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lavoro laurea scienze politiche

Capita di leggere nei CV o negli assessment che valutano i nostri comportamenti, le parole “competenze negoziali”. La negoziazione la immaginiamo in ambito commerciale, quando andiamo a comprare una casa, o un’auto.

Oppure collegata alla risoluzione di complesse vicende pubbliche (una guerra o un rapimento). Perché utilizzarla anche nell’ambito del lavoro?

In realtà anche anche in ambito aziendale la ricerca di mediazioni e compromessi è all’ordine del giorno ed occorre costantemente negoziare tra necessità e forze diverse e contrapposte. Certo non abbiamo di fronte gruppi terroristici o ambasciatori, ma dover ottenere una regolamentazione più semplice per la nostra impresa, oppure procedure decisionali più semplici per condurre un progetto, o ancora l’aiuto di un altro dipartimento (che magari ha obiettivi opposti ai nostri), richiede lo stesso sforzo negoziale!

L’arte della diplomazia ha la sua dignità ed utilità anche dentro le mura di un’impresa ed averne studiato le basi può avere un’indubbia utilità! 

Scienze Politiche, a cosa serve in azienda?

Iniziamo con il dire che non esiste una carriera diplomatica aziendale, analoga a quella pubblica. Non ci sono professioni direttamente correlate allo “sbocco” del laureato in Scienze Politiche.

Certamente ci sono lavori più indicati per chi abbia fatto questo tipo di percorso di studi, solitamente l’ambito delle relazioni esterne, del rapporto con le istituzioni o con gli investitori. Oppure il settore delle relazioni industriali, che porta al confronto con le organizzazioni sindacali e gli altri soggetti interessati dal rapporto azienda/lavoratori.

O ancora quello del confronto con le associazioni dei consumatori e le autorità garanti (istituzioni che dettano le regole con le quali si opera in determinati campi). Tutti ambiti nei quali lo studio di come si generano le decisioni, gli assetti di potere (chiamati governance) e soprattutto di come si media tra i vari interessi per soddisfare le proprie esigenze, può rivelarsi un vero punto di forza, unito a ottime dote di comunicazione e gestione delle relazioni.

Le capacità di dialogo per una mentalità aperta e dinamica

Istituzioni di diritto pubblico, sociologia, storia contemporanea, microeconomia, statistica, lingua inglese. Prendendo soltanto i primi esami previsti dal percorso di studi in Scienze Politiche dell’Università di Bologna (classificata come migliore università nel settore dalla classifica Censis), già si comprende molto bene come il curriculum di uno scienziato della politica sia improntato alla versatilità ed eterogeneità delle competenze.

Se si aggiunge la possibilità di specializzare ulteriormente il proprio percorso in ottica aziendale (scegliendo indirizzi di organizzazione o impresa), risulta evidente come si possa arrivare alla laurea con un’ottima predisposizione alla carriera manageriale. Proprio in questo sta, a mio avviso, il valore aggiunto nello studio di scienze politiche: non contano tante le figure professionali di arrivo, quanto maturare una forma mentis aperta, dinamica, flessibile, in grado di accogliere stimoli da più fronti. Acquisire metodo e strumenti per elaborare questi stimoli e metterli a fattor comune alla ricerca di una sintesi e, perché no, anche di un compromesso, grazie alle competenze di dialogo e mediazione tipiche dei processi decisionali.

Con questo background, soprattutto all’interno delle aziende medio grandi, avrai tutti gli ingredienti per sviluppare competenze manageriali in grado di aprirti molte porte. La pazienza e l’abilità del diplomatico ti aiuterà a farlo!

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende