Concetti Chiave
- La preposizione "in" è versatile e utilizzata per introdurre vari tipi di complementi, principalmente di luogo e tempo, simile al suo uso nel latino.
- Usata per indicare complemento di stato in luogo, "in" esprime presenza all'interno di un luogo o mezzo, come in "Abitiamo in città".
- "In" può segnalare complemento di tempo determinato, specificando quando un'azione avviene o quanto tempo richiede, come in "in estate" o "in due ore".
- Come prefisso, "in" aggiunge significato positivo nei verbi (immettere) e negativo negli aggettivi (immorale), mostrando la sua funzione sintattica.
- "In" compete con preposizioni come "per" per il moto per luogo e "di" per complemento di materia, mostrando la sua versatilità e sovrapposizione d'uso.
Introduzione
La preposizione “in”, semplice e articolata, è polivalente, nel senso che assume di volta in volta un senso diverso e introduce tanti complementi, anche i più disparati. Il suo valore principale è quello di esprimere con complemento di luogo e di tempo, una funzione che, del resto, aveva anche in latino, che aveva la stessa identica forma.
Complementi introdotti da “in”
1) Complementi di stato in luogo: Abitiamo in città. Attualmente vivo in Francia. A questo impiego si collega in + mezzo di trasporto, nel senso si sale sul veicolo o ci troviamo dentro di esso: Siamo in treno. Abbiamo passato il pomeriggio in barca. Sei in macchina? No, sono in bicicletta. Da notare la differenza fra Sono in macchina (Mi trovo dentro la macchina e sto viaggiando) e Forza, saliamo in macchina!, in cui “in” introduce un complemento di moto a luogo. Notare anche Vado a scuola in bicicletta, in cui “in” introduce un complemento di mezzo (= la bicicletto è il mezzo di locomozione che uso per recarmi a scuola).2) Complemento di moto per luogo, all’interno, però in uno spazi circoscritto: Viaggiare in Europa. Passeggiare in giardino. In questo caso, “in” è in concorrenza con “per” che è preposizione semplice specifica per indicare il moto attraverso luogo.
3) Complemento di moto a luogo: Andare in campagna, in Francia, in Piemonte. Gettarsi in acqua. A volte, può entrare in concorrenza con “a; “dentro”, “su”
4) Complemento di tempo determinato: Ho deciso di venire in estate. La Seconda guerra mondiale scoppiò mel 1939. “In” può indicare anche il tempo che occorre per compiere un’azione: Finiremo questo lavoro in due ore.
5) Complemento di modo (= lo stato o il modo di essere, in senso proprio o figurato): Vedo che sei in collera. Non state in ansia per me. Quella famiglia vive in miseria. Con tale significato, è adoperato anche con i termini che indicano un capo di abbigliamento: Essere in maniche di camicia. Passare la giornata in pantofole. Restare in maglietta, in mutande, in vestaglia.
6) Complemento di limitazione, cioè quando di una persona si specificare l’attitudine, la capacità o un difetto: Tu sei bravo in latino (= limitatamente al latino, ma non nelle altre discipline). Si è specializzato in informatica gestionale. Può indicare anche la professione o l’occupazione: Dottore in legge, commerciante in agrumi.
7) Complemento di materia: Un divano in pelle, un abito di seta. Nella pratica, in questo caso, “in” entra in concorrenza con “di” che si è soliti preferire: Una collana in oro / Una collana d’oro. Tuttavia, la preposizione “di” pare più appropriata quando introduce un colore: Vestire di rosso, segnare di nero
8) Complemento di scopo fine: Venire in soccorso di qualcuno, accorre in aiuto, ricevere qualcosa in premio.
9) Può anche essere collegata ad un numero e può indicare l’aumento progressivo in quantità uguali: Alla festa eravamo in venti. Andare di dieci in dieci
10) Con “in” si formano anche numerose locuzioni propositive o avverbiali che hanno un valore dichiarativo o logico: in relazione a, in modo che, nel senso che.
11) Alcune espressioni avverbiali di tempo che indicano la periodicità del verificarsi di un’azione hanno la preposizione “di”: di quando in quando, di volta in volta, di mano in mano.
12) Se articolata, seguita da un infinito, acquista il valore di gerundio: Nel far così… (= facendo così)
“In” come prefisso
Il primo valore di “in” come prefisso è conforme alla sua principale funzione sintattica, corrispondente a “dentro” e “sopra”: mettere immettere, porre > imporre, abisso > inabissare, chiodo > inchiodare, morale > immorale, completo > incompleto, possibile > impossibile, sufficiente > insufficiente.Da notare che con i verbi, il prefisso ha un valore positivo, mentre con gli aggettivi ha un valore negativo.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo principale della preposizione "in" nella lingua italiana?
- Come si utilizza "in" per indicare il complemento di stato in luogo?
- In che modo "in" può essere usato per esprimere il complemento di tempo determinato?
- Qual è la differenza tra l'uso di "in" come prefisso nei verbi e negli aggettivi?
- In quali casi "in" entra in concorrenza con altre preposizioni?
La preposizione "in" è polivalente e principalmente esprime complementi di luogo e di tempo, simile al suo uso in latino.
"In" si usa per indicare il complemento di stato in luogo, come in "Abitiamo in città" o "Siamo in treno", indicando la presenza all'interno di un luogo o mezzo di trasporto.
"In" esprime il complemento di tempo determinato indicando il periodo in cui avviene un'azione, come in "Ho deciso di venire in estate" o il tempo necessario per completare un'azione, come in "Finiremo questo lavoro in due ore".
Come prefisso, "in" ha un valore positivo nei verbi, come in "immettere", mentre ha un valore negativo negli aggettivi, come in "immorale".
"In" può entrare in concorrenza con preposizioni come "per" per il moto per luogo, "a", "dentro", "su" per il moto a luogo, e "di" per il complemento di materia e colore.