4' di lettura 4' di lettura
manager al desk

Quando è iniziato il mio viaggio con Skuola.net sapevo che avrei dovuto parlare di lavoro, ma proprio non avevo idea di come avrei potuto farlo. Certo, ho un po’ di esperienza, mi occupo di lavoro da oltre 20 anni, ho qualche competenza e casi concreti da raccontare.

Ma spiegare ad uno studente che cosa troverà “dall’altra parte” quando smetterà di studiare non è per niente facile. Il primo istinto, per superare l’horror vacui della pagina bianca, è stato di farlo come se fossi un professore: dare spiegazioni, nozioni, competenze.

Offrire argomenti tecnici, razionali, oggettivi.

Poi ho pensato a due cose: primo, sono un millennial, per quanto possa cercare di aggiustare il linguaggio non potrò mai del tutto sintonizzarmi con il modo di esprimersi (e di ragionare) dei giovanissimi.

Secondo, davvero si può spiegare il lavoro con argomenti così “freddi”? No, non si può…o almeno non soltanto con questi.

Indice

  1. Non per forza storie di successo...
  2. Il lavoro è come la vita: non c'è un libretto d'istruzioni

Non per forza storie di successo...

Così ho cercato altri modi per raccontarlo e, cercando, sono arrivato alla conclusione che, alla fine, il lavoro è fatto di persone e che nessuno meglio delle persone può spiegarlo agli altri.

Ne è nato un viaggio dentro le storie di vita di chi al lavoro ha dato tanto e dal lavoro ha ricevuto altrettanto. Percorsi diversi di uomini, donne, giovani, “esperti”, manager, atleti, professori, imprenditori…persone con motivazioni, ambizioni, risultati e destini costruiti giorno dopo giorno.

Non per forza storie di “successo”, ma semplicemente racconti di chi ha trovato il modo di realizzare le proprie motivazioni.

Il lavoro è come la vita: non c'è un libretto d'istruzioni

Ne sono nate tante interviste (potete trovarle nelle pagine del mio blog su Skuola.net), che in realtà sono state altrettante chiacchierate libere e informali, durante le quali ciascuno si è aperto ed ha ricostruito la propria traiettoria, scoprendo spesso un modo nuovo ed inesplorato per spiegare la propria storia.

Da queste chiacchierate ho tratto alcune lezioni:

  • il lavoro nasce come un’esperienza di vita, qualcosa di indeterminato, che non si improvvisa dal nulla, ma neanche si può costruire con esattezza in anticipo. Bisogna procedere come con le lego, mattone dopo mattone, ma senza seguire alcun libretto di istruzioni!

  • ciascuno ha una propria strada, ma non la conosce prima di percorrerla, può soltanto scoprirla, tappa dopo tappa

  • la strada può essere dritta, in salita, in discesa, asfaltata o piena di buche. Quasi sempre sarà un mix di tutto questo, ma se la percorri con fiducia, coraggio e determinazione, quando ti volterai indietro capirai che sei riuscito ad imparare e che ti hanno arricchito più i tratti difficili di quelli facili

  • il viaggio lungo la strada può non divertire tutti allo stesso modo, né garantire sempre una meta agognata in fondo al percorso. Ma nel percorrerlo ognuno può trovare le proprie motivazioni, la propria identità, la propria dignità. L’essenza del proprio racconto e, spesso, della propria vita

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende