Svizzera: economia

Svizzera: economia

L’economia della Svizzera è molto dinamica. Essa possiede uno ei livelli di vita più alto del mondo a causa di un settore terziario particolarmente dinamico, una manodopera molto qualificata, una moneta forte ed una situazione politica stabile. La sua industria contemporaneamente tradizionale e innovativa, è efficiente, ma per i suoi sbocchi dipende molto dall’estero. Paese ricco di montagne, le sue risorse naturali sono insufficienti per coprire tutto il fabbisogno interno.

Per questi motivi, la Svizzera si è aperta molto presto al commercio estero soprattutto per quanto riguarda le materie prime. La mentalità dei suoi abitanti è tuttavia rimasta piuttosto protezionista. L’immigrazione è controllata ed i lavoratori stranieri restano su di una percentuale che si aggira sul 30% della popolazione attiva. Molto importante è la presenza dei frontalieri francesi, Italiani ed in parte inferiore anche tedeschi. I frontalieri italiani lavorano delle numerose aziende, anche multinazionali, del Canton Ticino. La Svizzera ha sempre rifiutato di aderire all’ Unione Europea.
La Svizzera resta comunque un rifugio per gli stranieri e per gli organismi internazionali. Infatti Ginevra è la sede del Gatt, dll’Alto commissariato per i rifugiati, dell’Unicef et della rappresentanza europea dell’Onu. Zurigo è la capitale economica, la sede delle banche e delle compagnie assicurative.

I settori di attività sono l’agricoltura, l’industria, il turismo, i servizi. La funzione dell’agricoltura è soprattutto sociale. Direttamente integrata nella vita rurale e nel paesaggio, essa costituisce l’aspetto tipico della cultura svizzera ed una fonte di attrazione turistica. L’allevamento costituisce i ¾ della sua produzione agricola e i prodotti del paese sono protetti da diritti doganali e da tasse elevate. L’autosufficienza è stimata intorno al 60%. I cereali, molto sovvenzionati dallo Stato, restano costosi anche se il rendimento è migliorato molto grazie all’utilizzazione dei concimi chimici. Lo Stato incoraggia le coltivazioni biologiche anche se assai costose. La produzione del latte, elemento importante dell’allevamento svizzero, supera largamente i fabbisogni della popolazione. La metà del formaggio svizzero è esportato e la sua fama è elevata, soprattutto quella del gruviera. Lo sfruttamento della foresta è molto controllato e regolamentato e il disboscamento è proibito a termine di legge.
L’industria è caratterizzata dalla qualità. I settori più dinamici sono la fabbricazione dei macchinari e l’elettromeccanica che costituiscono il 45% delle esportazioni. Molto sviluppato è il settore farmaceutico, presente soprattutto nella regione di Basilea. I gruppi farmaceutici svizzeri si collocano fra i primi del mondo: Roche, Novartis, Ciba e Sandoz. Le industrie tradizionali, orologeria e alimentari, simbolo della Svizzera, restano molto competitive. L’orologeria è concentrata sul prodotto di alto lusso, lasciando agli asiatici la produzione della bassa e media gamma. Nel settore agroalimentare, dobbiamo ricordare Nestlé che è il più grande gruppo agroalimentare a livello mondiale. L’industria tessile deve far fronte alla concorrenza asiatica i cui costi sono molto bassi. Un certo sviluppo conosce, invece, la produzione tessile sintetica, concentrata intorno a Lucerna. Nel settore dei servizi, l’assicurazione ed i servizi bancari conoscono un grande sviluppo, soprattutto il settore assicurazione-vita. Anche il turismo è assai sviluppato, soprattutto a causa delle bellezze naturali e degli sport invernali. Esso è presente dappertutto, soprattutto sulle rive dei laghi che sono molto numerosi: lago di Ginevra, lago dei Quattro Cantoni, lago di Neuchâtel e molti altri.