Grecia antica - Esiodo ed il rapporto fra gli dei e il mondo
Il poeta Esiodo visse probabilmente nella seconda metà dell’VIII secolo e nella prima del secolo successivo. Alcune notizie della sua vita si ricavano dalle stesse sue opere. Sappiamo che nacque in Beozia in un ambiente caratterizzato da un’economia preminentemente agricola, in mano ad un ceto medio emergente. In un passo delle sue opere troviamo notizia della sua partecipazione ad una gara poetica e della sua vincita.
Si apprende anche di una contesa con il fratello per la spartizione dell’eredità paterna. Secondo quanto scrive Tucidide, Esiodo sarebbe stato ucciso nel santuario consacrato a Zeus nella Locride, ma le notizie non sono sempre concordanti.I due grandi poemi di Esiodo sono la Teogonia (= La nascita degli dei) e Le opere e i giorni. Quest’ultima, molto lunga, un insieme di poemi che hanno come oggetto la morale e il lavoro dei campi. Entrambe sono state scritte quasi contemporaneamente all’Odissea che è di poco posteriore all’Iliade. Alcuni critici affermano, addirittura, che la Teogonia sarebbe anteriore all’Iliade. Le opere e i giorni ci mostra un mondo totalmente diverso da quello del primo poema omerico, anche se l’atteggiamento di Esiodo nei confronti del passato non solo è simile a quello di Omero, ma addirittura anche ricco di un’ammirazione e di un rimpianto più marcati. Secondo il poeta, dopo l’età dell’oro, il mondo ha cominciato a conoscere la decadenza; infatti si è passati all’età dell’argento dei semidei, a quella di bronzo, caratterizzata dalla presenza degli eroi per arrivare a quella attuale del ferro che è ben poca cosa. In agricoltura, egli opera una combinazione fra regole magiche e religiose; vi inserisce insegnamenti morali adatti alla vita dei campi; la presenza e l’osservazione delle stagioni non è casuale in un contesto agricolo primitivo; infatti, ogni regola pratica aveva una natura religiosa per cui i riti che ne derivavano avevano come obiettivo quello di far crescere i raccolti. Questo tipo di religiosità esiste anche in Omero, pur occupandovi un ruolo di secondo piano; d’altra parete, la morale dei personaggi omerici viene messa in totale risalto soltanto nell’Odissea.
I critici hanno molto discusso sugli aspetti sociologici dello poesia di Esiodo; per tradizione, sappiamo che egli proveniva da un ambiente contadino, per cui sarebbe stato normale che egli si opponesse al mondo aristocratico quale esso appare nel modo omerico. Non tutti, però sono dello stesso parere; infatti il contadino a cui il poeta fa costante riferimento è un ricco proprietario che dispone di mezzi e di beni ed in questo si potrebbe riconoscere il germe di una certa ideologia aristocratica che poi costituirà la base per uno sviluppo successivo della morale tradizionale della Grecia classica.