Concetti Chiave
- La proposizione finale esprime lo scopo della proposizione reggente, utilizzando congiunzioni specifiche.
- In italiano, la forma esplicita utilizza il congiuntivo con "affinché" o "perché", mentre la forma implicita impiega l'infinito con "per", "a", o "di".
- In latino, il congiuntivo è usato per esprimere la finale: presente per tempi principali e imperfetto per tempi storici.
- La finale positiva in latino è introdotta da "ut", mentre quella negativa da "ne".
- Per tradurre una finale in forma implicita, si usano preposizioni come "per", "di", o locuzioni come "allo scopo di".
La proposizione finale
La proposizione finale è una subordinata che esprime il fine o lo scopo di quanto è annunciato dalla proposizione reggente.
In italiano è in forma esplicita se ha il modo congiuntivo ed è introdotta dalle congiunzioni "affinché" o "perché";
è in forma implicita se ha il modo infinito ed è introdotta dalle preposizioni "per, a, di" oppure dalle locuzioni "allo scopo di, al fine di".
In latino il modo del verbo è il congiuntivo:
-
congiuntivo presente se il verbo della reggente è un presente o un futuro (tempi principali);
-
congiuntivo imperfetto se il verbo della reggente è un imperfetto, un perfetto o un piuccheperfetto (tempi storici)
Il congiuntivo è preceduto da ut se la finale è positiva/affermativa; è preceduto da ne se la finale è negativa.
Per rendere la finale in forma esplicita bisognerà tradurre ut con "affinché" o ne con "affinché non"; il congiuntivo si traduce con il congiuntivo presente o imperfetto italiano.
es: Magister discipulos monet / ut studeant (cong. pres)
(principale) (finale)
"Il maestro ammonisce gli allievi affinché studino"
es: Magister discipulos monuit / ut studerent (cong. imp)
(principale) (finale)
"Il maestro ammonì gli allievi affinché studiassero"
Per rendere la finale in forma implicita bisognerà tradurre ut o ne con la preposizione "per", "di" oppure "a" o con una locuzione come "allo scopo di, al fine di"; il congiuntivo si traduce con l'infinito.
es: Antonium invitamus / ut Romae maneant
(principale) (finale)
"Invitiamo Antonio a rimanere a Roma"