simone.scacchetti
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Concetti Chiave

  • Il tempo è una creazione umana che sfida la comprensione, generando spazio e ulteriori concetti temporali.
  • La percezione del tempo varia culturalmente: ciclico in Oriente e lineare in Occidente, influenzando il pensiero filosofico e letterario.
  • Scrittori come Lamartine e Baudelaire esplorano il tempo come un'entità inarrestabile e spesso ostile, mentre Apollinaire lo paragona a un fiume in continuo movimento.
  • Proust esplora il concetto di tempo attraverso il ricordo involontario, immortalando il passato e vincendo la mortalità tramite la scrittura.
  • Il tempo, percepito come inarrestabile, è un tema ricorrente nella letteratura, rappresentando sia una sfida che una fonte di ispirazione per gli autori.

Fuga del tempo

Abbiamo creato qualcosa di molto più grande di noi. Nonostante sia stata una nostra invenzione, non riusciremo mai a capire le sue leggi. Dal tempo si genera altro tempo e dal tempo si espande lo spazio, dal quale dipende. Il concetto di tempo è così affascinante che tutti gli uomini nel corso della loro vita hanno avuto la curiosità di interrogarsi su questo trovando un muro da scavalcare o un infinito da esplorare. Addirittura il modo di percepire il tempo è differente secondo le culture e le epoche: in Oriente, per esempio, è forte il pensiero di un tempo ciclico, ripreso da Borges nell'Immortale o da Nietzsche in Ansi parlait Zarathoustra. Ma in Occidente e con l'avvento del cristianesimo, il tempo lineare è come siamo stati abituati a pensare e a vedere l'immensità del cosmo.
Dal carpe diem di Orazio al Triomphe de Bacchus e d'Ariane di Lorenzo de' Medici, fino ad arrivare al mal de vivre di Chateaubriand, il quale vede il passato e il presente come due statue incomplete, perché il primo è perduto ed è solo parzialmente recuperabile attraverso il ricordo, mentre il secondo è labile e può essere soltanto capito attraverso il futuro. Lamartine chiede al tempo di sospendere il suo volo, quasi soffocato da tanta noncuranza, decisione, di un tempo che scorre senza mai fermarsi e senza che sia possibile fermarlo. Baudelaire è più pessimista e concepisce il tempo come un nemico che lo avvicina alla morte (nell'Orologio). Apollinaire riprende il panta rei di Eraclito e vede il tempo come l'acqua della Senna, che scorre senza freno.
Infine, Proust scrive un'intera opera sul ritrovamento del tempo perduto, che è la sua stessa vita. Ritrovando inconsapevolmente il suo passato, viene assalito dall'intera epopea della sua vita in modo incredibilmente dettagliato. Proust ritrova se stesso e si comprende attraverso una fortunata sensazione dalla quale scaturisce il ricordo involontario. Infine, il passato riscoperto tramite una sensazione può essere immortalato per sempre sulla pagina attraverso la scrittura e l'autore diventa eterno, annullando la sottomissione dell'uomo al tempo, vincendo la morte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la percezione del tempo nelle diverse culture ed epoche?
  2. La percezione del tempo varia tra culture ed epoche; in Oriente è visto come ciclico, mentre in Occidente, influenzato dal cristianesimo, è percepito come lineare.

  3. Come viene rappresentato il tempo nella letteratura occidentale?
  4. Nella letteratura occidentale, il tempo è spesso visto come un'entità inarrestabile e sfuggente, con autori come Baudelaire che lo considerano un nemico, mentre Proust lo esplora attraverso il ricordo involontario.

  5. In che modo Proust affronta il concetto di tempo nella sua opera?
  6. Proust affronta il tempo attraverso il ritrovamento del tempo perduto, utilizzando il ricordo involontario per riscoprire il passato e immortalare la sua vita sulla pagina, sfidando così la sottomissione al tempo.

Domande e risposte