Natalia_M
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Questo appunto di Grammatica Greca tratta dell’alfabeto greco oggi in uso per rappresentare graficamente la lingua greca antica vale a dire quello ionico adottato dalla città di Atene sotto l’arcontanto di Euclide nel 403-402 a.C. descrivendone i grafemi e i fonemi che a cui corrispondono sia in una prospettiva sincronica sia in una prospettiva diacronica. L'alfabeto greco: grafemi e fonemi articolo

Indice

  1. L’alfabeto greco: numero di grafemi e loro classificazione
  2. Le vocali: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
  3. Le consonanti momentanee: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
  4. Le consonanti continue: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi
  5. Le consonanti doppie e la nasale velare

L’alfabeto greco: numero di grafemi e loro classificazione

L’alfabeto greco consta di 24 grafemi di cui 7 rappresentano fonemi vocalici e 17 fonemi consonantici.
Le vocali si distinguono in base alla quantità in:

  • Vocali brevi: ε, ο.
  • Vocali lunghe: η, ω.
  • Vocali ancipiti: α, ι, υ.

In base al timbro in:

  • Vocali anteriori o chiare: ι, ε, η.
  • Vocali posteriori o cupe: υ, ο, ω.
  • Vocali centrali o medie: α.

In base alla qualità in:

  • Aspre o forti: α, ε, η, ο, ω.
  • Dolci o deboli: ι, υ.

Le consonanti possono essere semplici (14) o doppie (3).

Le tre consonanti doppie sono: ξ, ψ, ζ.
Le consonanti semplici si distinguono in base al modo di articolazione in:

  • Momentanee o mute od occlusive o esplosive: π, β, φ, κ, γ, χ, τ, δ, θ (9).
  • Continue o spiranti: λ, μ, ν, ρ, σ (5).

In base all’organo con cui vengono pronunciate, le consonanti semplici si distinguono in:

  • Labiali: π, β, φ, μ.
  • Gutturali o velari: κ, γ, χ.
  • Dentali: τ, δ, θ, σ, λ, ν, ρ.

In base all’intensità del suono le momentanee si distinguono in:

  • Tenui o sorde: π, κ, τ.
  • Medie o sonore: β, γ, δ.
  • Aspirate: φ, χ, θ.

In base alla partecipazione della cavità nasale e ai movimenti della lingua nella loro articolazione, le consonanti continue si distinguono in:

  • Liquide: liquida laterale (λ) e liquida vibrante (ρ).
  • Nasali: μ, ν.
  • Sibilanti: σ.

Le vocali: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi

Si descrivono di seguito i nomi delle vocali e i fonemi che esse rappresentano:

  1. Α,α :τὸ ἄλφα (alfa) ha lo stesso valore del fonema rappresento dal grafema [a] dell’italiano. Può essere breve (ᾰ [a]) o lungo (ᾱ [a:]).
  2. Ι, ι: τὸ ἰῶτα corrisponde alla /i/ dell’taliano. Può essere breve (ῐ [ i ]) o lungo (ῑ [i:]).
  3. Υ,υ: τὸ ὖ ψιλόν, con spirito dolce, o τὸ ὗ ψιλόν, con spirito aspro, (ipsilon o hypsilon) si pronunciava come la /u/ del francese o la /ü/ del tedesco. Può essere breve (ῠ [y]) o lungo (ῡ [y:]).
  4. Ε, ε: τὸ ἔ ψιλόν (epsilon) anche se viene generalmente trascritto con [e] che corrisponde alla /e/ chiusa dell’italiano (perché, pésca) probabilmente veniva pronunciato [ɛ] come la nostra /e/ aperta (tè, pèsca). È sempre breve.
  5. Η, η: τὸ ἦτα ( eta) si pronunciava come una /e/ lunga aperta [ɛ:].
  6. Ο, ο: τὸ ὂ μικρόν (omicron) anche se viene generalmente trascritto con [o] che corrisponde alla /o/ chiusa dell’italiano (códa, sólo) probabilmente veniva pronunciato [ɔ] come la nostra /o/ aperta (tòpo, sèlla). È sempre breve.
  7. Ω, ο: τὸ ὦ μέγα (òmega) si pronunciava come una /o/ lunga aperta [ɔ:].

Le consonanti momentanee: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi

Si descrivono di seguito i nomi delle consonanti momentanee e i fonemi che esse rappresentano:

  1. Π, π: τὸ πεῖ (pi) corrisponde alla /p/ dell’italiano.
  2. Β, β: τὸ βῆτα (beta) corrisponde inizalmente alla /b/ dell’italiano ma passa poi a una pronuncia di fricativa bilabiale sonora come la /b/ o la /v/ intervocalica dello spagnolo.
  3. Φ, φ: τὸ φεῖ o τὸ φῖ (fi) si pronunciava inizialmente come la /p/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa labiodentale sorda corrispondente alla /f/ dell’italiano.
  4. Κ, κ: τὸ κάππα (kappa) corrisponde alla /c/ dell’italiano non seguita da /e/ o /i/ (cane, coro).
  5. Γ,γ: τὸ γάμμα (gamma) corrisponde alla /g/ dell’italiano non seguita da /e/ o /i/ (gatto, ghiro).
  6. Χ, χ: τὸ χεῖ o τὸ χῖ (chi) si pronunciava inizialmente come la /c/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa velare sorda corrispondente alla /j/ dello spagnolo (ajo).
  7. Τ, τ: τὸ ταῦ (tau) corrisponde alla /t/ dell’italiano.
  8. Δ, δ: τὸ δέλτα (delta) corrisponde alle /d/ dell’italiano.
  9. Θ, θ: τὸ θῆτα (theta) si pronunciava inizialmente come la /t/ dell’italiano seguita da un’aspirazione ma passa poi a una pronuncia di fricativa interdentale sorda corrispondente al /th/ dell’inglese (think) o alla z dello spagnolo peninsolare (zorro).

Le consonanti continue: nomi dei grafemi e rispettivi fonemi

Si descrivono di seguito i nomi delle consonanti continue e i fonemi che esse rappresentano:

  1. Λ, λ: τὸ λάμβδα o τὸ λάβδα (lambda) corrisponde alla /l/ dell’italiano.
  2. Μ, μ: τὸ μῦ corrisponde alla /m/ dell’italiano.
  3. Ν, ν: τὸ νῦ corrisponde alla /n/ dell’italiano.
  4. Ρ, ρ: τὸ ῥῶ (rho) corrisponde alla /r/ dell’italiano ma in posizione iniziale era aspirata.
  5. Σ, σ, ς (in fine di parola) : τὸ σίγμα o τὸ σῖγμα (sigma) corrisponde alla /s/ sorda dell’italiano.

L'alfabeto greco: grafemi e fonemi articolo

Le consonanti doppie e la nasale velare

Le consonanti doppie sono:

  1. Ψ, ψ: τὸ ψεῖ τὸ ψῖ è un grafema che rappresenta l’occlusiva labiale sorda seguita da una sibilante. Si pronuncia [ps].
  2. Ξ, ξ: τὸ ξῖ è un grafema che rappresenta l’occlusiva velare sorda seguita da una sibilante. Si pronuncia [ks].
  3. Ζ, ζ: τὸ ζῆτα è un grafema che rappresenta un fonema che subisce vari mutamenti nel corso della storia della lingua greca fino ad arrivare alla resa come sibilante sonora che troviamo nell’italiano rosa o nell’inglese zoo. Tale pronuncia è già antica ed è quella del greco moderno. In genere la pronuncia scolastica è la [dz] dell’italiano zero.

Degno di nota è infine il fatto che il suono nasale velare [ɲ], presente anche in italiano in parole come ancora o anguilla, veniva notato in greco mediante il grafema γ. Ciò significa che quando troviamo γ seguito da κ γ χ lo dobbiamo pronunciare come una nasale velare e non come una occlusiva velare; quindi va pronunciato ἄγγελος [a’ɲgelos] e non [a’ggelos]. Tale grafema è detto generalmente anche se non propriamente "gamma nasale".

Per approfondimenti sull'alfabeto greco vedi anche qui

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