra ad apollo e descrive le peregrinazioni di Latona, che vaga per il mondo perseguita dalla gelosia di Era, alla ricerca di una terra disposta ad accettare il suo parto; è Delo ad accoglierla; la dea porta alla luce i suoi gemelli (Apollo ed Artemide).
I Lavacri di Pallade
I “Lavacri di Pallade” prende spunto da una cerimonia religiosa argiva in cui ogni anno si lavava nel fiume la statua della dea; il nucleo narrativo è il racconto dell'accecamento di Tiresia, che giovinetto, stava cacciando per i mondi ed ebbe la sfiga di sorprendere Atena nuda a una fonte mentre si stava lavando; perse così l'uso degli occhi. ma ebbe in cambio dalla dea il dono della profezia.
