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Concetti Chiave

  • L'Eneide è un poema epico latino scritto da Virgilio che narra le avventure di Enea, l'eroe troiano in fuga verso il Lazio per fondare una nuova città.
  • Il poema è diviso in dodici libri e combina elementi omerici, richiamando l'Odissea e l'Iliade con il viaggio di Enea e la guerra nel Lazio.
  • Enea, protagonista del poema, è un eroe guidato dal destino, che affronta numerose peripezie e sfide, come l'amore tragico con Didone e il combattimento con Turno.
  • L'Eneide celebra la potenza di Roma e ha una funzione encomiastica, legando le origini della città alla figura di Enea e alla famiglia dei Giuli, di cui Augusto si vantava di discendere.
  • Nonostante Virgilio avesse desiderato distruggere l'Eneide perché incompleta, Augusto ne impedì la distruzione, affidandone la pubblicazione postuma a Lucio Vario Rufo e Plazio Tucca.

L'Eneide

L’Eneide è il poema epico più rappresentativo della letteratura latina. E’ stato scritto dal poeta Virginio negli anni successivi al 29 a.C. ed è costituito da dodici libri che trattano del mito di Enea, l’eroe fuggito da Troia e approdato dopo lunghe peripezie sulle coste del Lazio. Aveva una missione, fondare una nuova città. All’inizio dell’opera Enea e i suoi compagni stanno navigando alla volta del Lazio quando, Eolo, il dio dei venti su ordine di Giunone fa sollevare una tempesta che fa arrivare i troiani sulle coste della Libia dove la regina Didone sta costruendo la città di Cartagine. La regina Didone offre ospitalità a Enea e i suoi compagni e per opera di Cupido, Didone s’innamora di Enea. Questi durante un banchetto cominciano a raccontare le sue vicissitudini: dall’espediente del cavallo di Troia che portò alla distruzione della città, alle peripezie che avevano dovuto vivere per giungere fino a Cartagine. In particolare Enea racconta la storia della caduta di Troia e della sua fuga dalla città in fiamme. Dopo dieci anni di guerra i Greci, perché la città resisteva agli assalti, fingono di abbandonare il campo e lasciano sulla spiaggia un gigantesco cavallo di legno, nell’interno del quale sono nascosti tutti gli uomini più forti. I Troiani escono dalla città e vedendo la spiaggia vuota, esultano al pensiero che la guerra sia realmente finita e che i loro nemici siano rientrati in patria. Decidono quindi di trascinare il grande cavallo entro le mura e così viene fatto. Durante la notte, mentre i Troiani si abbandonano alla gioia e alle feste, i Greci escono dal cavallo e, spalancate le porte ai loro compagni, mettono la città a ferro e fuoco. Enea, avvertito in sogno da Ettore, si pone in salvo con la famiglia mentre molti Troiani tra cui il vecchio re Priamo cade sotto le spade nemiche. Messosi in viaggio con i compagni, inizia le sue peripezie fino a giungere da Didone. Frattanto la notizia dell’unione di Didone ed Enea giunge all’orecchio di Iarba, re dei Getuli e figlio di Zeus che inutilmente aveva ambito alla mano della regina e che decide di lamentarsi con il padre.

Zeus decide quindi di inviare il sua messaggero Mercurio da Enea per ordinargli la sua partenza immediata per l’Italia. L’eroe obbedisce ma a malincuore. La regina abbandonata erige un alto rogo e si trafigge con la spada che Enea le aveva donato. Sbarcato a Cuba Enea si reca dalla celebre Sibilla che gli fa da guida nel mondo dell’oltretomba. Qui l’eroe incontra anche il padre Anchise che gli svela il luminoso destino che lo attende, senza però nascondergli le dure prove ed i molti dolori che gli sono ancora riservati. Risalito sulla terra e tornato dai compagni, Enea salpa verso Gaeta e giunge finalmente alla foce del Tevere. Il re del luogo, di nome Latino, lo accoglie benevolmente e gli offre in moglie la figlia Lavinia. Ma la regina Amata, madre di Lavinia, l’aveva promessa a Turno re dei Rutuli, e manifesta una sorda ostilità nei confronti degli stranieri giunti dal mare. Dopo vari incidenti, provocati anche da Giunone, scoppia una guerra: Turno supportato dai suoi alleati dichiara guerra ai Troiani.

Al fianco di Turno combattono gli Etruschi e Arcadi. La guerra si conclude con un combattimento tra Enea e Turno e con la vittoria di Enea su Turno. Enea è il protagonista del poema virgiliano è l’eroe prescelto dal fato che ha preso coscienza del proprio destino e porta avanti la propria missione con assoluta devozione. Nell’ Eneide sono presenti elementi che Virgilio riprende dal modello omerico. Infatti la prima metà del poema cioè dal libro I al VI narra il viaggio di Enea da Troia all’Italia e richiama quindi l’Odissea di Omero. La seconda metà del poema dal libro VII al XII è la parte iliaca perché narra della guerra proprio come nell’Iliade di Omero. Raccontando la civiltà romana, fin dall’origine, l’Eneide costituì un poema nazionale che intende celebrare la potenza di Roma; allo stesso tempo l’opera ha fini encomiastici perché la famiglia dei Giuli, alla quale apparteneva Augusto, si vantava di discendere dal figlio di Enea, Ascanio detto Iulo. Secondo la tradizione, Virgilio in punto di morte avrebbe chiesto di bruciare l’Eneide perché incompleta. Augusto, tuttavia, l’avrebbe impedito ed avrebbe affidato la pubblicazione postuma del poema a Lucio Vario Rufo, Plazio Tucca che lo consegnarono all’eternità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'Eneide?
  2. L'Eneide è un poema epico che narra il mito di Enea, l'eroe troiano destinato a fondare una nuova città nel Lazio, celebrando la potenza di Roma e le origini della civiltà romana.

  3. Come inizia il viaggio di Enea nell'Eneide?
  4. Il viaggio di Enea inizia con una tempesta scatenata da Eolo su ordine di Giunone, che porta i Troiani sulle coste della Libia, dove incontrano la regina Didone.

  5. Quali sono le due parti principali del poema e a quali opere omeriche si ispirano?
  6. La prima metà del poema, dal libro I al VI, narra il viaggio di Enea e richiama l'Odissea, mentre la seconda metà, dal libro VII al XII, narra la guerra e si ispira all'Iliade.

  7. Qual è il destino di Didone nell'Eneide?
  8. Didone, innamorata di Enea, si trafigge con la spada di Enea dopo che lui parte per l'Italia su ordine di Zeus, abbandonandola.

  9. Qual era il desiderio di Virgilio riguardo all'Eneide prima di morire?
  10. Virgilio avrebbe voluto che l'Eneide fosse bruciata perché incompleta, ma Augusto impedì ciò e ne affidò la pubblicazione postuma a Lucio Vario Rufo e Plazio Tucca.

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