L'Ellenismo va dal 323 a.C., anno della morte di Alessandro Magno, al 31 a.C., anno della battaglia di Azio. Segna il passaggio da una civiltà orale-aurale (quando le opere storiche venivano lette pubblicamente) a una civiltà della scrittura, nella quale veicolo di trasmissione e tesaurizzazione del sapere diviene il libro, simbolo della nuova cultura. Il libro presupponeva una grande erudizione ricercata e cura dell'elaborazione formale. Il termine "Ellenismo" compare nella "Storia dell'Ellenismo" di Droysen, che ha esteso l'uso del termine dal campo linguistico a quello storico-culturale, individuando, in questo periodo, una fusione di elementi greci ed orientali a seguito delle conquiste di Alessandro Magno, instaurando un parallelo con la fusione avvenuta nel Medio Evo tra Romanità e Germanesimo.
Alessandro Magno voleva unire in un unico grande regno Oriente e Occidente. Per favorire la fusione tra popoli sposò una nobile fanciulla persiana e obbligò che i suoi ufficiali facessero la stessa cosa; si attribuì onori divini, pretendendo l'omaggio di prosternarsi al sovrano; realizzò un piano di sincretismo religioso e creò ibridi religiosi. Alla sua morte, le lotte fra i suoi generali (Diadochi) e i loro successori (Epigoni) divisero il regno macedone in quattro ulteriori regni: Siria, Egitto, Macedonia e Pergamo, i quali poi caddero nelle mani dei romani.
La più fiorente e ricca delle metropoli ellenistiche fu Alessandria, meta di numerosi poeti, letterati, grammatici, filosofi e scienziati. Qui Demetrio Falereo, signore di Atene, progettò la costruzione della Biblioteca e del Museo, realizzati poi sotto Falereo. Il Museo (tempio delle Muse) si ispirava al Peripato; qui vi risiedevano numerosi dotti, che ruotavano attorno la corte del sovrano, i quali potevano usufruire di numerose strutture contigue, tra cui la Biblioteca. A capo del Museo c'erano un sovrintendente (epistàtes) e un direttore (prostàtes), assai più importante. La Biblioteca raggiunse il suo massimo splendore all'inizio del I secolo a.C., contenendo circa 700.000 mila volumi, prima dell'incendio del 47 a.C. Accanto a quella di Alessandria, altre importanti Biblioteche furono quelle di Pergamo e Antiochia. A quel tempo Atene godeva di un grande prestigio: oltre sede del Peripato e dell'Accademia, fu la culla della Commedia Nuova, dello Stoicismo e dell'Epicureismo.
Durante l'Ellenismo si passa da un sistema democratico a uno monarchico: ciò genera due tendenze opposte ma complementari, il cosmopolitismo e l'individualismo. L'uomo greco si trova proiettato in un mondo senza confini e deve confrontarsi con culture diverse dalla sua, spesso portatrici di valori alternativi rispetto a quelli in cui era stato educato. L'apertura di orizzonti, in un'immensità caotica, porta l'uomo, che non si riconosce cittadino del mondo, a chiudersi in se stesso alla ricerca di un equilibrio stabile: così individualismo e cosmopolitismo coesistono paradossalmente e sono manifestazioni dello stesso stato d'animo. Inoltre, con l'avvento delle monarchie, tutti i cittadini vengono trasformati in sudditi.
Da qui la diffusione di dottrine filosofiche, a sfondo etico, come l'Epicureismo e lo Stoicismo, che promettono all'uomo il conseguimento dell'atarassia e dell'apatia, cioè dell'immunità dai turbamenti e dalle passioni. Anche la scienza conosce una grande fioritura; soprattutto ad Alessandria si riuniscono i più importanti scienziati che possono usufruire di strutture messe a disposizione dal sovrano.
Caratteristica significativa dell'Ellenismo è la diffusione della koinè diàlektos, cioè la lingua parlata comune (dialettale), di base ionico-attica, che finisce per divenire la lingua ufficiale delle cancellerie e della pubblica amministrazione. A differenza della lingua scritta, che rimane inalterata, quella parlata va progressivamente modificandosi, risultando più dinamica e aperta alle innovazioni lessicali e sintattiche. Ciò avviene per eliminare le forme non sentite proprie della stessa koinè. In questo periodo i letterati diventano sudditi del sovrano, cosicché la produzione letteraria assume caratteri del tutto nuovi. I poeti, ad esempio, ricercano un'arte sempre più raffinata ed erudita, caratterizzata dal labor limae. Nascono nuovi generi letterari, come l'epillio e l'idillio e si diffondono tematiche erotiche, simposiache, naturalistiche, psicologiche e introspettive. Il mito si svaluta, collocato solamente in una dimensione letteraria e fantastica.
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La civiltà ellenistica