Concetti Chiave
- La Polonia ha un'economia in crescita con un forte settore industriale basato su risorse minerarie, mentre i servizi si stanno modernizzando e il turismo è in espansione.
- L'Estonia sta trasformando la sua economia, con un settore industriale diversificato e moderno, anche se risente della crisi ucraina.
- La Lettonia, conosciuta come "tigre baltica", ha un settore terziario forte e un'industria diversificata con un'agricoltura e pesca sviluppate.
- La Slovacchia ha visto una crescita economica grazie agli investimenti esteri, soprattutto nel settore automobilistico, e punta su energia idroelettrica e nucleare.
- L'Ungheria sfrutta moderne tecniche agricole e ha settori industriali sviluppati, con il turismo focalizzato su Budapest e il lago Balaton.
Indice
Sviluppo economico della Polonia
Polonia: l’economia si è sviluppata negli ultimi anni a una velocità superiore alla media europea; il settore primario occupa il 12% della popolazione, si concentra nelle ampie pianure centrali e si coltivano cereali, lino, barbabietole da zucchero e patate. Dal patrimonio forestale si ricava legname, che alimenta l’industria della cellulosa. La Polonia ha una solida tradizione industriale, basata sulla ricchezza di risorse minerarie. i settori industriali più industriali più importanti sono quello metallurgico, meccanico,chimico, farmaceutico. In crisi sono invece i cantieri navali sul Baltico a Danzica, Gdynia, Stettino. I servizi invece impiegano solo 57,5% della forza lavoro e inoltre si stanno modernizzando. In crescita è anche il settore del turismo.
Trasformazione economica dell'Estonia
Estonia: L'economia Del Paese è in via di trasformazione: l’apparato industriale è diversificato e piuttosto moderno, accompagnato da uno sviluppo degli ambiti elettronico e delle telecomunicazioni. Settore assai importante è l’alimentare: l’agricoltura ci fornisce cereali, foraggi, patate, colza, insieme alla produzione di legname e l’allevamento bovino e suino. L’economia del paese al momento sta risentendo degli effetti destabilizzanti della crisi dell’Ucraina.
Espansione economica della Lettonia
Lettonia: L’economia lettone ha subito un’espansione particolarmente veloce, tanto che l’hanno denominata “tigre baltica”. Il settore terziario è basato sul commercio e sul turismo internazionale. I punti forti dell’industria sono nel settore chimico, cantieristico, meccanico, elettronico e delle telecomunicazioni. L’agricoltura permette di produrre: cereali, patate e colza, per non parlare dell’allevamento molto sviluppato. Non potevamo mancare certo lo sfruttamento forestale e la pesca.
Agricoltura e industria in Lituania
Lituania: Il Paese è molto legato all’agricoltura con notevoli produzioni di cereali, patate, lino, barbabietole da zucchero e colza. Anche qui, del resto, troviamo l’allevamento bovino e lo sfruttamento forestale. Le industrie più sviluppate rimangono quelle elettroniche, del legno, alimentari ì, e di novità,, abbiamo quella petrolchimica. Tra i servizi spiccano il settore bancario e il turismo.
Economia diversificata della Repubblica Ceca
Repubblica Ceca: L’agricoltura occupa il 3,2% della forza lavoro; più della metà della superficie è coltivata a cereali, come mais, orzo e frumento. Nell’agricoltura industriale possiamo scoprire la barbabietola da zucchero e il luppolo, molto importante per la produzione di birra. Finalmente è molto diffuso la frutticoltura e le colture foraggere, piatto d’argento per i bovini. Le foreste della Boemia settentrionale forniscono legname che imparte verrà esportato. La Repubblica Ceca è stra ricca di risorse minerarie e, dallo sfruttamento delle acque della Moldava, energia idroelettrica. Permettendo ciò lo sviluppo industriale, soprattutto nel campo siderurgico, meccanico, chimico e metallurgico; Non mancano certo gli impianti di trasformazione delle colture industriali e lavorazione del legno.Un crescente contributo allo stato è aggiudicato dal turismo, grazie all’attrazione di Praga e le piacevoli località termali.
Crescita economica della Slovacchia
Slovacchia: La Slovacchia era la regione più povera del territorio della ex cecoslovacchia; purtroppo è priva di particolari risorse energetiche e minerarie e la sua agricoltura, che produce cereali, patate, da zucchero, è limitata solo alla fertile piana del Danubio. Però, in questo caso, possiamo contare sull’allevamento di suini e ovini. Dall’inizio del nuovo secolo però l’economia ha iniziato a crescere costantemente grazie ai molti investimenti esteri, in particolari nel settore automobilistico. Mantengono una certa importanza le industrie tradizionali del settore alimentare, tessile, della carta. La Slovacchia punta sulle centrali idroelettriche e sulle centrali nucleari. Il terziario è in sviluppo nel settore bancario, e ha un rilievo sempre maggiore il turismo, legato alle città d’arte e alle bellezze montane.
Settori chiave dell'Ungheria
Ungheria: L’agricoltura ungherese sfrutta la disponibilità di terreni coltivabili e mezzi di coltivazione moderni per produrre cereali, barbabietole da zucchero, tabacco; dalla viticoltura si producono dei buoni vini pregiati ed esportati all’estero, mentre l'allevamento e più selvatico e libero. I settori industriali maggior sviluppati sono quello chimico, meccanico, elettronico, agroalimentare. Il sistema di comunicazioni sfrutta anche un’estesa rete di vie d’acqua. Il turismo è basato sulle attrattive di Budapest e del lago di Balaton.
Agricoltura e industria in Romania
Romania: L’agricoltura occupa il 30% della forza lavoro; sono diffuse soprattutto le coltivazioni di cereali e quelle industriali del girasole, della soia, della barbabietola da zucchero, del tabacco, del lino, della canapa. Dalle zone vinicole si producono dei raffinati vini bianchi mentre dalle prugne si ottiene il liquore. Nel delta del Danubio si pescano storioni da cui si ricava caviale. Le industrie di base sono il siderurgico, meccanico, petrolchimico, piccole e medie imprese di beni di consumo, tessili e agroalimentari. In varie attività manifatturiere è significativa la presenza di imprese in tutto o in parte estere. Nonostante l’aumento delle esportazioni, la bilancia commerciale resta in passivo. Il turismo è in crescita nelle località del Mar Nero, nel Delta del Danubio, nelle regioni montuose dei Carpazi.
Bulgaria: L’economia bulgara è la più povera dell’ UE. L’agricoltura impiega un quinto della popolazione e si limita a produrre cereali, foraggi e piante industriali (girasoli, tabacco). Coltivazioni tipiche sono le rose, fragole e viti dalle quali si ricava dell’ottimo vino. L’estensione dei pascoli favorisce l'allevamento di ovini e bovini, e anche l’allevamento di volatili e animali da cortile. I settori industriali più importanti sono la siderurgica, metallurgica, chimica, elettrochimico, elettronico, tessile e agroalimentare. Tra i servizi spicca il turismo: le località balneari sul Mar Nero e quelle sciistiche sui Balcani.
Domande da interrogazione
- Quali sono i settori industriali più importanti in Polonia?
- Come sta evolvendo l'economia dell'Estonia?
- Perché la Lettonia è chiamata "tigre baltica"?
- Quali sono le principali produzioni agricole della Lituania?
- Quali sono le sfide economiche della Bulgaria?
In Polonia, i settori industriali più importanti includono il metallurgico, meccanico, chimico e farmaceutico.
L'economia dell'Estonia è in trasformazione, con un apparato industriale diversificato e moderno, e uno sviluppo nei settori elettronico e delle telecomunicazioni.
La Lettonia è chiamata "tigre baltica" a causa della sua rapida espansione economica, con un settore terziario basato su commercio e turismo internazionale.
In Lituania, le principali produzioni agricole includono cereali, patate, lino, barbabietole da zucchero e colza.
La Bulgaria è l'economia più povera dell'UE, con un'agricoltura che impiega un quinto della popolazione e una produzione limitata a cereali, foraggi e piante industriali.