GreMo80
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soft skillsBabbo che ci fai a casa oggi? Sono in ferie. Mi è capitato spesso di dare questa risposta ai miei figli, ma all’inizio ho capito che non sempre la comprendevano. Per cui ho pensato di dedicare un breve approfondimento a questa parola, croce e delizia di tutti i lavoratori!

Ferie e vacanze: quali differenze?

Partiamo da un concetto semplice: le ferie sono come le vacanze.
Un giorno nel quale non si va a lavoro, proprio come gli studenti non vanno a scuola. Quali sono le differenze allora?

  1. Le ferie non sono decise sulla base di un calendario prestabilito, ma devono essere richieste da chi lavora ed autorizzate dall’azienda. Senza autorizzazione si va al lavoro...
  2. Proprio come a scuola, le ferie possono anche essere collettive (ovvero riguardare tutta l’azienda o un suo settore non lavorano; capita ad esempio ad alcune fabbriche nel mese di agosto), ma solitamente sono individuali. Ogni persona richiede le ferie secondo le proprie necessità
  3. Le ferie non sono illimitate e non tutti i dipendenti hanno lo stesso numero di giornate di ferie da utilizzare nell’anno. La “spettanza” (così viene chiamato il totale dei giorni di ferie che ognuno ha a disposizione) può variare in base ai Contratti Collettivi di Lavoro (CCNL), all’anzianità, all’orario di lavoro svolto. Solitamente vanno dai 20 ai 25 giorni l’anno. Quindi è bene gestirle con cura per non rimanere senza nel momento del bisogno (purtroppo le ferie non servono soltanto per andare in vacanza, ma anche per fare cose che non è possibile fare se si è la lavoro)

Diritti e doveri delle ferie

Le ferie sono una parola talmente importante da essere prevista nella nostra Costituzione che all’Articolo 36 recita "Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi". Da questa frase derivano due importanti conseguenze:

  • nessuno può rinunciare a godere delle ferie, neanche il lavoratore stesso. Quindi le ferie non si possono perdere. Ogni Contratto Collettivo di Lavoro (CCNL) stabilisce le modalità di conservazione che vanno dall’accumulo (le ferie non fruite in un anno restano disponibili per l’anno successivo), alla liquidazione (semplicemente le ferie non godute sono pagate) che, in realtà, è una modalità sempre meno frequente
  • le giornate di ferie sono pagate come giornate di lavoro
  • Ma attenzione: le ferie sono un istituto (una regola, per capirsi) previsto soltanto per chi ha un lavoro alle dipendenze di un’azienda (o della Pubblica Amministrazione). Ci sono tanti altri tipi di lavoro (es: le Partite Iva, i contratti a progetto, i liberi professionisti) che non hanno ferie, in quanto possono decidere in autonomia quando lavorare. E’ meglio, peggio? Difficile da dire... a ciascuno la propria opinione.

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    Gregorio Moretti
    Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende

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