Questo appunto di Grammatica Greca tratta dell’alfabeto greco oggi in uso per rappresentare graficamente la lingua greca antica vale a dire quello ionico adottato dalla città di Atene sotto l’arcontanto di Euclide nel 403-402 a.C. descrivendone i grafemi e i fonemi che a cui corrispondono sia in una prospettiva sincronica sia in una prospettiva diacronica.
Indice
L’alfabeto greco: numero di grafemi e loro classificazione
L’alfabeto greco consta di 24 grafemi di cui 7 rappresentano fonemi vocalici e 17 fonemi consonantici.
Le vocali si distinguono in base alla quantità in:
- Vocali brevi: ε, ο.
- Vocali lunghe: η, ω.
- Vocali ancipiti: α, ι, υ.
In base al timbro in:
- Vocali anteriori o chiare: ι, ε, η.
- Vocali posteriori o cupe: υ, ο, ω.
- Vocali centrali o medie: α.
In base alla qualità in:
- Aspre o forti: α, ε, η, ο, ω.
- Dolci o deboli: ι, υ.
Le consonanti possono essere semplici (14) o doppie (3).
Le tre consonanti doppie sono: ξ, ψ, ζ.
Le consonanti semplici si distinguono in base al modo di articolazione in:
- Momentanee o mute od occlusive o esplosive: π, β, φ, κ, γ, χ, τ, δ, θ (9).
- Continue o spiranti: λ, μ, ν, ρ, σ (5).
In base all’organo con cui vengono pronunciate, le consonanti semplici si distinguono in:
- Labiali: π, β, φ, μ.
- Gutturali o velari: κ, γ, χ.
- Dentali: τ, δ, θ, σ, λ, ν, ρ.
In base all’intensità del suono le momentanee si distinguono in:
- Tenui o sorde: π, κ, τ.
- Medie o sonore: β, γ, δ.
- Aspirate: φ, χ, θ.
In base alla partecipazione della cavità nasale e ai movimenti della lingua nella loro articolazione, le consonanti continue si distinguono in:
- Liquide: liquida laterale (λ) e liquida vibrante (ρ).
- Nasali: μ, ν.
- Sibilanti: σ.
Le vocali: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
Si descrivono di seguito i nomi delle vocali e i fonemi che esse rappresentano:
- Α,α :τὸ ἄλφα (alfa) ha lo stesso valore del fonema rappresento dal grafema [a] dell’italiano. Può essere breve (ᾰ [a]) o lungo (ᾱ [a:]).
- Ι, ι: τὸ ἰῶτα corrisponde alla /i/ dell’taliano. Può essere breve (ῐ [ i ]) o lungo (ῑ [i:]).
- Υ,υ: τὸ ὖ ψιλόν, con spirito dolce, o τὸ ὗ ψιλόν, con spirito aspro, (ipsilon o hypsilon) si pronunciava come la /u/ del francese o la /ü/ del tedesco. Può essere breve (ῠ [y]) o lungo (ῡ [y:]).
- Ε, ε: τὸ ἔ ψιλόν (epsilon) anche se viene generalmente trascritto con [e] che corrisponde alla /e/ chiusa dell’italiano (perché, pésca) probabilmente veniva pronunciato [ɛ] come la nostra /e/ aperta (tè, pèsca). È sempre breve.
- Η, η: τὸ ἦτα ( eta) si pronunciava come una /e/ lunga aperta [ɛ:].
- Ο, ο: τὸ ὂ μικρόν (omicron) anche se viene generalmente trascritto con [o] che corrisponde alla /o/ chiusa dell’italiano (códa, sólo) probabilmente veniva pronunciato [ɔ] come la nostra /o/ aperta (tòpo, sèlla). È sempre breve.
- Ω, ο: τὸ ὦ μέγα (òmega) si pronunciava come una /o/ lunga aperta [ɔ:].
Le consonanti momentanee: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
Si descrivono di seguito i nomi delle consonanti momentanee e i fonemi che esse rappresentano:
- Π, π: τὸ πεῖ (pi) corrisponde alla /p/ dell’italiano.
- Β, β: τὸ βῆτα (beta) corrisponde inizalmente alla /b/ dell’italiano ma passa poi a una pronuncia di fricativa bilabiale sonora come la /b/ o la /v/ intervocalica dello spagnolo.
- Φ, φ: τὸ φεῖ o τὸ φῖ (fi) si pronunciava inizialmente come la /p/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa labiodentale sorda corrispondente alla /f/ dell’italiano.
- Κ, κ: τὸ κάππα (kappa) corrisponde alla /c/ dell’italiano non seguita da /e/ o /i/ (cane, coro).
- Γ,γ: τὸ γάμμα (gamma) corrisponde alla /g/ dell’italiano non seguita da /e/ o /i/ (gatto, ghiro).
- Χ, χ: τὸ χεῖ o τὸ χῖ (chi) si pronunciava inizialmente come la /c/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa velare sorda corrispondente alla /j/ dello spagnolo (ajo).
- Τ, τ: τὸ ταῦ (tau) corrisponde alla /t/ dell’italiano.
- Δ, δ: τὸ δέλτα (delta) corrisponde alle /d/ dell’italiano.
- Θ, θ: τὸ θῆτα (theta) si pronunciava inizialmente come la /t/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa interdentale sorda corrispondente al /th/ dell’inglese (think) o alla z dello spagnolo peninsolare (zorro).
Le consonanti continue: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
Si descrivono di seguito i nomi delle consonanti continue e i fonemi che esse rappresentano:
- Λ, λ: τὸ λάμβδα o τὸ λάβδα (lambda) corrisponde alla /l/ dell’italiano.
- Μ, μ: τὸ μῦ corrisponde alla /m/ dell’italiano.
- Ν, ν: τὸ νῦ corrisponde alla /n/ dell’italiano.
- Ρ, ρ: τὸ ῥῶ (rho) corrisponde alla /r/ dell’italiano ma in posizione iniziale era aspirata.
- Σ, σ, ς (in fine di parola) : τὸ σίγμα o τὸ σῖγμα (sigma) corrisponde alla /s/ sorda dell’italiano.
Le consonanti doppie e la nasale velare
Le consonanti doppie sono:
- Ψ, ψ: τὸ ψεῖ τὸ ψῖ è un grafema che rappresenta l’occlusiva labiale sorda seguita da una sibilante. Si pronuncia [ps].
- Ξ, ξ: τὸ ξῖ è un grafema che rappresenta l’occlusiva velare sorda seguita da una sibilante. Si pronuncia [ks].
- Ζ, ζ: τὸ ζῆτα è un grafema che rappresenta un fonema che subisce vari mutamenti nel corso della storia della lingua greca fino ad arrivare alla resa come sibilante sonora che troviamo nell’italiano rosa o nell’inglese zoo. Tale pronuncia è già antica ed è quella del greco moderno. In genere la pronuncia scolastica è la [dz] dell’italiano zero.
Degno di nota è infine il fatto che il suono nasale velare [ɲ], presente anche in italiano in parole come ancora o anguilla, veniva notato in greco mediante il grafema γ. Ciò significa che quando troviamo γ seguito da κ γ χ lo dobbiamo pronunciare come una nasale velare e non come una occlusiva velare; quindi va pronunciato ἄγγελος [a’ɲgelos] e non [a’ggelos]. Tale grafema è detto generalmente anche se non propriamente "gamma nasale".