Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'economia egiziana è principalmente basata sui servizi, con il turismo e il Canale di Suez come fonti significative di entrate estere.
  • L'agricoltura dipende dal Nilo e garantisce l'autosufficienza per frutta e verdura, ma l'Egitto è un grande importatore di grano.
  • Le risorse minerarie, in particolare petrolio e gas, costituiscono una parte significativa delle esportazioni egiziane.
  • Il settore industriale è sottosviluppato, con eccezioni nel tessile, alimentare e idrocarburi.
  • L'economia egiziana è fortemente indebitata e dipendente dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli emigranti.

Indice

  1. Sintesi
  2. Agricoltura
  3. Risorse minerarie
  4. Settore terziario

Sintesi

L'economia egiziana si basa principalmente sui servizi, compreso il turismo. L'industria, soprattutto tessile, è sottosviluppata, nonostante la presenza di petrolio e gas. L'irrigazione, non sempre dipendente dalle inondazioni stagionali del Nilo, ha consentito lo sviluppo di colture commerciali (canna da zucchero e soprattutto cotone), accanto alle tradizionali colture cerealicole (grano, mais, riso).
Gli invii delle rimesse degli emigranti e i diritti di passaggio sul canale di Suez non colmano il pesante deficit commerciale.

Agricoltura

L'agricoltura dipende interamente dal Nilo e dalla rete di irrigazione che da esso deriva. I seminativi rappresentano solo il 5% della superficie totale del paese. Le principali colture estive sono cotone, riso, mais e sorgo; i raccolti invernali sono grano, fagioli e ortaggi. Il riso è coltivato principalmente nel Delta. La coltivazione del cotone è praticata anche nel delta del Nilo, ma anche nel Medio Egitto e, in misura minore, nel Sud, a causa del forte caldo. Questo, invece, favorisce la coltivazione della canna da zucchero. L'Egitto è autosufficiente per quanto riguarda frutta e verdura, ma la sua produzione di grano non soddisfa le esigenze degli egiziani che sono tra i maggiori consumatori di farina al mondo. Il Paese, che riesce a produrre complessivamente solo la metà del proprio consumo, deve ricorrere quindi alle importazioni da Stati Uniti, Canada e Unione Europea; infatti, l’Egitto è il secondo importatore mondiale di grano, dietro al Brasile. I lavori di irrigazione, la rotazione delle colture e l'uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti consentono all'agricoltura egiziana di ottenere rese elevate e di praticare raccolti multipli. Nel 1952, una riforma agraria limitò la proprietà terriera a 82 ettari; le successive riforme assicurarono un'efficace ridistribuzione dei terreni agricoli senza che la produzione risentisse della frammentazione dei grandi latifondi.

Risorse minerarie

Le risorse minerarie forniscono un'importante esportazione. Le produzioni sono diversificate. Il petrolio (giacimenti nel Sinai e nel deserto libico) rappresenta il 40% di tutte le esportazioni. La produzione di gas è la seconda in Africa. A ciò si aggiungono oro, manganese del Sinai occidentale, fosfati delle coste del Mar Rosso, alluminio, rame, stagno.
Nonostante una forza lavoro numerosa e poco costosa, l'industria, in particolare quella manifatturiera, è sottosviluppata, ad eccezione del tessile che lavora il cotone, della lavorazione degli alimenti, di una piccola industria siderurgica, dei materiali da costruzione e, soprattutto, dell'estrazione di idrocarburi.

Settore terziario

L'Egitto sta ancora lottando per affermarsi tra i paesi emergenti e per uscire dal modello di sviluppo “rentier”, cioè basato sulle proprie risorse. Il paese è fortemente indebitato e l'economia rimane fortemente dipendente dagli aiuti internazionali, in particolare dall'Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti e dal Kuwait. Nel 2011-2012 gli investimenti diretti esteri sono arrivati per metà dalla Gran Bretagna, poi dal Belgio e da altri paesi europei. L'assenza di nuove prospettive spiega l'ascesa dell'economia sommersa e il numero di egiziani colpiti dalla povertà estrema. La forza lavoro che non riesce a trovare lavoro a livello locale continua a espatriare in altre parti del Vicino e Medio Oriente e invia denaro a casa, il che costituisce un potente afflusso di valuta estera per lo "Stato". Quest'ultimo è essenziale quanto quello percepito dal passaggio delle navi attraverso il Canale di Suez.
Sulla base del suo eccezionale patrimonio storico e archeologico, l'Egitto è diventato una destinazione turistica privilegiata prima di subire il contraccolpo della rivoluzione del 2011. Particolarmente visitati sono stati i siti delle piramidi di Gizeh, Luxor, Karnak, Assuan e Abu-Simbel, mentre le città sulla costa del Mar Rosso, come Hurghada e Sharm-el-Sheikh, hanno attirato gli amanti del turismo della salute.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la base principale dell'economia egiziana?
  2. L'economia egiziana si basa principalmente sui servizi, in particolare sul turismo, nonostante l'industria sia sottosviluppata.

  3. Quali sono le principali colture agricole in Egitto?
  4. Le principali colture agricole in Egitto includono cotone, riso, mais, sorgo, grano, fagioli e ortaggi, con il riso coltivato principalmente nel Delta.

  5. Qual è il ruolo delle risorse minerarie nell'economia egiziana?
  6. Le risorse minerarie, come petrolio e gas, rappresentano un'importante esportazione per l'Egitto, con il petrolio che costituisce il 40% di tutte le esportazioni.

  7. Quali sono le sfide economiche che l'Egitto deve affrontare?
  8. L'Egitto affronta sfide economiche come un forte indebitamento, dipendenza dagli aiuti internazionali e un'economia sommersa in crescita.

  9. Come ha influenzato il turismo l'economia egiziana?
  10. Il turismo, basato sul patrimonio storico e archeologico, è stato una parte significativa dell'economia egiziana, ma ha subito un contraccolpo dopo la rivoluzione del 2011.

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