
Il suo lavoro è trovare il lavoro agli altri, ma se parli con Anna Gionfriddo - manager vicentina con studi classici, laurea in Scienze Politiche, un passato da scout ed una famiglia dalla quale non si divide mai, nonostante i continui viaggi – hai l’impressione che lei stessa sia alla continua ricerca di qualcosa.
Oggi è
capo di ManpowerGroup Italia, una delle principali Agenzie per il Lavoro del mondo, parte di una multinazionale che gestisce fra gli altri servizi di selezione, consulenza, formazione. L’abbiamo intervistata per la Community di Skuola.net per farci raccontare la sua esperienza del mondo del lavoro e per dare qualche consiglio agli studenti che in quel mondo, a breve, entreranno.
“Il mio Mentor (la persona che ci guida e ci consiglia nelle scelte lavorative) è stato mio padre” - racconta Anna – “al quale devo moltissimo. Uno dei suoi primi consigli fu di non accettare offerte di lavoro comode, ma di cercare quello che in profondo ed in prospettiva poteva darmi maggiori opportunità. Così appena laureata non ho accettato il posto fisso a Vicenza, ma mi sono messa alla ricerca del mio percorso e da quel giorno continuo a viaggiare ogni volta verso sfide professionali nuove e stimolanti”.
Un viaggio così lungo non è faticoso?
“Qualche sacrificio va messo in conto. Amo la mia famiglia e sento il dovere e la gioia di far crescere mia figlia. Alcune scelte mi hanno portato a dover togliere loro del tempo, ma con il giusto approccio è possibile trovare l’equilibrio per vivere con serenità i vari impegni. Tutte le volte che mi sono spostata per lavoro, come adesso che ho base a Milano, ho dedicato energie e tempo per non sacrificare nessun aspetto e soprattutto ho investito nella relazione con le persone alle quali tengo, per far comprendere che su di me possono sempre contare.
Ma la fatica non si sente se le scelte portano a lavorare in contesti stimolanti, dove si può al tempo stesso assumersi responsabilità ed imparare, dove ci si sente apprezzati e valorizzati”.
Quali sono state, fino ad oggi, le tappe più importanti di questo viaggio?
“La prima è stata, come detto, rifiutare il lavoro più comodo e decidere di seguire un’intuizione di mio padre. Una delle principali Agenzie per il Lavoro stava aprendo una delle prime filiali in Italia e mi consigliò di fare domanda: ‘sono realtà nuove, ma avranno un grande futuro’ mi disse. Ed aveva ragione! Da quella filiale, nella quale sono entrata senza sapere niente, ho potuto imparare un mestiere e crescere in tanti ruoli diversi che mi hanno permesso di imparare sia a livello tecnico che manageriale.
Quando purtroppo mio padre è venuto a mancare ho sentito come un vuoto e, nonostante le cose per me al lavoro andassero benissimo, ho avvertito l’urgenza di un cambiamento forte, radicale. Così ho accettato la proposta di una multinazionale del settore alberghiero, che stava ricercando il Direttore Commerciale per l’Italia. Mia figlia aveva poco più di un anno e il nuovo incarico richiedeva di andare una settimana al mese a Madrid! Una scelta difficile, che mi ha ricompensato con esperienze professionali ed umane fondamentali. Così quando, dopo qualche anno, mi sono nuovamente affacciata al mondo delle APL (nel quale sentivo il desiderio di rientrare), avevo un bagaglio professionale tale da poter parlare direttamente con i CEO delle realtà più importanti e poter scegliere in base agli stimoli che dentro di me sentivo più rilevanti.
E così iniziata la terza tappa, in ManpowerGroup, nella quale sono entrata come director della business line che si occupa di formazione. Tappa dopo tappa, l’azienda ha creduto in me, fino a nominarmi Country Manager, il ruolo più importante a livello nazionale".
Quali sono stati gli ingredienti del tuo successo?
"Mi considero una persona normale, ma sono determinata nel seguire le mie scelte. Mi impegno per dare valore e coerenza a quello che faccio e ricerco sempre nuovi obiettivi per non “restare comoda” come diceva mio padre. Non ho mai fatto compromessi per convenienza ed ho sempre ricercato io il cambiamento, per decidere dove andare senza che gli altri decidessero per me".
Come descriveresti agli studenti il ruolo del “Country Manager”?
"Come un direttore di orchestra che deve mettere insieme tutte le parti di un’organizzazione per farla funzionare nel migliore dei modi. Le parole chiave sono collaborazione e visione d’insieme: condividere informazioni, creare gruppi di lavoro, mettere le persone in condizione di lavorare bene per un obiettivo comune. Anche se la sfida vera è saper fare tutto questo non guardando soltanto l’oggi, ma indicando una prospettiva ed una visione di dove andare in futuro."
C’è una parola del lavoro che segnaleresti agli studenti?
"Digitalizzazione. La trasformazione digitale che per le aziende è un cambiamento da affrontare con molte difficolta, per gli studenti di oggi è una realtà consolidata. Rappresenta una grande opportunità ed un vantaggio competitivo per tutti i giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Occorre però giocarsi bene questo vantaggio, investendo tempo nello studio e nella preparazione individuale."
Nella tua vita avrai letto migliaia di CV. Quali sono i “trucchi” per scrivere un curriculum efficace?
"Tre regole semplici:
Il CV va reso unico. Parla di voi, della persona che siete e che volete sia valutata. Va bene utilizzare i formati standard (anzi ormai è spesso obbligatorio), ma personalizzate mettendo ciò che vi caratterizza
Il CV deve essere ben scritto. Curate l’ortografia, la correttezza del lessico e della forma. Soprattutto in epoca di Intelligenza Artificiale può bastare una vocale sbagliata per essere scartati
Le tre C: chiarezza, coerenza, curiosità. Nel CV così come nel colloquio saranno questi gli ingredienti che vi consentiranno di emergere".
Ma questa intervista racchiude solo una piccola parte del pensiero di Anna Gionfriddo e delle opportunità per i giovani offerte dalla sua azienda. Per saperne di più, puoi seguire il suo profilo LinkedIn.
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende