La civiltà della scrittura
In quest’epoca la scrittura alfabetica permette la redazione e la diffusione di nuove opere e la sistemazione del patrimonio culturale dell’età arcaica: è il caso dei poemi omerici che vengono riordinati su iniziativa di Pisistrato (nel VI sec. a.C.).
La diffusione dell’alfabeto fenicio ha effetti profondi. Grazie alla riduzione del numero dei caratteri e all’eliminazione dei troppo complicati ideogrammi, leggere e scrivere non sono più frutto di un’alta competenza professionale, quasi un misterioso privilegio agli occhi del popolo.
Il linguaggio narrativo
Nei testi legislativi e nella prosa scientifica e filosofica il linguaggio narrativo della tradizione poetica viene gradualmente sostituito dal linguaggio astratto. Diventa così possibile affermare principi e regole di portata generale facendo a meno di identificarli con una divinità o un e eroe (quindi facendo a meno di nomi propri)come era consuetudine nel linguaggio narrativo della poesia epica. Nell’enunciare una regola non si descrivono più i singoli, specifici comportamenti che si vogliono proibire o favorire (del tipo, ad esempio: “se rubi una pecora sarai punito...”), ma si enuncia un principio generale ti- di comportamento del tipo: “qualunque uomo
libero sottragga ad un altro la proprietà di un bene sarà punito...”.