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formazione e lavoroNo, non stai leggendo l’articolo sbagliato. Non stiamo parlando di scuola, ma di lavoro. Del resto si dice spesso che “non si finisce mai di imparare” e “gli esami non finiscono mai”. Ed è proprio così.
Anche quando troverai un lavoro non smetterai di studiare. Dovrai anzi impegnarti per apprendere nuove competenze e capire come fare le cose. Magari non dovrai leggere un libro, nessuno ti darà i compiti per casa, ma dovrai ugualmente metterci impegno ed attenzione, proprio come sui banchi di scuola!

Formarsi mentre si lavora

Il tempo che le aziende dedicano all’apprendimento dei propri dipendenti si chiama “formazione” (a volte si usa anche il termine inglese “training”) ed è talmente importante che le società più grandi dedicano interi uffici per progettarlo, chiamati spesso Corporate Academy o Corporate University, in grado di produrre cataloghi con corsi di migliaia di ore. Solitamente ciascun dipendente (soprattutto al momento dell’ingresso in azienda) ha un piano di formazione individuale disegnato per consentirgli di acquisire nel tempo tutte le conoscenze necessarie per lavorare al meglio.
Che cosa comprendono i piani formativi? Dipende chiaramente dal tipo di azienda e di lavoro, ma in generale si può distinguere tra:

  • formazione obbligatoria, quella che tutti i dipendenti devono avere e senza la quale non si può lavorare. Rientra ad esempio in questa categoria la formazione sulla sicurezza (per spiegare i rischi di un determinato lavoro e come si possono prevenire)
  • formazione specialistica, quella che insegna come si fa un lavoro e fornisce le competenze tecniche e specialistiche tipiche della professione. Può essere acquisita in aula con lezioni da parte di colleghi/docenti, oppure in affiancamento ad altri colleghi esperti (si parla in questo caso di on the job) o ancora con corsi organizzati da professionisti esterni
  • formazione comportamentale, dedicata alle attitudini che aiutano ad inserirsi al meglio nel contesto lavorativo (sono le così dette soft skills e possono riguardare la comunicazione, il rapporto con i colleghi, le capacità di pianificazione ed organizzazione)
  • Formazione sincrona, asincrona e in presenza: quali differenze?

    Inoltre è importante sapere che la formazione può essere erogata in modalità:
  • sincrona (svolta in un determinato momento, potremmo dire live) o asincrona (svolta quando vuole il dipendente, accedendo ad un catalogo di contenuti sempre disponibile, potremmo dire on demand)
  • in presenza (svolta con presenza fisica nello stesso luogo, come ad esempio in aula) o digital (svolta attraverso strumenti digitali che non rendono necessaria la presenza in un determinato luogo).
  • Considera che le aziende migliori riconoscono un diritto universale alla formazione, offrendo ai propri dipendenti non soltanto l’opportunità di formarsi sulle competenze necessarie per il proprio lavoro, ma anche su competenze che semplicemente interessano alla persona. Si tratta di un approccio definito anche lifelong learning perché accompagna le persone con una formazione che dura tutta la vita (lavorativa ovviamente) perché…non si finisce mai di imparare!

    Se hai una parola che ti interessa approfondire scrivimi a redazione@skuola.net

    Gregorio Moretti
    Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende