Concetti Chiave
- La Germania è una delle economie più forti del mondo, con un'elevata integrazione produttiva e commerciale nonostante la scarsità di risorse naturali.
- La Norvegia sfrutta le risorse petrolifere per garantire servizi sociali significativi, come gli stipendi per le madri che scelgono di non lavorare.
- La Finlandia ha trasformato la sua economia, passando da settori tradizionali a un'economia tecnologicamente avanzata.
- L'Islanda, specializzata nel settore creditizio, ha subito un forte impatto dalla crisi finanziaria globale iniziata nel 2007.
- L'abbondanza di infrastrutture facilita intensi scambi commerciali tra i Paesi dell'Europa centro-settentrionale.
Indice
Economia forte dell'Europa centro-settentrionale
Nell’Europa centro-settentrionale, che in genere offre ai suoi cittadini un alto tenore di vita, vi sono alcuni Stati dall’economia ‘’forte’’. Questi Paesi sono molto integrati dal punto di vista produttivo e commerciale; gli intensi scambi sono agevolati dall’abbondanza di infrastrutture. Il quadro è quanto mai vario: la Germania, pur non molto ricca di risorse naturali, è la quarta economia al mondo in termini di PIL e il secondo esportatore dopo la Cina.
Stato sociale e risorse naturali in Scandinavia
Nella Penisola Scandinava, dov’è più forte la presenza pubblica, lo Stato norvegese beneficia a tal punto della disponibilità di petrolio da offrire uno stipendio alle madri che rinunciano a lavorare per accudire i figli.
La Finlandia è un eccellente esempio di riconversione di un sistema basato su settori tradizionali, in particolare la lavorazione del legno e la pesca, in un’economia ad elevato contenuto tecnologico. Diverso è il caso dell’Islanda: la piccola isola, situata all’estremo nord-ovest del continente, specializzata nel settore creditizio, è rimasta travolta dalla crisi finanziaria mondiale che ha avuto inizio nel 2007.