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Il duale: desinenze delle forme nominali
Si indicano a seguire le desinenze delle forme nominali:- Articolo: la forma del nominativo, accusativo e vocativo duale dell’articolo maschile è τώ; il genitivo e il dativo è τοῖν. Le forme del femminile sono τά per i casi diretti e ταῖν per quelli indiretti ma spesso si utilizzano le forme del maschile. L’articolo neutro è, nel duale, uguale al maschile.
- Prima declinazione: il nominativo, l’accusativo e il vocativo hanno la desinenza -α. Il genitivo e il dativo la desinenza -αιν. Esempi: χώρα = due regioni (soggetto o complemento oggetto), o due regioni! (complemento di vocazione); χώραιν = di due regioni, a due regioni.
- Seconda declinazione: il nominativo, l’accusativo e il vocativo hanno la desinenza -ω. Il genitivo e il dativo la desinenza -οιν. Esempi: ποταμώ = due fiumi (soggetto o complemento oggetto), o due fiumi! (complemento di vocazione); ποταμοῖν = di due fiumi, a due fiumi.
- Terza declinazione: il nominativo, l’accusativo e il vocativo hanno la desinenza -ε. Il genitivo e il dativo la desinenza -οιν. Esempi: κόρακε = due corvi (soggetto o complemento oggetto), o due corvi! (complemento di vocazione); κοράκοιν = di due corvi, a due corvi.
Il duale: desinenze delle forme verbali
Si indicano a seguire le desinenze delle forme verbali:- Desinenze principali: la seconda persona duale attiva ha la desinenza -τον. La terza persona duale attiva ha la desinenza -τον . Esempi: γράφετον = voi due scrivete; γράφετον = loro due scrivono. La seconda persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθον. La terza persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθον . Esempi: γράφεσθον = voi due scrivete per voi, voi due siete scritti; γράφεσθον = loro due scrivono per sé, loro due sono scritti. Le desinenze della seconda persona duale e della terza persona duale sono identiche. Possiamo capire come tradurle solo analizzando il contesto.
- Desinenze secondarie: la seconda persona duale attiva ha la desinenza -τον. La terza persona duale attiva ha la desinenza -την . Esempi: ἐγράφετον = voi due scrivevate, ἐγράψατον = voi due scriveste ; ἐγραφέτην = loro due scrivevano, ἐγραψάτην = loro due scrissero. La seconda persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθον. La terza persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθην . Esempi: ἐγράφεσθον = voi due scrivevate per voi, voi due eravate scritti, ἐγράψασθον = voi due scriveste per voi; ἐγραφέσθην = loro due scrivevano per sé, loro due erano scritti, ἐγραψάσθην = loro due scrissero per sé.
- Desinenze dell’imperativo: : la seconda persona duale attiva ha la desinenza -τον. La terza persona duale attiva ha la desinenza -των . Esempi: γράφετον = voi due scrivete! ; γραφέτων = loro due scrivano! La seconda persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθον. La terza persona duale medio-passiva ha la desinenza -σθων . Esempi: γράφεσθον = voi due scrivete per voi, siate scritti! ; γραφέσθων = loro due scrivano per sé, siano scritti!
Il duale: cenni storici
Il greco ha ereditato dall’indoeuropeo la categoria del duale che però ha avuto la tendenza a sparire più o meno velocemente a seconda del dialetto. Nel sistema del nome le forme di duale sembrano meglio conservate che in quelle del verbo che presenta molte oscillazioni. La prima persona del duale è infatti inesistente. In verità, esistono al medio cinque esempi di prima persona duale in -μεθον: in Omero (Ψ 485, ma bisogna forse preferire a περιδώμεθον la variante περιδώμεθα sicché, in tal caso, la desinenza -μεθον non sarebbe omerica), in Sofocle (nell’Elettra al verso 950 e nel Filottete al verso 1079), in Ateneo (due esempi in 98 A ma si tratta di un falso arcaismo). A partire dall’era cristiana l’uso del duale è scomparso in greco.Degno di nota il fatto che nella prima declinazione la desinenza del nominativo, accusativo e vocativo duale è -α lungo. Perché questo alpha lungo non è passato ad eta (η)? La spiegazione risiede nel fatto che l’antica desinenza del duale era -αι che corrisponde al sanscrito -e. Il greco ha sostituito questa desinenza con -α lungo per analogia con la flessione tematica (la seconda declinazione) che ha la desinenza -ω. Questa sostituzione è piuttosto recente e pertanto l’alpha lungo non è passato ad eta perché il passaggio da alpha lungo a eta si verifica solo in un periodo della storia della lingua greca, attorno all’anno 1000 a.C. Gli alpha lunghi che si creano successivamente a quella data vengono conservati. Stiamo ovviamente parlando del dialetto ionico-attico poiché questo passaggio non si verifica negli altri dialetti. Ricordiamo poi che in attico l’alpha puro, cioè preceduto da epsilon, iota e rho non termina il suo processo di mutamento e ritorna ad essere alpha lungo.
Per approfondimenti su Omero vedi anche qua