
Riuscirò ad avere del tempo per me e per i miei interessi quando inizierò a lavorare? Riuscirò a dedicarmi ad altre attività, oppure ad assistere la mia famiglia? Sono tutte domande che iniziamo a farci quando il lavoro entra nelle nostre vite. Domande legittime, che è corretto porsi, dal momento che il lavoro impiegherà una parte rilevante del nostro tempo.
In generale oggi si pone molta attenzione al tema del Worklife-balance, ovvero del corretto equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Smart-working, flessibilità, congedi, sono tutte parole che indicano strumenti offerti a chi lavora per gestire questo equilibrio.
Part-time: le risposte alle domande frequenti
Il Part-time è forse il più “antico” tra questi strumenti ed indica la possibilità di lavorare per “una parte del tempo”. Allora vediamo cosa si nasconde dietro questa parola ed alcuni consigli per valutarne al meglio pregi e difetti:
- Chiunque può scegliere di fare part-time? Chiunque può chiedere di avere un contratto part-time, ma non è detto che l’azienda lo conceda. Si chiama part-time volontario e solitamente le regole con le quali poterlo concedere sono stabilite dai contratti di lavoro (i CCNL). Le priorità riguardano i casi di assistenza familiare, di recupero da malattie o altre esigenze di carattere personale
- Posso avere un contratto part-time anche se voglio lavorare a tempo pieno? Purtroppo sì. Le aziende possono assumere dipendenti con contratto part-time per esigenze economiche o organizzative. Si chiama part-time involontario e viene accettato da persone che vorrebbero lavorare a tempo pieno, ma non trovando alternative accettano di lavorare soltanto parte del tempo
- Chi lavora part-time viene pagato meno? Purtroppo (o correttamente direbbero i giuristi e gli economisti) si. La retribuzione è proporzionata alle ore lavorate. Ad esempio se ho un part-time al 50% vuol dire che lavoro metà del tempo e quindi vengo pagato (più o meno) la metà
- Avere un contratto part-time vuol dire lavorare meno ore tutti i giorni? Non soltanto. Esiste il part-time orizzontale: es. lavoro dal lunedi al venerdi 4 ore invece di 8. Ma esiste anche il part time verticale: es. lavoro il lunedi, il mercoledi ed il venerdi 8 ore
- Posso passare da part-time a tempo pieno (o viceversa) nel corso della vita lavorativa? Sì, i contratti di lavoro hanno sempre delle regole per chiedere di variare l’orario di lavoro. In un senso o nell’altro. Ricorda però: sarà sempre l’azienda ad avere la possibilità di concederlo o meno.
Quindi come commentare il part-time? Sicuramente è uno strumento che può tutelare i diritti di chi lavora. Chi ne ha bisogno e lo vuole, è bene che abbia la possibilità di rinunciare ad una parte dello stipendio per lavorare meno. Attenzione però a quando può diventare una gabbia e impedire a chi lo vuole di lavorare e guadagnare di più.
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Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende