Concetti Chiave
- L'espressione "combattere contro i mulini a vento" deriva dal romanzo "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes, e rappresenta una lotta vana contro nemici immaginari.
- Il protagonista del romanzo, Don Chisciotte, è un nobile spagnolo ossessionato dai romanzi cavallereschi, che decide di diventare cavaliere errante per cercare avventure.
- Don Chisciotte, accompagnato dal suo scudiero Sancho Panza, vede i mulini a vento come giganti nemici, simboleggiando così la sua confusione tra realtà e fantasia.
- Le avventure di Don Chisciotte sono caratterizzate da situazioni comiche e ironiche, dove la sua percezione distorta lo porta a scontri assurdi e sconfitte.
- Il capitolo VIII del romanzo descrive l'iconica scena in cui Don Chisciotte attacca i mulini a vento, credendoli giganti, mentre Sancho Panza tenta invano di dissuaderlo.
In questo appunto di italiano proveremo a spiegare l’origine dell’espressione “battaglia contro i mulini a vento” o più comunemente “combattere contro i mulini a vento”. Forse non tutti sanno che l’origine di questo modo di dire è da ricercare tra le pagine di un famoso romanzo del XVII secolo, nato dalla penna e dall’ingegno dell’autore spagnolo Miguel de Cervantes.
Indice
Battaglia contro i mulini a vento: che cosa significa
Una battaglia contro i mulini a vento è una figura idiomatica entrata nell’immaginario collettivo come rappresentazione di una lotta vana, inconsistente e inutile, contro qualcosa che in realtà è solo nella propria testa, perché non esiste realmente. Dire a qualcuno “stai combattendo contro i mulini a vento”, significa scoraggiarlo a perseguire la propria battaglia, perché, di fatto, non c’è un vero nemico da combattere e se anche dovesse esserci, sarebbe impossibile sconfiggerlo. Il nemico, i mulini a vento, sono solo un’illusione, che ci fa sprecare energia e forze mentali nell’impresa di combatterlo. L’espressione, molto evocativa, deriva in particolare dal romanzo spagnolo seicentesco “Don Chisciotte della Mancia” (uscito in spagnolo con il titolo “El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha”), pubblicato in due volumi tra il 1605 e il 1615 dallo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes. In particolare, l’espressione fa riferimento al famosissimo episodio della “Battaglia contro i mulini a vento”, presente nel capitolo VIII del componimento, intitolato “Del fortunato compimento che diede il valoroso don Chisciotte alla spaventevole e non mai immaginata avventura dei mulini da vento, con altri successi degni di gloriosa memoria.”Per ulteriori approfondimenti su Don Chisciotte vedi qui
Chi è Don Chisciotte e perché combatte contro i mulini a vento
Sappiamo che l’espressione deriva dunque dal celebre romanzo “Don Chisciotte della Mancia”. Ma chi era Don Chisciotte? e perché, con la sua impresa epica è diventato il simbolo della lotta vana contro le illusioni? Capiamo meglio di cosa tratta l’opera.Il romanzo di Cervantes narra le avventure di un nobile spagnolo sulla cinquantina, Alonso Quijano, da sempre appassionato, e potremmo dire, ossessionato, dai romanzi cavallereschi. La sua passione per questo genere letterario si fa talmente forte da mandare letteralmente fuori di testa il nobiluomo, che, ad un certo punto, decide di farsi egli stesso cavaliere e di intraprendere la sua epica avventura, come gli eroi dei suoi romanzi preferiti, per difendere i deboli e salvare la sua amata, Dulcinea del Toboso. Per diventare un degno cavaliere errante, Alonso Quijano, ribattezzatosi Don Chisciotte della Mancia (regione della Spagna da cui egli proviene), coinvolge un contadino, Sancho Panza, di cui fa il suo fedele scudiero. Insieme al cavallo Ronzinante quindi, gli uomini iniziano ad errare per la Spagna in cerca di avventure cavalleresche. La Spagna di Don Chisciotte però, non è quella dei suoi romanzi, e continuamente, l’anacronistico eroe, si scontra con questa evidenza, dando vita a situazioni ridicole narrate con intelligente ironia. È proprio su questo sfondo dunque, che egli inizierà, condotto dal suo mondo immaginario e fantasioso, a scambiare i famosi mulini a vento con degli enormi e cattivissimi giganti dalle braccia rotanti; i burattini con dei demoni malvagi; e le greggi di pecore di pastori indifesi con gli eserciti degli arabi che sottomisero la Spagna dal 711 al 1492. Inutile dire che da queste eroiche e buffe imprese, egli uscirà sempre sconfitto, suscitando man mano che procede, l’ilarità di chi assiste alle scene e del lettore che insieme a lui le rivive.
Per ulteriori approfondimenti su Cervantes vedi qui

L’episodio dei mulini a vento: estratti
Riportiamo ora un breve estratto dell’incipit del famoso e iconico capitolo della battaglia di Don Chisciotte contro i mulini a vento, che abbiamo detto, è raccontata nel capitolo VIII del romanzo. Il capitolo inizia con l’incontro dei due protagonisti con questi enormi “giganti” dalle braccia rotanti: “Ed ecco intanto scoprirsi da trenta o quaranta mulini da vento, che si trovavano in quella campagna; e tostochè don Chisciotte li vide, disse al suo scudiere: ‘La fortuna va guidando le cose nostre meglio che noi non oseremmo desiderare. Vedi là, amico Sancio, come si vengono manifestando trenta, o poco più smisurati giganti? Io penso di azzuffarmi con essi, e levandoli di vita cominciare ad arricchirmi colle loro spoglie; perciocchè questa è guerra onorata, ed è un servire Iddio il togliere dalla faccia della terra sì trista semente.” Subito la reazione di Sancio Panza che chiede: “Dove sono i giganti?” E Don Chisciotte: “Quelli che vedi laggiù [...] con quelle braccia sì lunghe, che taluno d’essi le ha come di due leghe.” Così il suo scudiero rispose: “Guardi bene la signoria vostra, soggiunse Sancio, che quelli che colà si discuoprono non sono altrimenti giganti, ma mulini da vento, e quelle che le pajono braccia sono le pale delle ruote, che percosse dal vento, fanno girare la macina del mulino. — Ben si conosce, disse don Chisciotte, che non sei pratico di avventure; quelli sono giganti, e se ne temi, fatti in disparte e mettiti in orazione mentre io vado ad entrar con essi in fiera e disuguale tenzone. Detto questo, diede de’ sproni a Ronzinante, senza badare al suo scudiere, il quale continuava ad avvertirlo ch’erano fuor d’ogni dubbio mulini da vento e non giganti quelli che andava ad assaltare”.Per ulteriori approfondimenti su Don Chisciotte vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dell'espressione "combattere contro i mulini a vento"?
- Cosa rappresenta l'espressione "battaglia contro i mulini a vento"?
- Chi è Don Chisciotte e qual è la sua missione?
- Qual è il ruolo di Sancho Panza nel romanzo?
- Come reagisce Sancho Panza all'episodio dei mulini a vento?
L'espressione deriva dal romanzo "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes, dove il protagonista combatte contro mulini a vento scambiandoli per giganti.
Rappresenta una lotta vana e inutile contro qualcosa che non esiste realmente, un'illusione che porta a sprecare energie.
Don Chisciotte è un nobile spagnolo che, ossessionato dai romanzi cavallereschi, decide di diventare cavaliere errante per difendere i deboli e salvare la sua amata.
Sancho Panza è il fedele scudiero di Don Chisciotte, un contadino che lo accompagna nelle sue avventure cavalleresche.
Sancho Panza cerca di avvertire Don Chisciotte che i giganti sono in realtà mulini a vento, ma Don Chisciotte ignora i suoi avvertimenti e si lancia comunque all'attacco.