Concetti Chiave
- Nel 2010, gli immigrati in Italia rappresentavano circa il 7% della popolazione, superando leggermente la media europea del 6,2%.
- Ogni anno, 40-50 mila stranieri ottengono la cittadinanza italiana, spesso attraverso il matrimonio con cittadini italiani.
- Tra il 2001 e il 2008, la crescita della popolazione italiana è stata guidata principalmente dall'aumento degli immigrati.
- Il 30% degli immigrati proviene da Paesi dell'UE, mentre il 20% da Paesi extra-comunitari dell'Europa centro-orientale.
- Le cinque comunità straniere più numerose in Italia includono romeni, albanesi, marocchini, cinesi e ucraini.
Indice
Le migrazioni attuali in Italia
Oggi l’Italia è diventata una meta per gli immigrati. Nel 2010 gli stranieri legalmente in Italia erano circa quattro milioni e mezzo, più che raddoppiati rispetto al 2001. Tenendo conto degli irregolari, costituivano il 7% della popolazione, un valore di poco superiori rispetto alla media europea (6,2%).
Ogni anno, circa 40-50 000 stranieri ottengono la cittadinanza italiana; la maggior parte grazie al matrimonio con un italiano o un’italiana.
Il loro ruolo nelle dinamiche demografiche italiane è ormai determinante, come abbiamo visto nelle pagine precedenti: tra il 2001 e il 2008 l’aumento complessivo della popolazione del nostro Paese è stato dovuto principalmente alla crescita della popolazione straniera: gli italiani sono, infatti, aumentati dello 0,9% mentre gli stranieri del 4,5%.
La maggior parte degli immigrati proviene da altri Paesi europei: il 30% dai membri dell’UE e circa il 20% da Paesi extra-comunitari dell’Europa centro-orientale.

Caratteristiche dei flussi migratori
Per il resto la maggior parte proviene dall’Africa, con una netta prevalenza dei Paesi dell’area mediterranea (15,6%) seguita da Paesi dell’America Centro-meridionale (7,4%).
Più di metà dell’intera presenza straniera è costituita da persone appartenenti a sole cinque comunità: 800.000 romeni, 440.000 albanesi, 400.000 marocchini, 170.000 cinesi e 150.000 ucraini.