Concetti Chiave
- L'articolo determinativo si usa per riferirsi a sostantivi noti o specifici, differenziandosi da quello indeterminativo che ha una connotazione indefinita.
- Gli articoli determinativi variano in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale), con forme come "il", "lo", "la", "gli", "le".
- Le forme degli articoli maschili singolari cambiano a seconda delle lettere iniziali del sostantivo, come "il" per consonanti diverse da z, s impura, o gn, e "lo" per z, s impura, gn e ps.
- Gli articoli determinativi derivano dagli aggettivi dimostrativi latini "ille", "illa", "illud", che si sono trasformati in forme monosillabiche come "lo", "la", "i".
- Oltre alla funzione di determinante, l'articolo può assumere valori di specie, dimostrativo o distributivo, come nei casi di generalizzazione o specificazione.
Indice
Funzione dell'articolo determinativo
Per capire la funzione dell’articolo determinativo, osserviamo le tre frasi seguenti:
1) Ho comprato un quotidiano: l’uso dell’articolo indeterminativo conferisce al sostantivo una connotazione indefinita (= un quotidiano qualsiasi);
2) Ho comprato il quotidiano: l’articolo determinativo si riferisce ad un quotidiano che ci è noto, che ho l’abitudine di comprare ogni giorno
3) Ho comprato questo quotidiano: sappiamo di quale quotidiano si tratta e addirittura che si trova vicino a noi.
Variabilità dell'articolo determinativo
L’articoli determinativo è variabile, cioè si accordo al maschile o al femminile, al singolare e al plurale.
• Per il maschile singolare: il, lo, l’
• Per il femminile singolare: la, l’
• Per il maschile plurale: i, gli
• Per il femminile plurale: le
Il + nome maschile singolare che inizia per consonante. La consonante iniziale deve essere diversa da z, da una s impura e dal gruppo gn. La s si chiama impura quando è seguita da una consonante.
Esempi: il bambino, i bambini, il cane, i cani
Lo + nome maschile singolare che inizia per z, s impura o gn.
Esempi: lo zaino, lo zio, lo scudo, gli zaini, gli zii, gli scudi
“lo” e “gli” si adoperano anche davanti a quei pochi nomi che iniziano con ps-: lo psicologo
Con pneumatico, si sente dire il pneumatico o il pneumatico, i pneumatici o gli pneumatici anche se il/i è preferibile.
Lo + nome maschile singolare che inizia per vocale, che, però, va eliso e si trasforma in l’
Esempi: lo amico > l’amico, lo onore > l’onore, lo uomo > l’uomo
Gli + nomi maschili plurali che iniziano con z, s aspra o gn o con vocale. In pratica, “gli” è il plurale di “lo” e di “l’”
Esempi: gli abitanti, gli zoccoli, gli scarti, gli scherzi, gli scopi, gli insegnanti
“Gli” si adopera anche per il plurale dei nomi (pochissimi) che iniziano con -ps
Esempi: gli psicologi, gli psichiatri
I + nomi maschili plurali che non rientrato nel caso precedente
Esempio: i bambini, i docenti
La + femminile singolare che davanti ad una vocale viene apostrofato (l’)
Esempi: la scuola, la chiesa, la erba > l’erba, la amica > l’amica
Le + femminile plurale, senza mai apostrofare anche se la parola che segue inizia per vocale. A volte si può trovare l’ + vocale e-, ma non è corrente
Può succedere che l’articolo invece di essere seguito da un nome sia seguito da un aggettivo. In questo caso, per il relativo uso, si deve tener conto soltanto dell’iniziale del termine più vicino.
Esempio: il volume /l’antico volume, la persona /l’ottima persona, lo psicologo/il bravo psicologo
Origine degli articoli determinativi
In origine, gli articoli determinativi erano degli aggettivi dimostrativi; il latino non possedeva l’articolo, ma nella lingua parlata esisteva l’abitudine di far precedere il sostantivo dall’aggettivo dimostrativo ille – illa – illud poer dare alla frase una maggiore espressività. Nell’appoggiarsi al nome, l’aggettivo dimostrativo è diventato monosillabo: illo libro > lo libro, illa donna > la donna, illi monti > li monti > i monti. Questa funzione di “determinativo si ritrova anche nei pronomi personali di forma atona: lo, la, li (la vedo, la prendo, li ascolto). Interessante è anche notare come l’aggettivo dimostrativo non è mai preceduto da un articolo determinativo, proprio perché, se così fosse, troveremmo davanti al sostantivo due termini, entrambi con un valore determinativo
La stessa derivazione la ritroviamo anche negli articoli determinativi presenti in tutte le lingue romanze: spagnolo (el, la, los, las) francese (le, la, les, l’).
Valori dell'articolo determinato
L’articolo determinato, oltre alla funzione descritta precedente di determinante, può avere anche
1) un valore di specie, una categoria o un tipo (concetto di generalizzazione)
2) un valore di dimostrativo
3) un valore distributivo
Esempi:
• Il giovane manca sempre di esperienza (= tutti coloro che sono
giovani…)
• Delle due macchine, ho scelto la rossa (= quella che è rossa)
• Il mio medico riceve il lunedì mattina (ogni lunedì mattina)
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dell'articolo determinativo?
- Come varia l'articolo determinativo in base al genere e al numero?
- Qual è l'origine storica dell'articolo determinativo?
- Quali sono gli altri valori che può assumere l'articolo determinativo?
- Come si comporta l'articolo determinativo davanti a nomi che iniziano con vocale?
L'articolo determinativo si usa per riferirsi a un sostantivo noto o specifico, come illustrato nell'esempio "Ho comprato il quotidiano", dove si parla di un quotidiano conosciuto.
L'articolo determinativo varia in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale), con forme specifiche come "il", "lo", "la", "gli", "le", ecc.
Gli articoli determinativi derivano dagli aggettivi dimostrativi latini come "ille", "illa", "illud", che nella lingua parlata si sono trasformati in forme monosillabiche come "lo", "la", "i".
Oltre a determinare un sostantivo, l'articolo determinativo può avere un valore di specie, dimostrativo o distributivo, come nei casi di generalizzazione o specificazione.
Davanti a nomi che iniziano con vocale, l'articolo determinativo si elide, trasformandosi in "l'", come in "l'amico" o "l'erba".