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Indice

  1. L’eroe e la morte
  2. Il fondamento del potere politico

L’eroe e la morte

Essenziale è il tema del rapporto dell’eroe con la morte, non solo con la morte che egli infligge ai nemici, ma anche con quella che lo attende come destino.La morte è — per tutti — una condizione-limite. Ma per l’eroe è qualcosa di più elevato: essa è infatti anche il pieno coronamento della vita, la prova più impegnativa a cui egli va incontro, la verifica ultima del suo valore.

In tal senso, come adempimento del dovere di dare la vita in battaglia, la morte può diventare un fattore di promozione sociale dell’eroe, il momento in cui comincia a fiorire la sua fama eterna. Ma l’eroe conosce anche l’angoscia della morte. Proprio Achille, nell’Odissea, mentre nell’Ade le ombre si fanno rispettosamente da parte al suo passaggio, dice ad Ulisse che preferirebbe “molto più vivere come schiavo al servizio di un povero contadino, che regnare su questi morti, su tutto questo popolo spento”. Eppure, proprio perché la vita appare così preziosa e l’idea della morte così angosciosa, la scelta dell’eroe di mettere in gioco la propria esistenza lo rende ancora più grande; quindi più meritata la fama che l’accompagnerà nella memoria della sua gente. Perché la gloria è la misura del valore, nell’etica cavalleresca.

Il fondamento del potere politico

Il potere è dato ai signori direttamente da Zeus attraverso la thémis e lo scettro. La thémis è il sistema di consuetudini divine di cui è interprete privilegiata l’aristocrazia guerriera, che gestisce contemporaneamente le magistrature, gli uffici del culto ed il comando militare. Lo scettro è il simbolo del potere politico-militare, diremmo oggi il potere “esecutivo”. Esso spetta al re, ma è condizionato dalle scelte degli altri signori. Alla thémis e allo scettro si accompagna poi la dike, cioè la giustizia. Essa, si è detto, è spesso raffigurata come una dea.
Dike è sanzione e riconoscimento dell’ordine gerarchico esistente, garantito da Zeus.
Talvolta viene descritta come una pura e semplice procedura giudiziaria, che ha luogo in pubblico e nella quale il popolo si divide fra le due parti in contesa, così da fornire un orientamento per le decisioni dello stesso giudice-re.

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