Fabrizio Del Dongo
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Indice

  1. Introduzione
  2. Ladro – Etimologia e evoluzione del termine
  3. Brigante
  4. Masnadiero o masnadiere
  5. Bandito

Introduzione

I termini italiani per indicare una persona poco onesta sono numerosi ed applicati a campi diversi; alcuni sono attuali, altri ormai in disuso o solo di uso letterario. Alcuni hanno cambiato totalmente significato.

Ladro – Etimologia e evoluzione del termine

Si tratta del termine più diffuso. La parola deriva dal latino làtro-làtronis che nell’antica Roma aveva tutta una serie di significati che oggi sono scomparsi. Innanzitutto, il làtro latino era un soldato mercenario che veniva pagato per cui esso rivestiva una notevole carica dispregiativa. Il soldato mercenario svolgeva anche l’incarico di guardia del corpo ( o “satelles”, in latino), o di “gorilla”, come si direbbe oggi. Per estensione figurata, a poco a poco, si passò al significato generico di “avventuriero”, “ladrone di strada”,” bandito”. Il termine, però, aveva anche il significato particolare di “colui che fa guerra allo Stato”, di colui che si ribella alle leggi e combatte le istituzioni. Per gli antichi Romani. I brigatisti rossi sarebbero stati definiti “làtrones”, cioè ladri. Per un’ulteriore estensione figurata anche il cacciatore era un “latro” perché sempre in agguato a spiare la preda. Nell’Ars amandi di Ovidio la pedina della scacchiera viene chiamata “làtro”.
Passando in italiano, il termine ha perduto una buona parte dei significati originari, mantenendo soltanto quello di “colui che ruba”. In compenso, noi moderni diamo del ladro a tutti, dosando il termine con una ricchezza di sfumature che i Latini non si sarebbero mai immaginati. Infatti esiste il ladro di strada, il ladro di automobili, il ladro di polli (= un ladro non molto espero che ruba cose da poco, magari per fame), il ladro internazionale, il ladro in guanti gialli (che opera in ambienti eleganti e raffinati, il ladro di idee e perfino il ladro di cuori. Si dice che il bottegaio è ladro, che il funzionario è ladro, che il cassiere è un ladro, in pratica tutti sono ladri, chi per un motivo, chi per un altro.
Da “ladro” è derivato “ladrone” (= un grande ladro) e “ladruncolo” (= un ladro da strapazzo, di poco conto). Esistono anche delle espressioni del tipo “L’occasione fa l’uomo ladro!” oppure “Piove, Governo ladro!” (per dire che se qualcosa non va è sempre colpa di coloro che ci governano).
Il termine “ladrone” è però da riferire ai ladri di strada di un tempo che, a mano armata, assalivano i viandanti o i pellegrini.

Brigante

Il termine, spesso associato a “ladro”, richiama alla mente i tempi passati. Anticamente era un soldato che faceva parte delle piccole compagnie di ventura; per certi aspetti, corrispondeva al “latro” latino con valore di “mercenario”. Più tardi, quando le compagnie di ventura si sciolsero, il brigante, non riuscendo ad inserirsi nella vita civile, continuò a combattere per proprio conto come fanno i fuori legge; viveva alla macchia, isolato o in bande, compiendo rapine o estorsioni a mano armata. Oggi, con un significato più attenuato, indica un cattivo soggetto, un disonesto sena scrupoli. Può essere anche utilizzato in tono scherzoso come equivalente di “birbante”. Dal punto di vista etimologico, deriva da “brigare” che, a sua volta, proviene da “briga” il cui antico significato era “battaglia”, contesa”, “lite” Nel celtico, esiste il termine “brigo” che significa “forza” e successivamente “prepotenza”; chiaramente esso sembra connesso al significato di “brigante” di una volta. Da ricordare l’ espressione “essere un attaccabrighe” = trovare tutti i modi per far scoppiare una lite, un diverbio fra due persone, anche per futili motivi.
Oggi, “brigata” indica un gruppo di buontemponi (= l’allegra brigata . In francese il termine “brigade” indica una squadra, un gruppo di lavoro: “brigade de cuisine (= l’insieme delle persone che operano nelle cucine di un ristorante, “brigade militaire” oppure “brigade criminelle” (= squadra omicidi.

Masnadiero o masnadiere

Il termine, ormai sorpassato ed in uso soltanto nei testi letterari, significa “assassino di strada, “rapinatore”. Etimologicamente “masnadiero” era l’insieme dei servi che abitavano nella casa del padrone: il termine derivava dal provenzale “maisnada” a sua volta proveniente dal latino “mànsio, mansiònis” (= casa, dimora) > “magione” Spesso, il signore si serviva della servitù armata per compiere atti di prepotenza (un po’ come i bravi di don Rodrigo) e fare angherie nei confronti di altri. Per questo “masnada” , col tempo, ha acquisito il valore di “compagnia, banda armata” e, poi di “accozzaglia di gente armata, violenta e disonesta”.
Oggi “masnada” ha un senso scherzoso col valore di gruppo di persone rumorose, ma innocue.

Bandito

Questa parola è il participio passato del verbo “bandire”, che significa “pubblicare”, “portare a conoscenza della popolazione tramite un bando”. Ha anche il significato di “esiliare ( = mettere al bando).
Dal punto di vista etimologico, deriva dalla lingua gotica “bandwjan” (= dare/fare un segnale). Infatti, presso i Goti, l’esilio o la cacciata di una persona dalla comunità perché ritenuta indegna, veniva reso pubblico con un suono di tromba. Colui che era stato bandito (= esiliato, allontanato), a torto o a ragione, provava un grande odio verso la comunità che l’aveva cacciato. Respinto e disprezzato da tutti, finiva per unirsi ai briganti, diventando così un malvivente, cioè come diciamo oggi “un bandito”.

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