Rebe6215
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Questo appunto di Letteratura Greca tratta dei versi 504-507 dell'Antigone di Sofocle e del tema della tirannide in essi presente.

Indice

  1. I versi 504-507 dell'Antigone di Sofocle: testo greco e traduzione
  2. I versi 504-507 dell'Antigone di Sofocle: commento

I versi 504-507 dell'Antigone di Sofocle: testo greco e traduzione

[...] τούτοις τοῦτο πᾶσιν ἁνδάνειν
λέγοιμ᾿ ἄν, εἰ μὴ γλῶσσαν ἐγκλῄοι φόβος.
ἀλλ᾿ ἡ τυραννὶς πολλά τ᾿ ἄλλ᾿ εὐδαιμονεῖ
κἄξεστιν αὐτῇ δρᾶν λέγειν θ᾿ ἃ βούλεται.

Qualcuno potrebbe dire che questo sia un piacere per tutti costoro, se la paura non frenasse la lingua. Ma la tirannide ha molte e altre fortunate e le è possibile dire e fare ciò che vuole

I versi 504-507 dell'Antigone di Sofocle: commento

In questi versi Antigone prende coscienza della cecità e dell’arroganza del potere assoluto. Vediamo nello svolgersi della tragedia lo scontro tra ϕιλία e il dovere del cittadino di obbedire alla leggi della “πόλις”. Tale scontro si applica a un atto concreto: la sepoltura di un cadavere. A tale atto si lega un problema specifico di giustizia: fin dove può spingersi l’arbitrio dei vivi? Creonte, esponendo al coro dei cittadini il suo programma politico, esprime con chiarezza il proprio punto di vista; la giustizia del tiranno e della πόλις che egli governa, si estende anche dopo la morte. L’esigenza di Antigone (seppellire il fratello morto) affonda la sua legittimazione nella sfera etica. Antigone sfida il potere, il dominio maschile che si nasconde dietro la pretesa neutralità di uno stato tirannico incapace di ascoltare le ragioni dei suoi governati, che più che cittadini sono spinti a comportarsi come meri sudditi. Creonte è l’eroe negativo. Viene espresso il tema della libertà contro l’oppressione del tiranno. Il tiranno è colui che, piuttosto che porsi come obiettivo primario il bene comune, si occupa esclusivamente di consolidare il proprio potere, non esitando a violare i confini della giustizia. Creonte ha un concetto alto di sovranità e non transige alcuna violazione della legge. Proprio per questo il sentimento di ϕιλία di Antigone non ha successo. Il tiranno agisce in difese delle leggi scritte dagli uomini, mentre Antigone considera le vere leggi, non quelle fatte dagli uomini, ma le leggi non scritte “νόμιμα ἄγραπτα”. Creonte è immerso nel suo potere, rappresentando il predominio delle regole sugli affetti, credendo che il suo potere politico sia assoluto. Creonte non deve sottoporre il suo potere a nessun limite, ed è questo atteggiamento che lo configura come un tiranno. L’Antigone ci insegna che i pilastri portanti della nostra società sono due: il “diritto” e “il governo”. Il diritto senza governo è “anarchia” mentre il governo senza diritto è “dispotismo”. Tenere insieme il diritto e il governo è il compito della “Costituzione” e ogni volta che non ci si attiene ad essa, attraverso i propri comportamenti, si mina l’equilibrio della società. Il messaggio, forte e senza filtri, presente nell’Antigone ci invita a prendere coscienza di quanto fragile sia l’equilibrio sopra il quale costruiamo le nostre certezze, due delle quali sono: “speranza” e “libertà”.

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