
Tra le più grosse difficoltà che gli studenti italiani sono chiamati a far fronte c’è sicuramente la ricerca del lavoro. Un tema questo che oggi più che mai riguarda proprio tutti, ultra laureati e non, ed è al centro di molte delle preoccupazioni quotidiane alla luce degli ultimi dati Istat.
A novembre 2016 il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 39,4% - il massimo da ottobre 2015 - superando la soglia “psicologica” del 40%. A consegnarci questa istantanea sociale sono i dati dell’istituto nazionale di statistica che testimoniano una situazione allarmante per la fascia di età compresa tra 15 e 24 anni nella quale a scendere è, appunto, il tasso di occupazione.Eppure una soluzione a questa crisi ci sarebbe e coincide grosso modo alla forza di volontà necessaria per approcciare nel verso giusto un mercato del lavoro in costante mutamento. Proprio a tale proposito sentiamo di suggerirvi quanto sia importante affrontare la ricerca di un lavoro con lucidità facendo della flessibilità un’occasione di crescita proprio perché “l’era del tutto è dovuto non esiste più, né quella del posto fisso”. A spiegarlo è Chiara Grosso, presidente e CEO di “FourStars” - società accreditata dal Ministero del Lavoro e specializzata nei tirocini formativi - che rivela i 5 consigli per trovare lavoro nel 2017 nonostante le difficoltà. Scopriamo insieme quali sono.
5. Esigere ma non pretendere!
Render proprio questo motto può aiutarvi in una prima fase di approccio al lavoro quando ad essere importante è la capacità di mettersi in gioco con umiltà e tenacia cercando di non cadere alla convinzione che il nostro modo di fare sia il migliore. Anzi, è sempre importante completarsi attraverso il confronto con i colleghi esigendo sul posto di lavoro da chi ci circonda non solo professionalità ma anche pazienza! Imparare da chi ha più esperienza di noi è l’arma migliore per imboccare la strada giusta verso il successo oltre ad essere “una buona filosofia di vita per centrare gli obbiettivi che si sono prefissati per il futuro”, spiega Chiara Grosso. Già perché a voler semplificare questo motto di spirito potremmo dire che la forza di una buona comunicazione sta nell’intesa più che nella pretesa.
4. Esperienza all'estero
Torna forte la necessità di valorizzarsi mettendosi in gioco oltre i confini del proprio paese. Per alcuni questa decisone può essere una scelta difficile e coraggiosa da compiere ma se deciderete di emigrare verso luoghi lontani state certi che alla lunga ne trarrete grande giovamento. Venire a contatto con una cultura diversa dalla nostra alimenta esperienze stimolanti e come suggerisce Chiara Grosso arricchisce moltissimo “il bagaglio culturale e lavorativo del candidato, ad esempio in paesi come gli USA, la Cina e la Gran Bretagna”. Trasferirsi per lavoro o per un brave periodo di studio all’estero è senz’altro un’occasione importante poiché amplia la personalità consentendo al contempo di costruire una rete di conoscenze professionali che potrebbero, sempre, tornarvi utili in un secondo momento.
3. Soft Skills
A differenza delle “competenze tecniche” oggi l’arma in più di molti candidati ‘vincenti’ sono proprio le competenze trasversali, chiamate in gergo anche “soft skills”. Parliamo di tutte quelle conoscenze, abilità e qualità empatiche ed esperienziali tipiche del relazionarsi-insieme all’interno di un contesto lavorativo o anche più semplicemente sociale. Le competenze trasversali stanno assumendo sempre più rilevanza nell’ambito della formazione personale e di certo sono un buon biglietto da visita per avere maggiori possibilità di trovare lavoro nel corso del 2017: “Sarà importante anche lavorare su se stessi – precisa infatti la Grasso - concentrandosi su alcune delle soft skills più importanti come l’adattabilità, la capacità relazionale e la flessibilità, che faciliteranno non di poco l’ingresso nel mondo del lavoro”. Essere capaci di adattarsi a determinati contesti, magari anche poco affini alla propria personalità, risolvere tendenziosi imprevisti con senso critico e autoconsapevolezza sono segnali di forte intelligenza emotiva che, per utilizzare un eufemismo, fanno gola a molti selezionatori.
2. Stage
Altro suggerimento utile da portare a casa è quello di riuscire a svolgere qualche lavoretto già durante i primi anni di università in modo da incrementare il proprio curriculum. Secondo la presidente e CEO di “FourStars”, la questione dell’importanza dello stage, antecedente all’ingresso nel mondo del lavoro, è di fondamentale importanza “per presentarsi ai futuri colloqui con un background lavorativo già solido e appetibile agli occhi dei recruiter”. Riuscire a svolgere un periodo di formazione sul campo vi consentirà di ottenere una conoscenza diretta del mondo del lavoro, basilare per mettere a frutto ciò che si è studiato sui banchi di scuola e dell’università. Le nuove regole introdotte dalla riforma Renzi con l’alternanza scuola-lavoro sembrerebbero andare in questa direzione rafforzando la presenza degli stage in azienda obbligatori per tutti gli istituti superiori.