
Roberto Tomasi vive la vita con energia. Quella che mette ogni giorno nel proprio lavoro, quella che spende nelle corse mattutine o nelle scalate in montagna e quella che ha segnato il proprio mestiere e quello di suo padre.
Infatti entrambi hanno partecipato, in epoche diverse, alla costruzione di centrali elettriche.
Veneto, sposato con due figlie, divide il suo tempo tra la Liguria di Levante e Roma, dove dal 2019 è Amministratore Delegato del Gruppo Autostrade, l’azienda che gestisce oltre il 50% delle nostre autostrade. Lo abbiamo intervistato per la community di Skuola.net, chiedendogli di condividere qualche consiglio sul mondo del lavoro dal suo punto di vista privilegiato. Una posizione, la sua, a cui molti giovani ambiscono ispirati da grandi CEO – per dirla in termini anglosassoni – come Steve Jobs o Elon Musk che negli ultimi anni hanno reso pop la figura del capitano d’azienda.
“La passione per quello che faccio è l’energia della mia vita” - spiega Roberto – “Che si tratti di alzarsi per andare a lavorare, oppure fare sport, o ancora dedicarmi all’artigianato (amo la manualità, lavorare il legno o dedicarmi all’apicoltura), sono spinto da una forza continua che nasce nel divertirmi e nella consapevolezza che sto facendo cose che mi appassionano”.
E che cosa ti piace di più del lavoro che fai oggi?
Sento la responsabilità di gestire un servizio che, tutti i giorni, consente alle persone di muoversi, vivere, lavorare. Le autostrade non possono mai fermarsi e ogni giorno con i miei colleghi, ci impegniamo al massimo per rendere il viaggio di tutti più sicuro e sostenibile. Mi piace la possibilità di guidare un gruppo fatto di talenti e competenze diverse, di persone che ogni giorno si confrontano e si stimolano a vicenda per rendere un servizio al Paese. Lo scambio, la relazione, la responsabilità sono tutti aspetti che rendono divertente il mio lavoro.
Non hai fatto fatica quindi nella tua strada?
Le difficoltà sono state tante. Nel percorso ho trovato molte persone con competenze superiori alle mie, più brave a fare quello che facevano e dalle quali ho imparato a conoscere, riconoscere e superare i miei limiti. E superare i propri limiti è sicuramente difficile. Ma posso dire di non aver mai sentito fatica, forse perché ho sempre seguito sempre la mia passione. Realizzare opere, confrontarsi con situazioni complesse, costruire infrastrutture utili alle persone. Se mi guardo indietro vedo soltanto un viaggio che mi ha arricchito e divertito.
Da che cosa sei riuscito a capire quale era la tua passione?
Davvero difficile poter dire che cosa riesca a trasmetterla. Sicuramente cambia di persona in persona. Nel mio caso è stato forse l’ambiente familiare, mio padre che mi portava a visitare le centrali idroelettriche, i miei cugini abilissimi saldatori, o mio nonno che aveva scolpito un modellino in legno della chiesa di Santa Maria Novella.
In un colloquio, soprattutto con giovani senza esperienza, ci sono degli aspetti che ricerchi e che se presenti ti colpiscono in modo favorevole?
Curiosità, capacità di approfondire e senso critico. Con questi ingredienti una persona è in grado di conoscere i propri limiti per superarli attraverso l’impegno, la relazione e il confronto con gli altri.
Quale parola useresti per spiegare agli studenti il mondo del lavoro di oggi?
Non esiste un unico mondo del lavoro. Esistono realtà diverse, sensibilità diverse, società diverse. Per questo relazione e confronto su due parole che ogni studente dovrebbe mettere nello zaino. E poi talenti. Una parola fondamentale.
Come descriveresti questa parola?
Tutti hanno un proprio talento. Non esiste una persona senza abilità. C’è chi sa gestire bene le relazioni, chi ha grande manualità, chi effettua calcoli a memoria. Ognuno ha competenze preziose da attivare e tutte possono essere utili. Ma la società tende ad omologare e alla fine molti talenti vengono soffocati perché “non servono”. Il mio invito è a perseguire la propria strada. Cercate il vostro talento e impegnatevi a valorizzarlo, senza aver paura di rompere gli schemi sociali. La strada verso il vostro talento vi porterà alla passione.
Ma questa intervista racchiude solo una piccola parte del pensiero di Roberto Tomasi e delle opportunità per i giovani offerte dalla sua azienda. Per saperne di più, puoi seguire il suo profilo LinkedIn.
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende