GreMo80
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decisione scelta

Alle elementari si deve andare per forza, alle medie non ci sono indirizzi da scegliere. La prima parte della nostra vita scolastica viene scandita da passaggi sequenziali, formali, obbligati.

Poi arrivano le scuole superiori. I Prof. ci forniscono consigli sull'orientamento, scrivendo una bella letterina dove viene suggerito l’indirizzo più appropriato per le proprie competenze. Ma non siamo obbligati a seguirlo, possiamo decidere in modo indipendente la nostra scuola.

Stessa cosa avviene per il post diploma: ci sono open day, test attitudinali, PCTO, alternanze e stage per portarci a decidere se iniziare a lavorare o scegliere una facoltà universitaria.

Consigli basati sulla logica, la razionalità, le probabilità di successo. Ma alla fine la palla viene messa in mano nostra e dobbiamo prendere da soli la decisione sul nostro futuro.

Quando è il momento delle scelte e soprattutto quando la scelta riguarda il lavoro, meglio seguire la razionalità o lasciarsi andare al proprio istinto?

Come prendere una decisione: ecco cosa fare

La mia ricetta? Razionalità ed istinto non si escludono, ma sono anzi complementari. Prima è bene valutare tutto con metodo, logica ed analizzando pro e contro di ogni opzione. Questo porta a scartare le scelte non sostenibili.

Se dopo questo step rimangono più alternative valide, allora non vale la pena “scervellarsi” all’infinito per trovare una risposta razionale: affidati al cuore e lascia che l’istinto ti indichi la strada. I tanti colloqui fatti da selezionatore e le interviste fatte per Skuola.net mi portano a darti questi consigli: 

  • il talento può essere innato, ma le competenze si costruiscono. Anche se non sembriamo “portati” per qualcosa e veniamo indirizzati verso altro dai consigli che riceviamo durante il nostro percorso, se abbiamo un obiettivo possiamo perseguirlo puntando sul metodo, sulla determinazione, sull’impegno e sulla passione. Nessuna strada può esserci impedita a priori

  • la passione è un motore che spinge verso risultati impensabili, se c’è qualche cosa che la accende, bene seguirla. Attenzione però: viviamo nel mondo reale. Se i risultati non ci incoraggiano non possiamo ignorarlo. Le evidenze (esami, voti, colloqui, titoli) vanno considerate per prendere le nostre scelte in modo consapevole e non avventato. Non sarà un dramma se, ogni tanto, saremo costretti a deviare dalla nostra strada

  • non tutti possono diventare tutto. Il mercato del lavoro sceglie sulla base della domanda di competenze e secondo logiche competitive e selettive. Per arrivare dove vogliamo non basta volerlo, ma occorre preparazione e merito. Se quello che amiamo fare non interessa a nessuno, potrà al massimo intrattenerci come hobby, ma difficilmente diventerà un lavoro

  • la strada della propria vita si costruisce passo dopo passo, senza conoscerla in anticipo, né poterla prevedere. Ogni volta che siamo di fronte ad un bivio decidiamo dove andare, qualche volta con la razionalità, altre volte d’istinto…soltanto alla fine ci sarà chiara la meta e potremo ricostruire la logica del nostro percorso

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende

Data pubblicazione 28 Febbraio 2025, Ore 9:00
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