Concetti Chiave
- La poesia di Brecht "Generale, il tuo carro armato..." critica l'abbandono dell'uomo alla maestosità della tecnologia bellica, sottolineando l'importanza del giudizio morale.
- Brecht utilizza una struttura poetica semplice e incisiva, composta da tre quartine che evidenziano la forza degli oggetti rispetto alla supremazia del pensiero umano.
- L'uso di immagini metaforiche e anafore rafforza il messaggio che, nonostante la potenza delle macchine, l'intervento umano è essenziale e superiore.
- La poesia esalta la capacità dell'uomo di opporsi agli ordini e all'uso indiscriminato della tecnologia, considerandolo un punto di forza essenziale.
- Il messaggio di Brecht rimane attuale, invitando a integrare la tecnologia nella nostra vita senza esserne sopraffatti, mantenendo il controllo umano.
Brecht - "Generale, il tuo carro armato"
La distruzione fisica, morale e sociale portata dalla Seconda Guerra mondiale ha aperto molti dibattiti che restano attuali ancora al giorno d’oggi: tra questi, un tema che suscitò molte riflessioni fu l’incapacità dell’essere umano di sfruttare lo sviluppo tecnologico per il bene comune, come argomenta Salvatore Quasimodo nella sua “Uomo del mio Tempo” del 1947.
Il suo contemporaneo Bertolt Brecht, nella poesia “Generale, il tuo carro armato…” spera che l’uomo riconosca le sue capacità sia mentali che fisiche, che non si abbandoni alla maestosità ed all’apparente perfezione dei mezzi tecnologici, e che consapevole di avere una propria volontà, abbia giudizio e si opponga a ciò che ritiene sbagliato.
Bertolt Brecht fu il principale drammaturgo tedesco del Novecento. Nato nel 1898 ad Augsburg, scoprì presto il suo amore per il teatro. Già a partire dal 1913 cominciò a scrivere poesie e testi per un giornalino della scuola. Nonostante le sue scorribande scolastiche, nel 1917 ottenne il diploma in anticipo a causa della guerra, e nel frattempo studiò discontinuamente all’Università di Monaco di Baviera.
Il suo esordio in teatro fu fortemente influenzato dall'Espressionismo e nel 1918 scrisse “La leggenda del soldato morto” e “Baal”, il suo primo dramma. Nel 1928 Brecht scrisse la sua opera più famosa, ”L’opera da tre soldi”. Presto aderì allo schieramento marxista e per questo nel 1933, quando Adolf Hitler divenne cancelliere tedesco, passando per la Danimarca e Mosca, emigrò negli Stati Uniti.
Negli otto anni successivi, si spostò per tantissimi paesi, ma a livello di scrittura fu un periodo molto produttivo.
Finita la guerra nel 1945, Brecht volle tornare in Europa perché non aveva intenzione di adattare le sue opere ai gusti americani, ma le autorità del posto ipotizzarono che lui fosse una spia dell’Unione Sovietica e lo sottoposero ad un interrogatorio. Lui negò di essere affiliato al partito comunista ed all’URSS e si presentò come uno scrittore antinazista, riuscendo così a tornare in Europa. Si sistemò temporaneamente in Svizzera per poi continuare a fare teatro in Berlino Est, dove criticò gli errori del governo socialista della DDR.
Morì nel 1956 per un infarto cardiaco.
Questa poesia si presenta come un inno all'umanità ed alla sua capacità di pensare per contro proprio, dimostrando così la sua supremazia nei confronti degli oggetti, che alla fine sono sempre frutto dell’ingegno umano: non importa quanto le macchine da guerra possano essere maestose e potenti, l’essere umano ha la capacità di distinguere cos’è giusto da cos’è sbagliato.
Ed è proprio tramite la ragione, attributo umano per eccellenza, e la consapevolezza etica e morale, che secondo Brecht la gente deve avere il coraggio di opporsi ai progetti sanguinosi (in questo caso la guerra) architettati da chi detiene il potere.
La sua carica metaforica, la sua brevità ed il suo linguaggio semplice contribuiscono a rendere questo componimento altamente incisivo.
E’ composto da tre quartine ma non è presente ricerca della quantità delle sillabe; non c’è una ricerca delle rime ma sono presenti assonanze della T (v1: il tuo carro armato; v4: il tuo bombardiere è potente) e della O (v5: vola più rapido; v6: ha bisogno di un meccanico; v9: l’uomo fa di tutto).
La struttura organizzativa dei concetti si ripete in tutte le strofe: nel primo verso si elogia l'elemento protagonista (il carro armato, il bombardiere, l’uomo), nel secondo si descrivono le sue grandi capacità, nel terzo verso, in tutte le strofe, si incontra la proposizione avversativa “Ma ha un difetto”, e nel quarto viene esposta la sua lacuna.
All’inizio di ogni strofa, viene ripetuto l’appellativo “Generale”(anafora): si tratta quindi di un confronto diretto con una carica alta, fiera della potenza dei suoi macchinari, che puntualmente finiscono per danneggiare altri esseri umani.
La poesia è caratterizzata dall’ampio uso di immagini metaforiche: l’autore equipara la velocità di un bombardiere a quella molto elevata di una tempesta, e lo descrive capace di reggere masse enormi come quella di un elefante: evidenzia dunque le qualità delle nuove tecnologie di guerra, però successivamente smentisce il mito della loro perfezione con un improvviso MA che evidenzia la necessità dell’intervento umano anche nel lavoro delle macchine: il carro armato ha bisogno di essere guidato da un carrista, il bombardiere ha bisogno di un meccanico perché si può guastare.
Nella terza strofa, che conclude la poesia, il ritmo cambia improvvisamente: i versi sono più corti, le parole sono più scarne ed asciutte, dando così la sensazione che esse stiano culminando nel vuoto, rimanendo così impresse nella mente del lettore come spunto di riflessione.
Il protagonista dell'ultima quartina è l’uomo: esso è capace di fare qualsiasi cosa desideri a suo piacimento, e come le macchine può uccidere e volare, però mentre un carro armato oppure un bombardiere rispondono ai comandi sempre e comunque, una persona può rifiutarsi di obbedire agli ordini; ciò viene evidenziato nella poesia come un “difetto” dal punto di vista dei potenti, ma con l’intenzione di far capire al lettore che esso è in realtà uno dei più grandi punti di forza del genere umano.
Io sono d’accordo con questo messaggio e lo ritengo molto attuale: oggi più che mai, la nostra vita è sempre più influenzata dalla tecnologia, e dobbiamo ricordarci che siamo stati proprio noi umani ad ideare tutti i mezzi di cui noi oggi abusiamo e che non dobbiamo soccombere ad essa, ma integrarla nelle nostre vite per potenziare le nostre stesse capacità e far sì che la vita digitale sia solo un sostegno alla vita reale.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "Generale, il tuo carro armato" di Bertolt Brecht?
- Come viene strutturata la poesia di Brecht e quale effetto ha questa struttura?
- Qual è il messaggio che Brecht vuole trasmettere riguardo alla tecnologia e all'essere umano?
- In che modo Brecht utilizza le immagini metaforiche nella sua poesia?
- Qual è il "difetto" dell'uomo secondo la poesia di Brecht e perché è considerato un punto di forza?
La poesia di Brecht esplora l'incapacità dell'essere umano di utilizzare la tecnologia per il bene comune, sottolineando l'importanza della ragione e della volontà umana nel contrastare l'uso distruttivo delle macchine da guerra.
La poesia è composta da tre quartine, ognuna con una struttura ripetitiva che elogia un elemento tecnologico, ne descrive le capacità, introduce una proposizione avversativa e ne espone una lacuna, evidenziando la necessità dell'intervento umano.
Brecht vuole trasmettere che, nonostante la potenza delle macchine, l'essere umano possiede la capacità di distinguere il giusto dallo sbagliato e di opporsi ai progetti distruttivi, sottolineando la supremazia della volontà e della ragione umana.
Brecht utilizza immagini metaforiche per esaltare le qualità delle tecnologie di guerra, come la velocità di un bombardiere paragonata a una tempesta, ma poi smentisce la loro perfezione evidenziando la necessità dell'intervento umano.
Il "difetto" dell'uomo, dal punto di vista dei potenti, è la sua capacità di rifiutarsi di obbedire agli ordini, ma Brecht lo considera un grande punto di forza, poiché rappresenta la libertà e la capacità di pensare autonomamente.