Concetti Chiave
- La globalizzazione ha radici antiche, con mercati che si estendevano già nell'antichità, come dimostrato dall'Impero romano e le Repubbliche marinare.
- Dal XIII secolo, la Lega Anseatica unì città portuali del Nord Europa, mostrando precursori di integrazione economica tra diverse regioni.
- Il XVI secolo segnò un'espansione planetaria dell'economia, guidata da scoperte geografiche e dal colonialismo, creando mercati intercontinentali.
- La Rivoluzione industriale e il capitalismo dell'Ottocento favorirono un'integrazione economica mondiale, iniziata in Europa e diffusa globalmente.
- La Gran Bretagna, durante la Pax Britannica, stabilì un sistema capitalistico globale, basato su squilibri economico-sociali tra paesi industrializzati e resto del mondo.
Evoluzione storica della globalizzazione
La globalizzazione non è un fenomeno del tutto nuovo. Fin dall'antichità gli uomini hanno cercato di creare mercati che comprendessero regioni sempre più vaste. Per esempio, l’Impero romano realizzò un’area di scambio incentrata sul Mediterraneo; nel Medioevo, le Repubbliche marinare favorirono la circolazione delle merci tra Europa e Oriente arabo; tra i secoli XIII e XIV, nel Nord Europa, alcune città portuali tedesche, fiamminghe e scandinave si unirono nella Lega Anseatica. Una dimensione più “planetaria” dell’economia si concretizzò a partire dal XVI secolo, con le scoperte geografiche, il colonialismo e la nascita di vasti mercati intercontinentali.
Espansione economica e squilibri
In seguito, i fenomeni di più intensa integrazione economica mondiale si verificarono grazie all'affermazione della Rivoluzione industriale e del sistema economico capitalista, che a partire dalla seconda metà dell’Ottocento si diffusero dall'Europa in altri continenti (America anglosassone, Australia, Giappone). La Gran Bretagna, in particolare, alla fine dell’Ottocento era riuscita a creare un sistema economico di tipo capitalistico, integrato a livello mondiale, con ampi movimenti di merci, persone e capitali. Il periodo della cosiddetta Pax Britannica si resse però su forti squilibri economico-sociali: da una parte un piccolissimo numero di Paesi industrializzati, dall'altra il resto del mondo che costituiva sia la fonte di materie prime minerarie e prodotti agricoli sia un’estensione del mercato di consumo.