Concetti Chiave
- Lo tsunami è causato da un terremoto con epicentro sul fondo del mare, generando onde che si propagano rapidamente per migliaia di chilometri.
- Quando le onde dello tsunami si avvicinano alle coste, rallentano ma aumentano in altezza, causando devastanti impatti sulle aree costiere.
- Eventi storici, come il maremoto del Giappone nel XIX secolo, hanno dimostrato l'immensa forza distruttiva degli tsunami, con onde alte fino a 35 metri.
- Il disastro del 26 dicembre 2004 è stato uno degli tsunami più catastrofici, con oltre 150.000 vittime e danni incalcolabili nell'area del Sud-Est asiatico.
- Nonostante l'imprevedibilità degli tsunami, la prevenzione si basa su sistemi di allerta rapidi, spesso carenti nei paesi meno sviluppati.
Lo tsunami deriva da un terremoto che però ha il suo epicentro sul fondo del mare: l'acqua sovrastante l'epicentro viene agitata, generando così onde che si propagano in ogni direzione, anche per migliaia di chilometri, a grande velocità.
Nel momento in cui le onde si avvicinano alle coste, poiché diminuisce la profondità del mare, rallentano, ma crescono in altezza.
Il risultato è impressionante: sui litorali si abbattono con estrema violenza gigantesche masse d'acqua, alte anche decine di metri, che sconvolgono il paesaggio seminando distruzione e morte.
La forza del sistema fu tale da spostare di ben 30 metri l'isola di Sumatra. Lo tsunami colpì una vasta area del Sud-Est asiatico. L'onda anomala si abbatté sulle coste dell'isola di Sumatra alle 6,58 del mattino e, alla velocità di 700 chilometri l'ora, si espanse in tutte le direzioni.
Le vittime di questo tsunami furono più di 150.000 e incalcolabili furono i danni economici e ambientali. Poiché è originato da un terremoto, anche lo tsunami non è prevedibile. La prevenzione consiste nel segnalare con tempestività l'arrivo dello tsunami sulle cote. Non sempre però questo avviene, specie nei Paesi più poveri che mancano di centri di segnalazione e di validi piani di evacuazione.