Quando si traduce la prima cosa da fare è leggere il testo fino a un punto di senso compiuto, che può essere segnalato da un punto, un punto in alto o una virgola. Lì finisce il periodo.
Bisogna poi individuare i verbi, magari sottolineandoli, e cominciare a farsi un'idea della strutturazione del periodo. Per fare questo, ricordatevi che in ogni periodo ci sono tanti verbi quante sono le frasi, e che la frase principale deve avere un verbo di modo finito, mentre le frasi subordinate sono introdotte solitamente da congiunzioni subordinanti, come ὡς, ὅτι, ὅτε o pronomi e avverbi relativi e interrogativi, come ὅς o πῶς, mentre le frasi coordinate sono normalmente introdotte da congiunzioni coordinanti, come ἀλλά e καί.
Potrà essere utile cerchiarle, per avere una visione immediatamente chiara del periodo.Se in una frase il verbo è sottinteso, sarà con tutta probabilità il verbo essere, oppure un verbo di facile intuizione, che magari è stato impiegato nella frase precedente.
Individuate quindi, per ciascuna frase, il soggetto. E' facile: se il verbo è singolare, dovete cercare un nominativo singolare nella frase; se il verbo è plurale dovete cercare un nominativo plurale. Se non ci sono nominativi nella frase, il soggetto è sottinteso, e deve essere di facile intuizione: magari è il soggetto della frase precedente...
Una volta individuati i verbi e i soggetti, procedete a individuare gli oggetti e tutti gli altri complementi.
A questo punto cominciate a tradurre: partite sempre dal verbo. E quando cercate i verbi sul vocabolario, state attenti a scegliere il significato giusto del verbo: dovete trovare sul vocabolario il significato che il verbo ha con il caso o il complemento preposizionale che regge nel testo, oppure con l'infinito, se nel testo regge un infinito. Ad esempio, se trovate la costruzione δοκεῖ μοι + infinito, bisogna cercare sul vocabolario il significato che il verbo δοκέω ha quando è costruito impersonalmente con il dativo e l'infinito, ossia sembrare opportuno, quindi mi sembra opportuno...
Un trucchetto: tutto ciò che si trova tra un articolo e un sostantivo (o un'altra parte del discorso sostantivata, come il participio) si riferisce sempre al sostantivo in questione. Ad esempio, οἱ νυν λέγοντες si traduce coloro che parlano adesso, perché l'avverbio νυν si riferisce strettamente a λέγοντες. Tradurre adesso coloro che parlano sarebbe sbagliato!
Cercate tutte le parole sul vocabolario, anche quelle che conoscete, perché in contesti diversi possono avere significati diversi, e perché a volte, quando si tratta di greco, la memoria può confondere parole simili e trarvi in inganno...
E sappiate che quando traducete non dovete sapere tutto, ma dovete saper trovare tutto sul vocabolario. Sul vocabolario infatti c'è tutto, dovete solo impratichirvi a trovarlo.