Concetti Chiave
- L'urbanizzazione è cresciuta dal XVIII al XX secolo, con le città che si espandono grazie a fattori economici e sociali, influenzate dalla rivoluzione industriale.
- La crescita demografica ha accompagnato l'espansione urbana, passando da 800 milioni di persone nel XVIII secolo a 3,5 miliardi nel 1950.
- Le città si sono trasformate in centri di produzione industriale, con infrastrutture come ferrovie e grandi quartieri operai spesso in condizioni di degrado.
- Con l'aumento della congestione urbana, le fabbriche si sono spostate fuori città, che sono diventate centri di servizi e residenza.
- Le città moderne si articolano in centri storici o direzionali, quartieri residenziali e zone periferiche che ospitano industrie e centri commerciali.
Indice
L'evoluzione dell'urbanizzazione
Nel corso della storia le città sono diventate sempre più numerose, diffondendosi ovunque e aumentando le proprie dimensioni. Questo processo di urbanizzazione fu soprattutto il risultato di fattori economici e sociali, come dimostra la seconda rivoluzione urbana che fu, tra la fine del Settecento e la metà del Novecento. Migliaia di braccianti, cacciati dalle terre ridotti alla fame, si trasferirono in città dove le fabbriche che nascevano con la rivoluzione industriale avevano bisogno di molte braccia. Dopo essersi estesa in tutta l’Europa nord occidentale, l’urbanizzazione si allargò anche al Nord Est degli Stati Uniti. Nella prima metà del Novecento, urbanizzazione e industrializzazione marciano di pari passo, estendendosi anche ad America Meridionale, India, Giappone Australia. Il fenomeno divenne dunque mondiale, al punto che il tasso di urbanizzazione, nel 1800 pari ad appena al 2,5% nel 900 era salito al 14% e nel 950 aveva raggiunto 30%.
L'industria e la crescita urbana
L’industria fu il principale motore dello sviluppo urbano, anche se non si può trascurare il ruolo della crescita demografica, che fece salire la popolazione mondiale da circa 800 milioni di persone, alla metà del Settecento, ai 3,5 miliardi del 1950. Con la nascita delle fabbriche molte città si trasformarono in centri di produzione, dotati di manifatture in cui lavoravano migliaia di operai. L’inserimento nel tessuto urbano degli stabilimenti richiede la realizzazione di grandi infrastrutture, quali strade, ponti, acquedotti e soprattutto ferrovie, scali merci e stazioni. Attorno ai vecchi nuclei storici sorsero enormi quartieri operai, fatti di grandi edifici addossati gli uni agli altri. Chi li abitava viveva in condizioni di estremo degrado, ben diverse da quelle dei quartieri borghesi. Si promossero quindi interventi urbanistici atti a migliorare le condizioni di vita di quartieri poveri e rendere più funzionale la struttura delle città.
La trasformazione delle città
Tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del 900 le fabbriche si spostarono dall'esterno delle città, sempre più congestionate e inquinate, le quali divennero luogo deputato a svolgere due funzioni: offrire servizi e fungere da residenza per una popolazione sempre più numerosa. Tutte le città ospitano un’attività di servizio. Le città inoltre svolgono una funzione residenziale, quindi in esse sono presidenti quartieri residenziali.
Le tre parti fondamentali della città
Nella città si riconoscono tre parti fondamentali. La prima è il centro che rappresentava il cuore delle aree urbane, dove gli spazi sono limitati e i prezzi elevati, per cui vi si concentrano i servizi più redditizi, come le banche, uffici direttivi e studi professionali. In Europa il centro coincide con il centro storico, dove si addensano i monumenti ed edifici antichi e nel quale risiede la popolazione benestante. Nelle città americane, australiane e giapponesi edificate in altri tempi, il centro storico è sostituito dai quartieri centrali. Qui il valore del terreno è molto elevato e a ciò si deve la presenza di grattacieli. Anche in Europa oggi succede qualcosa di analogo, perché molte attività amministrative si spostano in nuovi centri direzionali periferici. A ridosso del centro sorgono i quartieri residenziali, nei quali non mancano negozi, uffici e spazi ricreativi come ristoranti e cinema. Il prezzo delle abitazioni decresce verso la periferia, con il risultato di differenziare la popolazione in base al reddito. Le fabbriche superstiti occupano la cintura esterna. Nella medesima fascia sorgono grandi centri commerciali dotati di ampi parcheggi.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali fattori che hanno contribuito all'urbanizzazione tra la fine del Settecento e la metà del Novecento?
- Come si è evoluta la struttura delle città con l'industrializzazione?
- Quali cambiamenti hanno subito le città tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento?
- Qual è la struttura tipica di una città moderna secondo il testo?
- Come si differenziano le città europee da quelle americane, australiane e giapponesi in termini di struttura urbana?
I principali fattori che hanno contribuito all'urbanizzazione sono stati economici e sociali, in particolare la rivoluzione industriale che ha creato la necessità di manodopera nelle fabbriche, spingendo migliaia di braccianti a trasferirsi in città.
Con l'industrializzazione, molte città si sono trasformate in centri di produzione con la costruzione di grandi infrastrutture come strade, ponti e ferrovie, e la creazione di quartieri operai attorno ai vecchi nuclei storici.
Le città hanno visto lo spostamento delle fabbriche verso l'esterno a causa della congestione e dell'inquinamento, mentre al loro interno si sono sviluppate funzioni di servizio e residenziali, con la creazione di quartieri residenziali e la concentrazione di servizi nel centro.
Una città moderna è composta da tre parti fondamentali: il centro, che ospita servizi redditizi e spesso coincide con il centro storico; i quartieri residenziali attorno al centro, con negozi e spazi ricreativi; e la cintura esterna, dove si trovano fabbriche superstiti e grandi centri commerciali.
Nelle città europee, il centro coincide spesso con il centro storico, mentre nelle città americane, australiane e giapponesi, il centro storico è sostituito da quartieri centrali con grattacieli, a causa del valore elevato del terreno.