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Concetti Chiave

  • L'impatto delle Grandi guerre ha cambiato le modalità dei conflitti, con stragi di massa e l'uso di nuove armi, portando a una divisione mondiale tra blocchi contrapposti durante la Guerra Fredda.
  • I conflitti internazionali più studiati includono la Guerra del Golfo, la Guerra in Kosovo, Afghanistan e Iraq, mentre guerre civili ed etnici, come in Israele, Cecenia e Africa, spesso restano dimenticate.
  • Il terrorismo è emerso come una forma moderna di conflitto, con l'attentato alle Torri Gemelle del 2001 come evento simbolico e pionieristico.
  • La nozione di "guerra giusta" è dibattuta, con alcuni che la vedono come necessaria per evitare mali peggiori, mentre i pacifisti sostengono la risoluzione pacifica dei conflitti.
  • La cultura della pace promuove la non violenza, l'eliminazione delle disuguaglianze e il rispetto dei diritti umani, con l'ONU come garante limitato di pace attraverso la Convenzione di Ginevra.

Questo appunto di Italiano intende fornire alcune riflessioni sulla tematica della guerra e della pace, ripercorrendo alcuni dei conflitti maggiormente conosciuti e studiati. Guerra: dati storici e riflessioni articolo

Indice

  1. L’impatto delle Grandi guerre
  2. Principali conflitti
  3. Il concetto di guerra giusta e la cultura della pace

L’impatto delle Grandi guerre

Alcune riflessioni sulla guerra sono necessarie per comprendere a pieno un fenomeno tanto complesso.
La guerra viene intrapresa, in genere, a partire da motivi ideologici, come la difesa della libertà e della civiltà.

Questi valori vengono, spesso, utilizzati come primo pretesto per procedere con le azioni belliche, le quali, tuttavia, nascondono il più delle volte ragionamenti ed interessi di carattere economico e politico. La Prima e la Seconda guerra mondiale hanno rappresentato due momenti di svolta nella modalità di intraprendere un conflitto bellico, per diversi motivi, tra i quali:

  • L’avvenimento di stragi di massa nella popolazione civile.
  • La grandezza del conflitto, sia in senso territoriale, sia per il numero di paesi in qualche modo coinvolti.
  • Le nuove armi utilizzate.

Successivamente al secondo conflitto mondiale, il mondo si è diviso in due blocchi contrapposti: da una parte i paesi “protetti” dagli Stati Uniti, dall'altra le nazioni “protette” dalla Russia. Questo diede il via ad un conflitto politico, non concretamente combattuto, che viene per questo motivo chiamato Guerra Fredda. A seguito degli orrori delle guerre mondiali, infatti, tutti i paesi del mondo erano pienamente consapevoli che lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale avrebbe potuto portare alla distruzione del mondo in termini sociali, economici e politici, dato lo stato di avanzamento che caratterizzava gli armamenti del tempo (armi nucleari, chimiche, batteriologiche...non a caso denominate Armi di distruzione di massa).

Per ulteriori approfondimenti sulla Guerra Fredda vedi anche qua

Principali conflitti

È importante sottolineare che i conflitti maggiormente studiati e ricordati sono quelli che hanno avuto un enorme impatto sulla storia e sulla società globale. Esiste poi una miriade di ulteriori guerre “minori” (spesso dimenticate e non inserite nei libri di storia) ma che portano sicuramente un qualche tipo di effetto sulle dinamiche di guerra odierne, in cui le grandi potenze mondiali non sono intervenute, perché considerate conflitti interni ai singoli stati, nati da problematiche di politica interna.
Tra i grandi conflitti internazionali ricordiamo:

  • La Guerra del Golfo (1991): vide gli USA in conflitto con l’Iraq, che aveva invaso il Kwait.
  • La Guerra in Kosovo (1999).
  • La Guerra in Afghanistan (2001).
  • La Guerra in Iraq (2003): vide nuovamente gli USA contro l’Iraq, per abbattere il regime di Saddam Hussein.

Le guerre civili sono scontri tra individui appartenenti ad una stessa nazione, spesso in lotta per motivi etnici o religiosi. Tra i paesi impegnati in questo tipo di conflitto ricordiamo:

  • Israeliani contro Palestinesi
  • La Cecenia: intrapresa per l'indipendenza dalla Russia, tramite l’organizzazione di attentati terroristici contro i Russi. Due sono gli episodi più tristemente noti: quello nel teatro di Dubrovka e quello nella scuola di Beslan.
  • L’ex- Jugoslavia: gli stati che formano la Federazione jugoslava hanno scatenato una serie di conflitti per ottenere l’indipendenza, durati circa 10 anni, in cui sono mescolati motivi razziali, religiosi e politici.
  • L’Africa: qui si assiste costantemente all'esplosione di conflitti etnici. I più sanguinosi si sono svolti in Ruanda (lotta tra le etnie Hutu e Tutsi), in Congo ed in Sudan. Ma ce ne sono sempre di nuovi (Costa d'Avorio, Sierra Leone, Mozambico, ecc...).
  • La Colombia: è uno Stato in guerra perenne, con scontri tra rivoluzionari, militari e criminalità organizzata (trafficanti di droga che cercano di avere il controllo totale del territorio).
  • Haiti.

Durante questi conflitti, spesso vengono mandati i Caschi Blu, con lo scopo di tenere separati i contendenti, ma non c’è mai l’intenzione di arrivare ad una vera soluzione.
La forma di guerra oggi più utilizzata è il terrorismo, che consiste nella diffusione di terrore tra le popolazioni e creare un clima di insicurezza. Il più noto e per così dire “pionieristico” è l’attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001.

Per ulteriori approfondimenti sul terrorismo vedi anche qua

Guerra: dati storici e riflessioni articolo

Il concetto di guerra giusta e la cultura della pace

Secondo alcuni, quando la guerra rappresenta uno strumento che permette di evitare un male maggiore, questo conflitto è da considerarsi una “guerra giusta”. Un esempio di questo tipo di conflitto può essere l'attacco alla Germania nazista da parte di USA e Inghilterra.
Per i pacifisti, invece, la guerra è un male assoluto, da evitare sempre. Questa credenza si basa sul presupposto che qualsiasi controversia si possa sanare con la diplomazia, prima di ricorrere alle armi.
Per esempio, intervenire diplomaticamente in un regime dittatoriale può permettere di prevenire un eventuale conflitto futuro nato dal tentativo di contrastare lo stesso regime.
La pace non significa semplicemente assenza di guerra, ma si caratterizza come una condizione generale di tranquillità, soddisfazione, assenza di motivi che scatenino odio e inimicizia.
Per arrivare a questo bisognerebbe eliminare il divario tra ricchi e poveri, ridistribuire le risorse, dare voce ai deboli, facilitare il dialogo, e rispettare i diritti di tutte le persone.
La cultura della pace si basa sull'idea della non violenza, ossia il rifiuto di risolvere qualunque tipo di conflitto con metodi violenti. Per assenza di violenza, inoltre, non si intende solo non danneggiare fisicamente, ma anche non provocare gli altri, non considerare il diverso inferiore, non insultare e non isolare chi la pensa diversamente.
Valori positivi su cui basarsi nella risoluzione delle divergenze sarebbero invece la solidarietà, la tolleranza, l’accoglienza, il confronto e la comprensione del punto di vista altrui.
Un organo che oggi rappresenta un garante di pace è l'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), che spesso ha, però, un potere limitato e non possiede un esercito proprio, motivo per cui si è più volte avvalsa del supporto di un'alleanza militare come la NATO (Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord). L'unico documento che ad oggi si cerca di far rispettare è la Convenzione di Ginevra, redatta per garantire il rispetto dei diritti umani durante le guerre (rispetto dei prigionieri, trattamento dei profughi, ecc…). Chi viola questo accordo, incorre nell'accusa di crimini contro l'umanità.

Per ulteriori approfondimenti sull'ONU vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati gli impatti principali delle Grandi guerre?
  2. Le Grandi guerre hanno portato a stragi di massa tra i civili, coinvolgimento di numerosi paesi e l'uso di nuove armi, cambiando il modo di intraprendere conflitti.

  3. Quali sono alcuni dei conflitti internazionali più significativi menzionati nel testo?
  4. Tra i conflitti internazionali significativi ci sono la Guerra del Golfo, la Guerra in Kosovo, la Guerra in Afghanistan e la Guerra in Iraq.

  5. Come viene definito il concetto di "guerra giusta" nel testo?
  6. Una "guerra giusta" è considerata tale quando serve a evitare un male maggiore, come l'attacco alla Germania nazista da parte di USA e Inghilterra.

  7. Qual è il ruolo dell'ONU nella promozione della pace secondo il testo?
  8. L'ONU è vista come un garante di pace, ma con poteri limitati e senza un esercito proprio, spesso supportata dalla NATO.

  9. Quali sono i principi fondamentali della cultura della pace descritti nel testo?
  10. La cultura della pace si basa su non violenza, solidarietà, tolleranza, accoglienza, confronto e comprensione del punto di vista altrui.

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