Concetti Chiave
- Il Mediterraneo è un mare chiuso, circondato da Europa, Asia e Africa, e storicamente un crocevia di civiltà e culture.
- Ha avuto un ruolo cruciale nella diffusione di culture e religioni, come il Cristianesimo e l'Islam, e nel commercio di beni e conoscenze lungo le sue coste.
- Nonostante la sua storia di connessioni culturali, oggi il Mediterraneo è segnato da divisioni e diffidenze tra le popolazioni delle sue sponde.
- La crisi migratoria contemporanea ha trasformato il Mediterraneo in una rotta pericolosa, con molti migranti che cercano di raggiungere l'Europa in cerca di una vita migliore.
- L'integrazione tra i paesi del Mediterraneo, come dimostrato dal potenziale del Maghreb, potrebbe portare benefici economici e culturali significativi per tutta la regione.
Il significato più comune del nome “Mediterraneo” è “mare in mezzo alle terre”. Infatti il mar Mediterraneo è compreso tra Europa, Asia e Africa. È un mare interno, cioè chiuso: si collega all’Oceano Atlantico grazie allo Stretto di Gibilterra, al Mar Nero tramite lo stretto dei Dardanelli, il Mar di Marmara e il Bosforo e all’Oceano Indiano e al Mar Rosso grazie al canale di Suez, aperto nel XIX secolo. L’importanza del Mediterraneo risale ai tempi più antichi: esso, infatti, è stato culla delle grandi civiltà e il luogo in cui per secoli diversi popoli hanno continuato a mescolarsi. Come afferma Predrag Matvejević in Breviario mediterraneo, sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa. I più grandi popoli si sono sviluppati lungo le coste di questo mare a partire dai regni dell’Antico Egitto e da popoli come Fenici e Greci. Questi ultimi, anche grazie ai loro empori, sono riusciti a diffondere, oltre ai fiorenti commerci, la dialettica greca, l’arte e la democrazia. Dopo i Greci si è sviluppato il potente impero romano che conquistò tutte le terre bagnate dal Mare Nostrum diffondendo così il diritto romano e la repubblica. Si è assistito poi alla divulgazione di nuove religioni, come il Cristianesimo e l’Islamismo e successivamente allo sviluppo delle repubbliche marinare. Insomma «lungo le coste di questo mare passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza». Il Mediterraneo, dunque, appartiene a diversi popoli e non è possibile stabilirne i confini. Purtroppo, però, le diverse popolazioni che vi si affacciano non sono unite, ma continuano a guardarsi con diffidenza. Come sostiene Paolo Frascani in Il mare, il Mediterraneo è un mare che non unisce, ma alza altre barriere tra la nostra e le altre civiltà. Basti pensare, infatti, a quanto sta avvenendo recentemente: il Mediterraneo viene attraversato quasi quotidianamente da fatue imbarcazioni con a bordo centinaia di migranti che fuggono dai loro paesi per cercare condizioni di vita migliore in Europa. Sono zone in cui si continuano a combattere logoranti guerre interne e in cui regnano fame e povertà. Alcune persone, così, decidono di cambiare vita e rischiano il tutto e per tutto pur di arrivare sulle coste europee. Purtroppo non tutti ce la fanno, il Mediterraneo è diventato un cimitero per persone destinate a rimanere senza nome perché le condizioni del viaggio sono disumane. Quei profughi che riescono ad arrivare sulle coste europee sono visti con diffidenza, spesso vengono scacciati e rimandati ai loro paesi d’origine e non ricevono la giusta accoglienza da parte delle nazioni. L’Italia si è trovata per molto tempo a dover affrontare da sola il dramma immigrazione, mettendo a disposizione di questa povera gente tutto ciò che poteva offrire: centri di accoglienza, visite mediche, permessi di soggiorno. Ma da sola l’Italia non ce la può fare. Fortunatamente anche l’Europa si è accorta del dramma immigrazione e oggi quasi tutti gli stati stanno offrendo la loro disponibilità nell’accogliere queste persone in cerca di un futuro migliore. Ancora oggi, quindi, il Mediterraneo non riesce a fare da tramite tra noi e chi abita le stesse sponde in quanto continua a mancare la comunicazione di esperienze, di culture e di idee. Eppure ci sarebbero dei vantaggi nell’integrazione tra i diversi paesi del Mediterraneo. Un esempio può essere costituito dal Maghreb, come affermato in una Comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell’Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 17 dicembre 2012. Il Maghreb è una regione dell’Africa settentrionale delimitata dall’oceano Atlantico a ovest, dal mar Mediterraneo a nord, dall’Egitto a est e dal deserto del Sahara a sud. La regione comprende tre paesi dell’Africa nordoccidentale, Marocco, Algeria e Tunisia, a cui si aggiungono, rispettivamente all’estremità orientale e sudoccidentale, la Libia e la Mauritania. Possiede grandi potenzialità di sviluppo che, però, non è in grado di mostrare agli altri paesi perché è una delle regioni meno integrate nel mondo. Eppure tutti, anche e soprattutto i paesi dell’Unione Europea, beneficerebbero di ciò che il Maghreb ha da offrire. Io penso che ancora oggi esistano delle barriere: esse, però, non sono naturali, ma sono insite nel nostro modo di pensare. Guardiamo sempre con diffidenza chi proviene da una cultura diversa dalla nostra e non siamo disposti a confrontarci con l’altro. Questo secondo il mio parere è un grave errore perché dovremmo essere disposti al confronto con tutti. Solo così si creerebbero condizioni di vita adeguate per tutti.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del nome "Mediterraneo" e la sua importanza storica?
- Come si collega il Mediterraneo ad altri mari e oceani?
- Quali sono le sfide attuali che il Mediterraneo affronta riguardo l'immigrazione?
- Qual è il ruolo dell'Italia e dell'Europa nella gestione dell'immigrazione nel Mediterraneo?
- Quali sono le potenzialità del Maghreb e le sfide per la sua integrazione?
Il nome "Mediterraneo" significa "mare in mezzo alle terre" ed è storicamente importante perché è stato la culla di grandi civiltà e un crocevia di culture e commerci.
Il Mediterraneo si collega all'Oceano Atlantico tramite lo Stretto di Gibilterra, al Mar Nero tramite lo stretto dei Dardanelli, il Mar di Marmara e il Bosforo, e all'Oceano Indiano e al Mar Rosso tramite il canale di Suez.
Il Mediterraneo è attraversato da imbarcazioni con migranti che fuggono da guerre e povertà, ma molti non riescono a raggiungere l'Europa, trasformando il mare in un cimitero per chi cerca una vita migliore.
L'Italia ha affrontato da sola il dramma dell'immigrazione offrendo accoglienza, ma ora anche l'Europa sta contribuendo ad accogliere i migranti in cerca di un futuro migliore.
Il Maghreb ha grandi potenzialità di sviluppo, ma è una delle regioni meno integrate al mondo. L'integrazione potrebbe portare benefici anche ai paesi dell'Unione Europea.