Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La preposizione "da" è polivalente, introducendo complementi di origine, agente, separazione, e altri, esprimendo sia allontanamento che vicinanza.
  • È usata in vari contesti spaziali e temporali, come complemento di moto da luogo, tempo, origine, separazione, e causa.
  • "Da" può introdurre un attributo o esprimere un obbligo quando seguito da un infinito, come in "camicia da stirare".
  • Ortograficamente, "da" non si apostrofa, ma può causare il raddoppiamento consonantico in alcune locuzioni avverbiali.
  • Deriva dal latino "de + ab" o "de + ad", mantenendo valori di separazione, allontanamento e vicinanza nella lingua italiana.

Indice

  1. Caratteristiche generali
  2. Complementi introdotti
  3. Casi particolari
  4. Questione ortografica
  5. Nota etimologica

Caratteristiche generali

La preposizione “da” è polivalente perché serve ad introdurre diversi complementi, alcuni affini, altri di valore molto diverso. Essa indica provenienza, origine punto di partenza (riferito sia allo spazio che al tempo). È tipica del complemento di agente perché indica l’origine” da cui ha origine l’azione e che il soggetto si trova a dover “subire”.
In qualche caso, essa crea una certa ambiguità perché indica “presso”, cioè il contrario del suo significato comune che esprime un’idea di allontanamento, di separazione e di distacco.

Complementi introdotti

• Complemento e di causa efficiente: Gli studenti meritevoli furono premiati dal preside. Il ladro è stato arrestato dai poliziotti. Se il complemento di agente è espresso da un nome comune di cosa si ha il complemento di causa efficiente: I tronchi sono trascinati dalla corrente. Gli alberi erano tutti bagnati dalla pioggia.
• Complemento di moto da luogo, anche figurato: I turisti vengono da tutto il mondo. L’autobus parte dal capolinea alle 7:30. Il prete parla dal pulpito.
• Complemento di moto a luogo e di stato in luogo (in questo caso ha il significato di “presso” e si adopera con i nomi di persona, propri o comuni): Domani vado dal barbiere. Il mio amico abita dalla nonna.
• Complemento di tempo (risponde alla domanda da quanto tempo? da quando?): Ti sto aspettando da un’ora. Viviamo in questa città da dieci anni.
• Con valore locativo e temporale, la preposizione “da” indica il punto di partenza, sia spaziale che temporale, messa in relazione con la preposizione “a” che indica il punto dui arrivo, soprattutto in opposizione: da cima a fondo, dalla a alla zeta, dal primo all’ultimo, dalla padella alla brace, dalla mattina alla sera.
• Complemento di origine (in un certo senso collegato con il complemento di moto da luogo, anche in senso figurato): Il Po nasce dal Monviso, Il ferro viene estratto dalle miniere. L’invidia deriva dalla bassezza d’animo.
• Complemento di separazione: Una pineta separa la nostra abitazione dal mare
• Complemento di distanza: In questo momento ci troviamo a 10 chilometri da Milano
• Complemento di causa: Egli tremava dal freddo (Il freddo è la causa del suo tremore). Si è messo a piangere dalla gioia (es. Morire di fame) ed è in concorrenza con la preposizione “per” che è la preposizione specifica per introdurre un complemento di causa. Infatti, si potrebbe anche dire “Si è messo a piangere per la gioia”.
• Complemento di mezzo: Dalla sua voce, capii che era commosso
• Complemento di fine o scopo: Rete da pesca, cane da caccia, tende da sole. Il “da” seguito da un sostantivo indica l’uso che si fa della cosa indicata dal primo termine. In questo caso il “da” entra in concorrenza con “per”. Da notare la differenza fra “tazza da tè” (una tazza che serve per bere il thè) e “tazza di thè (una tazza piena di thè).
• Complemento di qualità, sia fisica che morale: Un uomo dalla barba bianca, dal naso lungo e dagli occhi celeste. Un ragazzo dall’intelligenza acuta
• Complemento di stima o prezzo: Abbiamo ordinato un pranzo da 80 euro
• Complemento di limitazione: Essere cieco da un occhio. In questo caso l’uso è simile a quello del “di” e “in” (= Soffrire di diabete, Essere bravo in matematica)

Casi particolari

Può introdurre un attributo e in tal caso, “in” si può sostituire da “come”: Ha parlato da saggio (= come se fosse un saggio), Vive da miserabile. Può indicare l’età: Da giovane giocavo a tennis o la condizione: Si comporta veramente da gentiluomo. Se, invece, “da” è seguito da un infinito, indica un obbligo, una necessità: Camicia da stirare (= Camicia che è necessario stirare), Diritti da difendere (= Diritti che devono essere difesi)

Questione ortografica

“da” non si apostrofa, contrariamente a “di” che richiede l’elisione: da oggi a domani, vengo da Ancona. Fanno eccezione alcune locuzione avverbiali come: d’altronde, d’ora in avanti, d’all’ora in poi. Davanti ad una consonante, quest’ultima spesso viene rafforzata, raddoppiandola: da vero > davvero, da bene > dabbene. Anche se il raddoppiamento ortografico non viene fatto, nella pronuncia toscana la consonante iniziale viene comunque rafforzata.

Nota etimologica

“Da” deriva dal latino de + ab oppure da de + ad. In italiano l’evoluzione è stata la stessa e la differenza è presente nel complemento che segue. Poiché “ab” e “de” , in latino, avevano il valore di separazione o allontanamento e “ab” era specifica del complemento agente, tale valore si è trasferito nella lingua italiana. Fondendosi “ad” ha dato lo stesso risultato come forma, mentre a livello di significato, ha preso il valore di “presso, a casa di”.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali funzioni della preposizione "da"?
  2. La preposizione "da" è polivalente e introduce diversi complementi, come il complemento di agente, di moto da luogo, di tempo, di origine, di separazione, di causa, di mezzo, di fine o scopo, di qualità, di stima o prezzo, e di limitazione.

  3. Come si distingue il complemento di causa efficiente dal complemento di agente?
  4. Il complemento di causa efficiente si ha quando il complemento di agente è espresso da un nome comune di cosa, ad esempio "I tronchi sono trascinati dalla corrente", mentre il complemento di agente è tipico quando l'azione è subita da un soggetto, come "Gli studenti meritevoli furono premiati dal preside".

  5. In quali casi la preposizione "da" può creare ambiguità?
  6. La preposizione "da" può creare ambiguità quando indica "presso", che è il contrario del suo significato comune di allontanamento, come nel complemento di moto a luogo e di stato in luogo con nomi di persona, ad esempio "Domani vado dal barbiere".

  7. Qual è la differenza tra "tazza da tè" e "tazza di tè"?
  8. "Tazza da tè" indica una tazza che serve per bere il tè, mentre "tazza di tè" indica una tazza piena di tè, mostrando come "da" e "di" possano cambiare il significato della frase.

  9. Qual è l'origine etimologica della preposizione "da"?
  10. La preposizione "da" deriva dal latino "de + ab" o "de + ad". In italiano, "ab" e "de" avevano il valore di separazione o allontanamento, mentre "ad" ha assunto il significato di "presso, a casa di".

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