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social network lavoro

Se state cercando lavoro il primo passo da fare è sicuramente quello di scrivere un curriculum esaustivo, dettagliato e veritiero che elenchi il proprio percorso di studi e le esperienze lavorative (se presenti) intraprese.


Ovviamente le competenze e le capacità di ognuno sono fondamentali per ricoprire determinate posizioni professionali, tuttavia non sono le uniche cose che decidono se quel posto sarà nostro o meno!
Anche la sfera più personale ed ‘emotiva’ è altrettanto importante e quindi il nostro modo di presentarci e di porci può spesso essere determinante…soprattutto se poi qualche datore di lavoro particolarmente diffidente, decida di andare a ficcare il naso nei nostri profili social!
È questa infatti la pratica, purtroppo sempre più diffusa, dello snooping (‘spionaggio’) dei profili dei possibili candidati, che ne spia appunto l’affidabilità.
Insomma se è vero che questa è l’era dei social, non c’è da stupirsi che Facebook e Instagram possano facilmente diventare i mezzi decisivi e discriminanti per ottenere o meno un lavoro.

Attivare la privacy

Sui profili social è possibile modificare le impostazioni di privacy e scegliere se condividere contenuti con amici e sconosciuti e soprattutto, decidere cosa far vedere e cosa no.
Ovviamente avere un profilo chiuso è meglio poiché tutela da ogni rischio e imbarazzo. In tal modo, se un datore di lavoro volesse spiarci sarebbe costretto per forza ad inviarci la richiesta di amicizia e a quel punto, prima di accettarla avremmo comunque il tempo per eliminare contenuti e foto poco raccomandabili!

Evitare/cancellare foto poco serie

A tutti capita nel tempo libero di lasciarci andare, soprattutto se siamo in un’atmosfera di festa o di gioco con i nostri amici che magari si sono divertiti a scattarci foto per immortalare e ricordare il momento!
Ecco, certe foto dovrebbero rimanere appunto ‘fra amici’ e non essere diffuse via web..una foto da ubriachi ad esempio, non offre un’immagine di noi molto affidabile e seria e per questo sicuramente inciderebbe in negativo nella nostra ricerca di lavoro...anche se si tratta di contesti, è ovvio, differenti!

Attenzione alle pubblicazioni!!!

Le piattaforme social possono diventare uno strumento di verifica da parte dei datori di lavoro per testare il nostro grado di padronanza della lingua e, più in generale, dei contenuti che pubblichiamo e delle parole che scegliamo per commentare o descrivere gli stati d’animo.
Fate attenzione quindi all’ortografia e alle parolacce ed anche a contenuti che, anche se ironici, potrebbero procurare un danno alla vostra immagine, come quelli che trattano di alcol, droghe, armi, sesso, religione e giudizi sulla politica.
È accaduto di recente ad esempio ad alcuni studenti dell’università di Harward di essere stati cacciati dall’ateneo a causa di post dai contenuti sessisti e discriminatori condivisi su Facebook.

No al pessimismo!

Si sa che relazionarsi in modo positivo è sempre un elemento importantissimo, sia dal vivo che attraverso la nostra pagina social, anzi molto spesso è proprio la prima impressione, quella ‘a pelle’, a fare la differenza.
Pubblicazioni frequenti negative o lamentose di qualsiasi cosa, non aiutano certo ad ottenere un posto, soprattutto perché non esiste lavoro senza imprevisti, seccature e difficoltà!
Il lamento insomma designa un’incapacità ad affrontare le situazioni e una tendenza a fare sempre polemica su tutto, anche su cose spesso irrisorie.

Foto e post solari ma mai eccessivi

La sobrietà è alla base di tutto. Ricordate che tutto quello che postate diventa pubblico e quindi selezionate tutti i contenuti senza mai eccedere né sopra né sotto le righe.
Se state cercando lavoro e non avete la privacy sul vostro profilo, in tutti i pensieri che scrivete mostratevi sempre positivi, risolutivi e propositivi e nelle foto solari e sorridenti anche in compagnia di amici e familiari.

Non pubblicare contenuti troppo ‘privati’

Informazioni personali o intime messe a disposizione di centinaia di lettori, non è un elemento a favore per le aziende. Pubblicare informazioni compromettenti, rivelare ‘segreti’ e indiscrezioni non è certo sinonimo di affidabilità e maturità e questo alle aziende certo non sfugge!

Non sparlare dei datori di lavoro precedenti

Il divieto di parlare male dei vostri colleghi e responsabili ovviamente non riguarda solo i social ma anche il colloquio stesso che è previsto, faccia a faccia, prima di ogni assunzione con le risorse umane di quella specifica azienda.
Immaginatevi lì, al colloquio con un addetto nel settore Hr recruiting che vi sente lamentarvi sulla vostra condizione lavorativa precedente, sullo stress che vi comportava, su quel collega insopportabile, su ore interminabili di lavoro e di straordinari extra…insomma capite bene che non è il massimo per una buona presentazione! E lo stesso vale anche sui contenuti che pubblicate sui social!
L’azienda presso cui fate domanda di assunzione, potrebbe pensare che, alla prima difficoltà, vi lagnereste allo stesso modo con terzi, e anche perché no, con centinaia di lettori amici sui social network.
Per rendersi conto dell’importanza che le aziende pretendono sui social, basta citare l’esempio di una dipendente della Nestlè Perugina che ne 2014 venne licenziata in tronco per aver condiviso sui social un post in cui veniva criticato il comportamento di un responsabile.
Insomma…meglio evitare!

Aggiornare i social ‘professionali’

Alcune piattaforme social come LinkedIn possono aiutare nella ricerca di lavoro. È infatti dimostrato che circa il 30% delle risorse umane delle aziende si avvalgono di questi mezzi per cercare e vagliare profili dei candidati.
Una buona strategia è quindi quella di aggiornare competenze, studi ed esperienze sul CV sulla piattaforma social e adattare il profilo al settore di interesse presso cui si intende far domanda, ricordando di dichiarare sempre informazioni veritiere!