Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Pola è un importante porto e centro industriale della Croazia occidentale, con una popolazione di oltre 52.000 abitanti, connessa a Trieste e Lubiana tramite strade e ferrovia.
  • Fondata secondo leggende legate agli Argonauti, Pola divenne un rifugio per i Colchidi, inizialmente un insediamento legato a Nesazio nel periodo illirico.
  • Durante il periodo romano, Pola vide la costruzione di monumenti classici, tra cui l'Anfiteatro, e divenne un centro culturale con infrastrutture avanzate come il sistema idrico e fognario.
  • Nel periodo del feudalesimo, Pola subì invasioni e passò sotto il controllo veneziano nel 1150, influenzando il suo sviluppo economico e politico per secoli.
  • L'intervento degli Asburgo nel XIX secolo trasformò Pola in un importante porto militare e commerciale, con significativi investimenti infrastrutturali che ne cambiarono radicalmente il profilo urbano.

Indice

  1. Pola
  2. Storia - Le origini leggendarie della città
  3. Periodo illirico
  4. Periodo romano
  5. Pola prima del V secolo
  6. Periodo del feudalesimo
  7. Tempi moderni
  8. Intervento degli Asburgo
  9. La complessa situazione della città nel XX secolo

Pola

Pola è un importante porto e centro industriale della Croazia occidentale. Si trova sulla punta meridionale della penisola dell’Istria, in testa alla baia omonima e ha un grande porto, una base navale e i cantieri navali Uljanik.
Attualmente, la popolazione supera i 52.000 abitanti.
Pola è collegata a Trieste e Lubiana su strada e con la ferrovia. L’attività industriale produce macchinari, tessuti, cemento e vetro. Lungo la costa istriana, fino a quella dalmata e molto sviluppato il turismo balneare, che già era presente ai tempi del maresciallo

Storia - Le origini leggendarie della città

Il più famoso geografo dell'antichità - Strabone - afferma che questo è il modo in cui Pola è stata fondata: il fatto sarebbe successo circa tremila anni fa. La leggenda degli Argonauti descrive l'inseguimento dei Colchidi della nave Argo e del Vello d'oro. Dopo la morte del figlio del loro re, I sudditi del re della Colchide rinunciarono a ulteriori inseguimenti. Temendo che sarebbero stati puniti per la sua morte e il fallimento della ricerca se fossero tornati in Colchide, decisero di stabilirsi dove il principe era morto. Pola divenne quindi non solo un porto di rifugio per i fuggitivi della Colchidia, ma anche il loro luogo di esilio.

Periodo illirico

Fino all'arrivo delle legioni romane, Pola non costituiva altro che i dintorni della vicina Nesazio, il centro politico, amministrativo, militare e religioso. Come risultato di un'intensa colonizzazione, per le rotte commerciali, nonché per l'importanza della posizione militare, Pola assunse la posizione di punto di riferimento. In quel periodo, chiamato illirico, si svilupparono numerose attività: taglio della pietra, agricoltura, viticoltura, olivicoltura, pesca e ceramica per il trasporto di olio d'oliva, vino, grano e pesca.

Periodo romano

Conquistata da Roma nel II secolo, nel periodo imperiale romano, i più grandi monumenti classici in Croazia furono costruiti proprio a Pola, molti dei quali esistono ancora.

Il monumento classico più conosciuto è l'Anfiteatro, popolarmente chiamato l'Arena. Utilizzato per combattimenti e battaglie fra uomini e animali, fu costruito nel 1 ° secolo d.C., durante il dominio dell'imperatore Vespasiano. La pianta è ellittica, le sue dimensioni sono di circa 130 m x 105 m e 32 m di altezza, per cui viene classificato come il sesto più grande anfiteatro romano esistente oggi. L'Arena poteva contenere fino a 23.000 spettatori, mentre oggi ne può ospitare circa 5.000. Durante il Medioevo, esso veniva utilizzato per tornei cavallereschi e fiere. Oggi è la sede di spettacoli estivi - il Festival del Cinema, la Stagione Lirica, il Festival Equestre, i concerti, ... I passaggi sotterranei, un tempo utilizzati dai gladiatori, oggi ospitano regolarmente una mostra della viticoltura e dell'olivicoltura in Istria nei tempi antichi. Le mostre comprendono ricostruzioni di macchine un tempo utilizzate per la produzione di olio d'oliva e vino (frantoi, torchi, vasi) e anfore utilizzate per la conservazione e il trasporto di olio d'oliva e vino.
La Pola classica era fornita di tutte le principali conquiste della civiltà romana; aveva i suoi sistemi di approvvigionamento idrico e fognario, il Foro, che era il centro amministrativo, commerciale e religioso, il Capitolium con i templi, due teatri, il grande cimitero cittadino (menzionato da Dante nella sua "Divina Commedia"), le case riccamente ornate con mosaici e marmi. La città era fortificata da mura e vi si accedeva attraverso una decina di porte.

La maggior parte della città fu distrutta all'inizio del XIX secolo: solo alcune delle porte sono state conservate fino ad oggi. L'Arco di Trionfo dei Sergi si trova alla fine della strada (Via Sergia) che, dal Foro, si dirige verso est . Esso si appoggiava alla porta della città (Porta Aurea) in modo che solo il suo lato occidentale visibile fosse riccamente decorato. Il monumento fu eretto tra il 29 e il 27 a. C.da Salvia Postuma Sergi, a sue spese, in onore di tre membri della sua famiglia che, in quel momento, ricoprivano posizioni importanti a Pola. Per secoli, per la sua imponenza, l’arco ha attirato l'attenzione di artisti famosi, soprattutto italiani, come il grande Michelangelo.

Dirigendosi verso nord ci sono altre due porte della città rimaste: la Porta di Ercole e le Porte Gemelle. Fuori dalle porte della città si trovano le Necropoli. Frammenti di monumenti trovati in queste aree di sepoltura sono oggi conservati nel Museo Archeologico dell'Istria. Non lontano dalle porte gemelle abbiamo i resti di una struttura sepolcrale, un Mausoleo ottagonale risalente al I - II ° secolo d.C.
Il Foro, ossia la piazza centrale della città antica e medievale di Pola, era su tre lati circondato da portici con statue e rilievi e, sul lato settentrionale, da templi. Il Tempio di Augusto, costruito tra il 2 a.C. e il 14 d.C., è giunto completamente conservato fino ai giorni nostri. La funzione del Tempio è cambiata nel corso degli anni: con la fine dell'era antica pagana la sua funzione pagana originale cessò e il tempio fu successivamente utilizzato come chiesa, granaio, e all'inizio del 19 ° secolo era un museo per monumenti in pietra.

Sulle pendici orientali della collina centrale della città, l'attuale Kaštel, si trovano i resti del Piccolo Teatro Romano con la sua scena, l'orchestra semicircolare e la sezione a più livelli per il pubblico.
Il Grande Teatro Romano, situato fuori città, fu, invece, completamente distrutto; solo un frammento del suo rilievo sulla parete esterna è conservato nel Museo Archeologico dell'Istria.
Vicino al piccolo teatro romano si trova il Museo archeologico dell'Istria che oggi ospita numerosi monumenti del periodo preistorico, romano e altomedievale rinvenuti nella zona di Pola e dell'Istria.

Pola prima del V secolo

Grazie al suo isolamento geografico Pola ha evitato migrazioni, saccheggi e invasioni dei barbari fino al 5 ° secolo, quando fu conquistata dai Visigoti e poi Ostrogoti. Sotto l'Impero Romano d'Oriente la città prosperò e acquisì importanza militare durante il conflitto tra l'esercito bizantino e i Goti.

Periodo del feudalesimo

Nella seconda metà del 6 ° secolo gli slavi iniziarono ad invadere la penisola istriana, e a causa di terribili combattimenti la popolazione diminuì e il commercio e la produzione subirono una battuta d’arresto. I nuovi governanti dell'Istria, i Franchi, portarono il nuovo sistema feudale che permise l'insediamento di agricoltori slavi e croati, ma indusse anche le città dell’Istria alla resistenza. Con lo sviluppo del feudalesimo e l'insediamento di città-stato sul suo territorio, l'Istria dovette affrontare la dominazione di Venezia. Nel 1150 Pola giurò fedeltà alla Repubblica di Venezia e accettò tutti gli obblighi nei suoi confronti: pagare tributi, costruire ed equipaggiare galee, sostenere la Serenissima nelle guerre

Tempi moderni

Pola fu così legata alle mire economiche e politiche veneziane, che esse ne definirono lo sviluppo per i secoli successivi. Durante il XIV, XV e XVI secolo ,Pola fu attaccata e conquistata dagli eserciti genovesi, croato-ungheresi e asburgici, causando la devastazione di numerosi insediamenti e villaggi medievali. Oltre alla calamità bellica, la popolazione di Pola e dell'Istria fu decimata da numerose epidemie di peste, malaria, tifo e vaiolo. Come risultato della fatiscenza degli edifici monumentali, dell'economia in rovina e della popolazione decimata, Pola perse il ruolo preponderante che aveva avuto fino ad allora. Tuttavia, per la posizione geografica e per l'importanza del porto, Pola non poteva scomparire. La città fu salvata dall'insediamento organizzato croato e degli slavi del sud.

Intervento degli Asburgo

Dopo la rivoluzione del 1848, l'impero austro-ungarico si rese conto dell'importanza del porto di Pola, favorendo lo sviluppo di un enorme porto e di un cantiere navale. Ciò portò al graduale incremento demografico della città e nel giro di 50 anni la popolazione passò da 1.126 persone a circa 40.000.
Pola era ancora descritta come un villaggio tagliato fuori dal resto del mondo, ma in seguito furono investite ingenti somme nel sistema fognario e nelle infrastrutture. Alla fine, gli investimenti trasformarono la Pola rurale in una città prospera. Con la nuova ferrovia Pola assunse gradualmente il ruolo di Trieste e Fiume come porto principale per la Dalmazia. Ciò permise a Pola di sviluppare due funzioni contemporaneamente: quella militare e quella commerciale.
Sotto il protettorato di Vienna la lingua ufficiale a Pola era il tedesco, ma l'italiano rimase la lingua quotidiana in uso tra numerose classi sociali, mentre l'uso del croato scomparve molto presto.

La complessa situazione della città nel XX secolo

Nel 1920, con tutta l’Istria la città passò all’Italia. Durante la seconda guerra mondiale sotto il dominio fascista, Pola, come città antifascista, organizzò la sua battaglia, malgrado tanti bombardamenti e devastazioni, così come le rappresaglie ad opera della parte storicamente sconfitta.
Dopo la guerra e l'occupazione tedesca Pola passò sotto l'amministrazione anglo-americana. Nel 1947 Pola preferì far capo al suo entroterra naturale - la Croazia (secondo la risoluzione del 1943 che definiva l'Istria come parte della Croazia), e quindi la Jugoslavia. Ciò causò l'ennesimo esodo dei cittadini italiani. Questo segnò l'inizio di un nuovo periodo nella storia di Pola che è durato fino a quando la Croazia ha ottenuto l'indipendenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica e culturale dell'Anfiteatro di Pola?
  2. L'Anfiteatro di Pola, noto come l'Arena, è il monumento classico più conosciuto della città, costruito nel 1° secolo d.C. durante il dominio dell'imperatore Vespasiano. Classificato come il sesto più grande anfiteatro romano esistente, poteva contenere fino a 23.000 spettatori. Oggi ospita eventi culturali come il Festival del Cinema e la Stagione Lirica, mantenendo viva la sua eredità storica.

  3. Come si è sviluppata Pola nel periodo illirico?
  4. Nel periodo illirico, prima dell'arrivo delle legioni romane, Pola era un punto di riferimento per la sua posizione militare e le rotte commerciali. Si svilupparono attività come il taglio della pietra, l'agricoltura, la viticoltura, l'olivicoltura, la pesca e la ceramica, fondamentali per l'economia locale.

  5. Quali furono le conseguenze dell'intervento degli Asburgo su Pola?
  6. L'intervento degli Asburgo, dopo la rivoluzione del 1848, portò alla realizzazione di un enorme porto e cantiere navale a Pola, favorendo un incremento demografico significativo. Gli investimenti in infrastrutture trasformarono Pola da un villaggio isolato in una città prospera, assumendo un ruolo chiave come porto principale per la Dalmazia.

  7. Quali sono state le principali fasi storiche che hanno influenzato lo sviluppo di Pola?
  8. Pola ha attraversato diverse fasi storiche significative: la fondazione leggendaria legata agli Argonauti, il periodo illirico di sviluppo economico, la conquista romana con la costruzione di monumenti imponenti, l'influenza degli Asburgo che trasformarono la città in un importante porto, e infine il passaggio all'Italia nel 1920 seguito dal controllo della Croazia dopo la seconda guerra mondiale.

  9. Come ha influenzato la geografia di Pola il suo sviluppo storico e culturale?
  10. La posizione geografica di Pola, sulla punta meridionale della penisola dell'Istria e con un grande porto naturale, ha giocato un ruolo cruciale nel suo sviluppo storico e culturale. Ha favorito l'insediamento fin dai tempi antichi, ha reso la città un punto strategico per il commercio e la difesa militare, e ha attratto l'attenzione di varie potenze nel corso dei secoli, influenzando profondamente la sua architettura, economia e demografia.

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