Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna e la sua vita fu segnata da eventi sfortunati che influenzarono profondamente la sua poesia, centrata sugli affetti familiari.
- Nel 1895, Pascoli iniziò la sua carriera universitaria e si stabilì a Castelvecchio Barga con la sorella, ritrovando serenità nella vita di campagna.
- La raccolta Myricae comprende oltre 150 poesie che evocano scene di vita campestre, caratterizzate da sensazioni e ricordi intensi, sia dolci che dolorosi.
- La poesia di Pascoli si distingue per una ricerca lessicale approfondita, con un uso specifico dei nomi di piante, animali e oggetti, creando un repertorio terminologico innovativo.
- Le liriche pascoliane sono simboliche e musicali, con versi che utilizzano ritmo spezzato, onomatopee e vari espedienti sonori per evocare immagini vivide e impressionistiche.
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna, oggi in provincia di Forlì Cesena. La sua esistenza fu presto segnata da una serie di sventure che causarono in lui un tenace attaccamento alla vita, alle persone e alla
famiglia, sentita come rifugio dall'ostilità e dall'incomprensione del mondo esterno. Di tale atteggiamento avrebbe profondamente risentito la sua poesia, imperniata sugli affetti familiari. Verso il 1895 ebbe inizio la sua carriera universitaria a Messina, a Pisa e a Bologna, come docente di Letteratura italiana.
Sempre nel 1895 Pascoli si stabilì con la sorella Mariù a Castelvecchio Barga,presso Lucca, lontano dall' odiata vita contadina: un definitivo ritorno al sereno mondo della campagna , da sempre vissuto come sede dei sentimenti più
autentici.
brevi, che tratteggiano suggestive scene di vita campestre e quadretti naturalistici, dai quali affiorano sensazioni e ricordi struggenti, ora di intensa dolcezza, ora di lacerante sofferenza.
Le due liriche
Le liriche si caratterizzano anche per l'approfondita ricerca lessicale (e questo lo ritroviamo nelle poesie di Pascoli): ogni cosa - piante, animali, oggetti e attrezzi d'uso contadino - è indicata con il suo nome specifico,
tanto da costituire un repertorio terminologico assolutamente nuovo rispetto alla consueta poetica.
La poesia pascoliana non è di tipo realistico, dal momento che ogni particolare colpisce l'attenzione del poeta per la sua carica simbolica. La musicalità dei versi è determinante soprattutto dal ritmo spezzato della sintassi, dall'insistenza dell'onomatopea e dall'uso di rime, assonanze e allitterazioni. Le brevi liriche , scritte a distanza di qualche anno l'una dall'altra e costituite da poche, potenti pennellate impressionistiche, ci introducono significativamente nell'universo pascoliano. Nella prima , l'improvvisa, vivida luce di un lampo rivela l'immagine di un paesaggio sconvolto e atterrito dalla violenza del temporale. Spicca, in contrapposizione , l'immagine della campagna
bianca bianca, unico rifugio dove sottrarsi al male che domina l'universo. Nella seconda , il poeta riconferma l'identificazione del male nel temporale. Tuttavia l'immagine consolatoria della madre e della culla appaiono
come simboli di sicura protezione e di originaria innocenza.
Il Lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che, largo, esterrefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.
Il Tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì, di madre, e il moto d'una culla.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno influenzato profondamente la vita e la poesia di Giovanni Pascoli?
- Dove e quando iniziò la carriera universitaria di Pascoli?
- Quali sono alcune delle opere principali di Giovanni Pascoli?
- Quali caratteristiche distintive si trovano nella poesia di Pascoli?
- Come viene rappresentato il temporale nelle liriche "Il Lampo" e "Il Tuono"?
La vita di Giovanni Pascoli fu segnata da una serie di sventure che lo portarono a un forte attaccamento alla famiglia, vista come rifugio dall'ostilità del mondo esterno, influenzando profondamente la sua poesia.
La carriera universitaria di Pascoli iniziò nel 1895 a Messina, Pisa e Bologna, dove lavorò come docente di Letteratura italiana.
Alcune delle opere principali di Pascoli includono "Myricae" (1891), "Canti di Castelvecchio" (1903), "Poemi conviviali" (1904), "Odi e inni" (1906) e "Nuovi poemetti postumi".
La poesia di Pascoli si distingue per la ricerca lessicale approfondita, l'uso di simbolismo, la musicalità dei versi, e l'uso di rime, assonanze e allitterazioni.
Nelle liriche "Il Lampo" e "Il Tuono", il temporale è rappresentato come simbolo del male, mentre la campagna e l'immagine della madre e della culla offrono un rifugio e simboli di protezione e innocenza.