
Non è difficile prestare attenzione quando parla Elisabetta Oliveri, ligure nata a Varazze, madre di una figlia adolescente, ingegnere e manager con lunghe esperienze di vertice in società tecnologiche italiane ed internazionali, oggi Presidente e Consigliere indipendente nei Consigli di Amministrazione di alcune delle più importanti aziende del Paese. Le sue parole sono chiare, nette, precise. Trasmettono in modo diretto ed accurato il proprio pensiero. Sono scelte con cura, come chi ha l’attitudine a prepararsi sempre in tutto quello che fa.
“Sì, in effetti credo che la preparazione sia un aspetto fondamentale, nel lavoro come nella vita. Ho sempre cercato di non farmi trovare impreparata e di decidere con la forza degli argomenti e del mio pensiero, autonomo ed indipendente”
Avere la possibilità di vivere un’esperienza del genere è stata la svolta del mio percorso professionale e consiglio a tutti gli studenti, una volta che inizieranno a lavorare, di non accontentarsi, ma cercare ambienti di lavoro che investano sulla formazione e offrano la possibilità di mettersi alla prova, anche andando alla scoperta di altri Paesi.
Dopo 11 anni mi sono trovata a dover ripartire, ma avevo a quel punto un’esperienza ed un Curriculum importanti con il quale ambire a posizioni di rilievo. Sono entrata in SIRTI (importante azienda italiana di impiantistica e tlc) come capo delle strategie, a 39 anni sono stata nominata Direttore Generale e dopo 5 anni Amministratore Delegato, incarico che ho ricoperto per 6 anni. Un’azienda grande (5.000 dipendenti), complessa, ramificata, molto operativa, con solo il 4% di donne in organico. Senz’altro l’esperienza in Marconi mi ha preparato a gestire al meglio queste sfide.
Penso anche per le donne la sfida non sia tanto infrangere il tetto di cristallo, ma uscire dal labirinto in cui rischiamo di rimanere intrappolate: quell’insieme di impegni, aspettative, stereotipi che, soprattutto quando siamo più giovani, ci toglie la possibilità di competere in un mondo dove i maschi sono più liberi da vincoli e obblighi familiari.
Anche per me non è stato facile uscire da questo labirinto, anche perché purtroppo sono rimasta sola quando mia figlia aveva due anni. Mi sono organizzata, ho accettato dei compromessi senza cercare di rincorrere tutto (pazienza se ogni tanto si salta un ricevimento con il professore) e mi sono fatta aiutare da una bravissima baby-sitter che si chiama Elvira, che ancora ringrazio, senza sentirmi in colpa per non essere una mamma onnipresente.
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende