Concetti Chiave
- L'espressione "Deus ex machina" ha origini latine e significa "divinità che scende dalla macchina", usata nell'antica Grecia per indicare un personaggio risolutore di problemi.
- Storicamente, l'espressione si radica nella tragedia greca, dove una divinità veniva calata dall'alto per risolvere situazioni critiche, una tecnica utilizzata da Euripide.
- In ambito artistico-letterario, il deus ex machina viene usato quando l'autore inserisce un personaggio che risolve improvvisamente una trama intricata.
- Questo elemento narrativo è riconoscibile perché appare in momenti di tensione e non è mai stato un personaggio principale della storia.
- Un esempio di deus ex machina è la Provvidenza nei "Promessi Sposi" di Manzoni, che aiuta i protagonisti attraverso l'intervento di vari personaggi.
In questo appunto viene descritto il significato del “deus ex machina” un’antica frase latina spesso ancora oggi utilizzata. Nello specifico viene riportato cosa si intende con questa espressione, alcuni cenni storici e come viene utilizzato in ambito artistico-letterario riportando alcuni esempi.
Indice
Cos’è il Deus ex machina
Quando si sente l’espressione “Deus ex machina” ci si riferisce ad una antichissima espressione di origine latina che tradotta significherebbe “divinità che scende dalla macchina”.
Questa espressione veniva utilizzata nell’antica grecia per indicare un particolare personaggio che riusciva a risolvere qualsiasi problematica generalmente irrisolta. Quindi dava una soluzione a qualsiasi problema. Pian piano con il tempo, questa espressione è stata utilizzata all'interno di tragedie o rappresentazioni teatrali in maniera del tutto casuale.
Cenni storici dell’espressione latina
Questa espressione abbastanza utilizzata indica proprio l’aiuto divino che viene in soccorso per risolvere un problema più o meno grave. Nello specifico pone le proprie radici nella tragedia greca, in cui era quasi obbligatorio far entrare in scena una divinità. Generalmente il personaggio che rappresentava la divinità veniva posto al di sopra di una gru di legno e poi veniva mosso in base al bisogno. Piano piano l’attore entrava in scena scendendo dall’alto come un dio in modo tale da simulare proprio il dio che viene dal cielo in aiuto dell’uomo.
Si tratta di una tecnica utilizzata maggiormente da Euripide, un commediografo di origine greca, che utilizzava spesso questo espediente per risolvere qualsiasi situazione problematica all’interno delle sue tragedie. Però bisogna anche sapere che nei tempi antichi far un abuso di questo “espediente” era sinonimo di poca raffinatezza e professionalità dell’autore e poca fantasia per la risoluzione di trame intricate.
Uso di questa espressione in ambito artistico-letterario
Spesso ritrovare all’interno di una rappresentazione o di un romanzo l’espediente del deus ex machina, potrebbe significare che l’autore non è stato in grado di incastrare bene tutte le scene e quindi per risolvere una problematica ha deciso di inserire questo personaggio “salva vita”. Inserire questo personaggio però è complicato perché bisogna farlo in maniera tale da non stravolgere la storia e soprattutto deve incastrarsi bene con tutti gli altri personaggi e vicende narrate.
Quindi il deus ex machina può intervenire in moltissimi modi all’interno di una storia ed è facilmente riconoscibile grazie ad alcuni elementi distintivi che lo caratterizzano soprattutto quello di risolvere qualsiasi problema. Spesso questo personaggio viene inserito in un momento particolare della storia, pieno di attesa e ansia. Inoltre si tratta di un personaggio che non è mai comparso nella trama della storia e non è mai stato personaggio principale dell’autore.
Nonostante l’uso ricorrente, è risaputo che questa piccola tecnica romanzesca è utilizzata solo in casi estremi perché un bravo autore non ha bisogno dell’aiuto di un dio per dare un lieto fine alla storia. Comunque sia, questa tecnica è stata utilizzata molto nella tragedia greca e anche nelle favole del passato.
Un esempio letterario che descrive al meglio l’azione del deus ex machina è la Provvidenza utilizzata da Alessandro Manzoni all’interno del romanzo de “I Promessi Sposi”. Si tratta proprio di un aiuto divino che aiuta i giovani ragazzi a superare le numerose difficoltà che sono costretti a subire. Questa Provvidenza con Manzoni però si identifica in vari personaggi che si susseguono e intervengono in aiuto dei ragazzi durante il loro percorso.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato dell'espressione "Deus ex machina"?
- Quali sono le origini storiche del "Deus ex machina"?
- Come viene utilizzato il "Deus ex machina" in ambito artistico-letterario?
- Quali sono le critiche all'uso del "Deus ex machina"?
- Qual è un esempio letterario dell'uso del "Deus ex machina"?
"Deus ex machina" è un'antica espressione latina che significa "divinità che scende dalla macchina", usata per indicare un personaggio che risolve problemi apparentemente irrisolvibili.
L'espressione ha radici nella tragedia greca, dove una divinità entrava in scena per risolvere situazioni complesse, spesso rappresentata da un attore su una gru di legno.
In ambito artistico-letterario, il "Deus ex machina" è usato per risolvere trame intricate, ma deve essere inserito con attenzione per non stravolgere la storia.
L'uso eccessivo del "Deus ex machina" è visto come segno di poca raffinatezza e mancanza di creatività da parte dell'autore.
Un esempio è la Provvidenza nei "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, dove vari personaggi intervengono per aiutare i protagonisti a superare le difficoltà.