Inni di Callimaco
Sono sei, celebrano divinità cittadine in pubbliche feste. Alcuni sono su commissione (reali), altri fittizi.
[Quello dell'inno è un genere molto antico, risalente addirittura ad Omero. Gli inni omerici erano perlopiù preghiere di apertura per le recitazioni epiche durante le panegùreis. Callimaco lo sceglie poiché innanzitutto gli permette di dedicarsi a un aition (ovvero a una 'causa'); e inoltre gli permette di raccontare il mito in dimensioni ridotte (poetica della brevitas).]
Negli Inni di Callimaco gli dei hanno tratti umanizzati. Persino il re Filadelfo è chiamato 'teòs'. Callimaco crede negli dei come poteva crederci un greco colto del III secolo.
Inno a Zeus (in Esametri Epici).
Descrive il parto di Rea in Arcadia (tradizionalmente a Creta). Vi è come cornice un simposio di poeti eruditi e termina con un elogio del protettore Filadelfo. Ricco di contaminatio: prende infatti spunto dall'inno omerico e da quello in metro lirico.
Inno a Apollo (In Esametri Epici, probabilmente scritto per accompagnare le Carnee di Cirene e quindi reale).
Esso loda il Dio attraverso le sue sfere funzionali (arco, canto, medicina) e i suoi luoghi di culto. Alla fine termina con una dichiarazione poetica: Apollo esalta la brevitas di Callimaco, affermando di preferire all'acqua torbida del fiume Eufrate una piccola fonte limpida e pura.
Inno a Artemide (In Esametri Epici).
Narra di un'Artemide bambina seduta sulle ginocchia del padre Zeus, che chiede armi e privilegi al genitore. Vi è inserito poi un catalogo dei luoghi e delle ninfe amate dalla Dea.
Inno a Delo (In Esametri Epici).
Descrive il vagabondare di Latona (madre degli dei Gemelli), inseguita da Era fino a Delo, unica isola che, contravvenendo a quanto imposto dalla moglie di Zeus (Era appunto), offre ospitalità a Latona e le permette di partorire Apollo e Artemide.
È inserito anche qui un particolare encomio al re Filadelfo.
Inno per i Lavacri di Pallade (In Distici Elegiaci, sporcati con un colorito dorico).
È un inno mimetico, centrato su un solo episodio mitico. Narra infatti la storia di Tiresia, accecato dagli dei per aver visto Atena mentre faceva il bagno. Per compensare la perdita della vista, gli dei gli fanno dono della profezia.
Inno a Demetra (In Esametri Epici e dialetto dorico).
È anche questo un inno mimetico, scritto probabilmente per la festa di Cirene dedicata a Demetra.
Narra il mito di Erisittone, punito con una fame insaziabile per aver distrutto il bosco sacro alla Dea.
Criterio dell'Ordine degli Inni:
1. A Zeus, Dio Re.
2. Ad Apollo, protettore di poeti e di Cirene (città natale di Callimaco).
3. Ad Artemide, sorella di Apollo.
4. A Delo, terra madre di Apollo.
5. A Pallade, dea della sapienza.
6. A Demetra, principale 'patrona' di Cirene.