Euripid
Vita: la figura di Euripide è quasi contemporanea a quella di Sofocle. Euripide nasce nel 485 e muore del 407. Non partecipò alle varie guerre, d’altro canto risentì dalla sofistica. Dietro ai suoi ragionamenti e alla volontà di problematizzare, troviamo l’influsso degli intellettuali della sua epoca, tra cui Protagora, Gorgia e Prodico.
Fonti: le notizie sull’autore sono ricavate dai suoi scritti, dalla tradizione e da quello che altri autori ci hanno lasciato.
Opere: ci sono pervenute varie tragedie. Euripide scrisse, tra tutte le tragedia, anche un epinicio, un canto per la vittoria di un atleta, e un epigramma in occasione della campagna ateniese in Sicilia. Le tragedie che ci sono pervenute integre sono 18. Con Euripide si torna all’uso eschileo della TETRALOGIA, alla presentazione di 3 tragedie e di 1 dramma satiresco. Con Euripide aumenta l’intreccio della storia e così anche il numero dei personaggi, per questo, quando l’autore non sa più come sciogliere la faccenda, introduce il deus ex machina (dio che entra nella scena per risolvere le varie questioni).
Già guardando i titoli delle tragedie ci rendiamo conto della novità di Euripide. Alcuni non rispondono ad argomenti trattati da Eschilo e da Sofocle. Questi sono:
o Alcesti.
o Medea.
o Ippolito coronato.
o Baccanti.
o Ione.
Altre possono essere raggruppate in quanto ci rimandano al ciclo epico troiano:
o Troiane.
o Ecuba.
o Elena.
o Andromaca.
o Ifigenia in Aulide (anche riconducibile al ciclo dell’Orestea, è infatti figlia di Agamennone).
o Ifigenia in Tauride (anche riconducibile al ciclo dell’Orestea, è infatti figlia di Agamennone).
Con Euripide troviamo la volontà di non attingere agli stessi contenuti dei predecessori. Nelle sue tragedie troviamo ad esempio i racconti delle situazioni createsi dopo la guerra di Troia.