Concetti Chiave
- Per 4.000 anni, grandi migrazioni hanno modellato la distribuzione etnica in Europa, iniziando con gli indoeuropei che si diffusero dal II millennio a.C.
- I popoli indoeuropei, provenienti dagli altipiani iraniani, si imposero in Europa grazie alla loro superiorità culturale, come l'uso del ferro.
- Dopo la scoperta dell'America, europei come spagnoli, portoghesi, francesi e britannici iniziarono migrazioni verso il Nuovo Mondo e altre regioni globali.
- La Rivoluzione industriale nel IX secolo migliorò le condizioni di vita in Europa, ma portò a un'esplosione demografica e successiva emigrazione di massa.
- Tra il 1845 e la Prima Guerra mondiale, milioni di europei emigrarono, iniziando con l'Irlanda e coinvolgendo tedeschi, austro-ungarici, russi, italiani e greci.
Indice
Spostamenti di popolazioni in Europa
Nel nostro continente, per circa 4.000 anni, si sono verificati grandi spostamenti di popolazioni che hanno determinato in gran parte la distribuzione etnica sul territorio, osservabile ancora oggi. Nel corso del II millennio a.C. i popoli indoeuropei, forse discesi dagli altipiani dell’attuale Iran, si diffusero in quasi tutto il continente, imponendosi ovunque grazie alla loro superiorità culturale: usavano il ferro. In seguito, altre popolazioni nomadi provenienti dalle steppe dell’Asia centrale invasero a più riprese i territori europei tra il 2° e il 14° secolo.
Migrazioni verso il nuovo mondo
Dopo la scoperta dell’America, l’Europa divenne il punto di partenza di migrazioni successive verso il nuovo continente. I primi a varcare l’Atlantico furono gli spagnoli e i portoghesi, diretti verso l’America Centrale e meridionale, seguiti dal XVI secolo in poi da francesi e britannici verso l’America Settentrionale, olandesi verso il Sudafrica, inglesi verso l’Australia e la Nuova Zelanda.
Rivoluzione industriale e migrazioni
Nel IX secolo la Rivoluzione industriale migliorò le condizioni di vita in Europa. Il cambiamento climatico, insieme a nuove tecniche agricole, fece aumentare la resa dei raccolti. Anche le condizioni igieniche e le cure mediche andavano migliorando. Ciò causò un’esplosione demografica che però accrebbe l’emigrazione. Milioni e milioni di europei lasciarono i loro Paesi di origine: l’avvio a quell'enorme flusso migratorio fu dato dall’Irlanda che, a causa di una forte carestia , dal 1845, vide partire quattro milioni di persone, quasi la metà della popolazione.
A questi seguirono gli esodi dei tedeschi, degli austro-ungarici, dei russi, degli italiani e dei greci. Oltre trenta milioni di persone partirono all'inizio della Prima Guerra mondiale. In totale quindi è emigrato un numero di persone maggiore di quello degli italiani oggi.