Concetti Chiave
- Corneille's plays, such as "Le Cid," focus on themes of honor, virtue, and moral dilemmas, often depicting protagonists as noble heroes facing difficult choices.
- Racine's tragedies, including "Phaedra," emphasize raw human emotions and passions, portraying characters as anti-heroes driven by primal instincts and often succumbing to tragic fates.
- Corneille draws inspiration from Spanish writings and Christian tragedies, while Racine looks to Greek tragedy, incorporating Jansenist themes of human corruption and divine grace.
- Corneille's works feature complex plots and extraordinary conflicts, whereas Racine presents simpler narratives focused on inevitable tragic outcomes driven by intense passions.
- In their portrayal of love, Corneille views it as secondary to honor and ambition, while Racine sees it as an overwhelming, irrational force that dominates and traps the soul.
Questo appunto di Letteratura presenta il confronto fra gli scrittori francesi Corneille e Racine, partendo dalle posizioni adottate dagli autori nelle rispettive opere: Le Cid, di Corneille e Phaedra di Racine, e analizzando le principali differenze tra i due nel modo di intendere la scrittura teatrale.
Indice
Le opere teatrali di Corneille: i temi di sfondo
Le Cidrappresenta una delle maggiori opere teatrali di Pierre Corneille, che fu composta nel 1636.
In arabo il termine “cid” significa “signore”, ed è il nome che prende il protagonista della tragedia, Rodrigo Dìaz de Vivar. Tuttavia, in linea generale, in tutte le opere teatrali di Pierre Corneille sono rinvenibili alcuni temi di fondo, quali: onore, virtù, magnificenza (tutte virtù aristoteliche). Ogni virtù messa in scena da Corneille viene identificata attraverso un protagonista: il Cid rappresenta l’onore, Orazio il patriottismo, Cinna la generosità e Poliuto la santità. Inoltre, poi, ogni protagonista delle tragedie corneliane è raffigurato come eroe, figura artefice e responsabile del proprio destino, con una impeccabile fibra morale. Di contro, tuttavia, queste qualità eccelse spingono i personaggi delle tragedie a rinunciare alla felicità umana, rifugiandosi nella propria solitudine. Proprio a partire dalla struttura dei personaggi descritti da Corneille nelle sue tragedie si parla di “dilemma corneliano” ovvero una situazione di dubbio che impone al protagonista una scelta fra due diverse opzioni, che sono entrambe ritenute inaccettabili, poiché entrambe producono degli effetti non giusti. Il dilemma corneliano quindi, è la tipica situazione di conflitto interiore, ed è una situazione di dilemma che appare per la prima volta nella tragedia Le Cid, dove Rodrigo, il personaggio principale è colto dal dilemma tra il meritare l’amore di Chimene, sua sposa, o vendicare l’affronto inflitto dal padre di lei a suo padre. Le due situazioni che si prospettano a Rodrigo sono entrambe ritenute inaccettabili, meritare l’amore di Chimene sta a significare rinunciare al proprio desiderio di vendetta, perdendo il suo onore in quanto uomo, ma d’altro canto assecondare il suo desiderio di vendetta implica il dover rinunciare all’amore di Chimene.
Le tragedie di Jean Racine
Jean Racine, massimo esponente del teatro tragico francese seicentesco (insieme a Pierre Corneille), adotta uno stile di scrittura teatrale di tipo classicista, e i protagonisti delle tragedie raciniane, diversamente da quelli corneliani, sono degli antieroi. Personaggi dall’istinto primordiale che si lasciano guidare dalle emozioni e dalle passioni primordiali come l’odio, l’amore, la passione, la vendetta, la gelosia e gli incesti. Allo stesso tempo però i personaggi raciniani risultano deboli d’animo in quanto incapaci di resistere all’impulso immediato e furioso dettato dalle emozioni che un evento ha fatto scaturire in loro; in questa prospettiva risiede la visione gianseniana e pessimistica dell’autore rispetto all’intera esistenza dell’uomo. Proprio per questi motivi non mancano nel teatro di Racine scene sanguinose e massacri. Fra le opere teatrali composte da Racine nel decennio culmine della sua carriera (1667-1677) vi è Phaedra, tragedia scritta nel 1677, ispirata ai classici latini e greci di Seneca ed Euripide e strutturata in cinque atti. La tragedia è ambientata in una piccola cittadina del Peloponneso, detta Trezene, e lo scopo che si prefigge Racine con la stesura di quest’opera è la rivisitazione del mito classico abbandonando i canoni della mitologia greca, e stravolgendoli alla luce dei canoni giansenisti. Il giansenismo infatti, si basava sull’idea che sin dalla nascita l’essere umano sia corrotto e quindi incapace di vivere facendo del bene, in quest’ottica solo la Grazia di Dio può riportare l’uomo alla salvezza facendogli abbandonare la strada del male e dei peccati.
Cornelius e Racine: confronto attraverso "Le Cid" e "Phaedra"
Mentre Cornelius vuole "dipingere gli uomini come dovrebbero essere", Racine vuole "dipingere gli uomini così come sono" (miseria e grandezza della condizione umana: Fedra rappresenta la miseria dell'uomo, abbandonato da Dio). Di conseguenza, questi due sistemi sono in contrasto sotto più aspetti. Anche la fonte di ispirazione fra i due non è la stessa; Corneille cerca l’ispirazione negli scritti spagnoli e nelle tragedie cristiane (per esempio Polyeucte), Racine, invece, preferisce rinvenire i suoi modelli nella tragedia greca. Rispetto alla relazione con le Tre Regole di Aristotele, Corneille preferisce l'improbabile (ciò che non è vero) e per raggiungere questo obiettivo non si attiene alle regole di Aristotele (le unità di luogo, tempo, azione e decoro). Racine invece preferisce il plausibile, obiettivo che raggiunge rispettando le regole di Aristotele; tuttavia, egli afferma che "la regola delle regole è quella di piacere e di toccare: tutte le altre sono fatte solo per raggiungere la prima”. Rispetto alle azioni, alla trama e al personaggio, con Corneille, l'argomento è straordinario, la trama è complicata e comprende diverse storie, mentre con Racine, l'azione è semplice, carica di poca materia e la trama è una sola. Con Corneille, il conflitto nasce nell'anima dell'eroe, che si divide tra la passione per la persona amata e il dovere, ed è sempre il dovere che prevale. In Racine, invece, il conflitto nasce da una passione a lungo contenuta o nascosta, che si scatena in tutta la sua furia all'inizio della commedia quando si alza il sipario e fa correre tutti i personaggi verso un destino tragico. Nei personaggi del teatro di Corneille, l'amore occupa un posto secondario rispetto alla vendetta e all'ambizione. Mentre, nelle opere di Racine l'amore è il soggetto principale: è una passione irresistibile, irrazionale, egoista, impossibile, gelosa e difficile da controllare. Rispetto all’amore, mentre per Corneille, questo si basa sulla stima e sull'onore, Racine intende l'amore come sentimento basato sulla passione estrema e sulla gelosia: è un flagello che invade l'anima dell'eroe e gli toglie tutta la libertà. I personaggi di Corneille sono capaci di dominare il proprio destino e di cambiarne le sorti; sono liberi, e il loro eroismo sta nella capacità di compiere scelte difficili. D'altra parte, nelle tragedie di Racine (Fedra) l'uomo è vittima del destino e della volontà divina contro cui non può fare nulla; non è libero, eppure si sente colpevole delle sue azioni. Rispetto alla visione che i due drammaturghi hanno dell'uomo, Corneille ha una visione positiva perché ritiene l’uomo in grado di controllare i suoi sentimenti e i suoi istinti. D'altra parte, Racine ne ha una visione negativa, determinata dalla sua incapacità di controllare gli istinti negativi. Il fine della scrittura per Corneille è suscitare ammirazione attraverso il culto dell'eroe, essere esemplare, che rappresenta il lato nobile dell'anima. Per difendere l'onore della sua famiglia, Rodrigue è pronto a vendicare suo padre e a uccidere il padre di Chimène. D’altro canto invece, Racine attraverso le sue tragedie, intende suscitare paura, pietà, commuovere gli spettatori e farli piangere.
Per approfondimenti su "Phaedra" di Racine vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali nelle opere teatrali di Pierre Corneille?
- Come si differenziano i protagonisti delle tragedie di Racine rispetto a quelli di Corneille?
- In che modo Corneille e Racine si ispirano a fonti diverse per le loro opere?
- Qual è la differenza tra Corneille e Racine riguardo alle regole di Aristotele?
- Come viene rappresentato l'amore nelle opere di Corneille e Racine?
Nelle opere di Corneille, i temi principali includono l'onore, la virtù e la magnificenza, con protagonisti che incarnano queste virtù aristoteliche e affrontano dilemmi morali complessi.
I protagonisti di Racine sono antieroi guidati da emozioni e passioni primordiali, mentre quelli di Corneille sono eroi con una forte fibra morale, capaci di dominare il proprio destino.
Corneille trae ispirazione da scritti spagnoli e tragedie cristiane, mentre Racine si ispira alla tragedia greca, reinterpretando i miti classici alla luce del giansenismo.
Corneille non si attiene strettamente alle regole di Aristotele, preferendo l'improbabile, mentre Racine rispetta queste regole per raggiungere il plausibile, pur affermando che la regola principale è piacere e toccare il pubblico.
In Corneille, l'amore è secondario rispetto a vendetta e ambizione, basato su stima e onore. In Racine, l'amore è una passione estrema e irrazionale, un flagello che domina l'anima e toglie libertà.