Questo appunto di Grammatica Greca tratta delle desinenze verbali primarie in greco antico vale a dire le desinenze proprie dell’ indicativo presente, dell’indicativo futuro, dell’indicativo perfetto medio-passivo e del congiuntivo (nei tempi che lo possiedono).
Indice
Prima persona singolare
Diatesi attiva:- Nella coniugazione atematica la desinenza è -μι.
- Nella coniugazione tematica non è persente una desinenza propriamente detta ma la vocale tematica a vocalismo o è allungata sicché troveremo –ω come in στέργω.
- La desinenza della prima persona singolare alla diatesi media è -μαι la stessa sia nella coniugazione tematica sia in quella atematica.
Seconda persona singolare
Diatesi attiva:- Nella coniugazione atematica la desinenza è -ς.
- Nella coniugazione tematica la desinenza è -ις. Questa forma non corrisponde né al latino agis, legis, né al sanscrito ájasi. In effetti la seconda persona del singolare atematico (come la terza persona) presenta delle forme divergenti nelle varie lingue indoeuropee. Si è cercato di spiegare il dittongo -ει accostandolo al lituano dove la desinenza sembra derivare da un dittongo *ēi. Si può anche pensare che la forma della seconda persona singolare sia stata creata avendo a modello quella della terza. La forma greca comporta un vero dittongo e non una /e/ lunga chiusa come testimoniano il lesbico φέρεις (attestato in Saffo), θέλεις (attestato in Alceo) e le forme contratte del tipo τιμᾷς.
La desinenza della seconda persona singolare alla diatesi media è -σαι la stessa sia nella coniugazione tematica sia in quella atematica ma è necessario chiarire i seguenti aspetti:
- Nella coniugazione tematica la caduta della sibilante intervocalica ha dato luogo a forme, presenti in Omero, quali φέρεαι ( da *φερεσαι) all’indicativo e φέρηαι al congiuntivo, mentre in attico ha avuto luogo la contrazione sicché si ha φέρῃ e poi, a partire dal quarto secolo a.C. φέρει all’indicativo e φέρῃ al congiuntivo.
- Nella coniugazione atematica la sibilante si era conservata dopo una consonante come in ἧσαι da *ησσαι o al perfetto γέγραψαι. La sibilante intervocalica sarebbe dovuta cadere ed effettivamente in Omero si trovano forme come κατάκειαι e μέμνηαι. Inoltre, nella coniugazione di δύναμαι ed ἐπίσταμαι lo ionico-attico presenta alcune forme contratte. Tuttavia, in generale si ripristinò la sibilante intervocalica nella flessione atematica sicché le forme regolari sono κατάκεισαι, μέμησαι, ἵστασαι, δύνασαι etc. Nella κοινή la desinenza –σαι ha continuato a estendersi ed è passata alla flessione tematica: il Nuovo Testamento ha forme come πίεσαι, φάγεσαι e nei verbi contratti καυχᾶσαι, ὀδυνᾶσαι. Più tardi sono state create delle forme del tipo φέρεσαι. Questa desinenza –εσαι è la desinenza regolare del greco moderno: φέρνεσαι “tu sei portato” ecc.
Terza persona singolare
Diatesi attiva:- Nella coniugazione atematica la desinenza è -τι passata a -σι in ionico-attico per assibilazione della dentale seguita da vocale palatale.
- Nella coniugazione tematica la desinenza è -ι . Nelle forme φέρει, στέργει, γράφει εἰ rappresenta un vero dittongo come indicano le contrazioni del tipo τιμᾷ.
- La desinenza della terza persona singolare alla diatesi media è -ται, la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica.
Prima persona plurale
Diatesi attiva:- La desinenza della prima persona plurale è -μεν la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica. Nei dialetti occidentali e in dorico la desinenza è -μες che ha una corrispondenza nella desinenza -mas del sanscrito e, con un’alternanza del timbro vocalico, nella desinenza -mus (da *mos) del latino.
- La desinenza della prima persona plurale è -μεθα la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica. Questa desinenza è comune a tutti i dialetti greci.
Seconda persona plurale
Diatesi attiva:- La desinenza della seconda persona plurale è -τε la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica. Questa desinenza è conservata in greco moderno.
- La desinenza della seconda persona plurale è -σθε la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica.
Terza persona plurale
Diatesi attiva:La desinenza della terza persona plurale attiva presentava in indoeuropeo tre forme *-enti /*-onti /*-nti.
In greco la forma –εντι è presente solo nel verbo εἰμί in εἰσί mentre la forma -ντι è utilizzata sia per la coniugazione atematica sia per la coniugazione tematica:
- Nella coniugazione atematica -ντι la nasale è passata da consonante a sonante con vocalizzazione della sonante ed esito -ατι. La forma è poi passata a -αντι con reinserimento della nasale caratteristica della terza persona plurale. Si è dunque avuta l’assibilazione della dentale e caduta della nasale con allungamento di compenso: -αντι > -ᾱσι . Nella coniugazione atematica il vocalismo *-onti appare anticamente in forme del tipo ὀμνύουσι che è servito come punto di partenza per la costituzione del tematico ὀμνύω.
- Nella coniugazione tematica -ντι è passato a -νσι con caduta della nasale e allungamento di compenso della vocale tematica. Nella forma -ουσι ου è il risultato dell’allungamento di compenso e rappresenta dunque una /o/ lunga chiusa mentre la desinenza è -σι.
- La desinenza della terza persona plurale è -νται la stessa sia nella coniugazione atematica sia in quella tematica.