Concetti Chiave
- L'incidente di Seveso nel 1976 ha diffuso diossina, una sostanza tossica, causando gravi danni ambientali e alla salute umana.
- La catastrofe della superpetroliera Amoco Cadiz nel 1978 ha contaminato le coste della Bretagna con migliaia di tonnellate di petrolio.
- Nel 1984, una fuoriuscita di gas tossico a Bhopal ha causato migliaia di morti e danni significativi alla popolazione e alla fauna.
- L'incidente nucleare di Chernobyl nel 1986 ha provocato un disastro ambientale e sanitario diffuso in tutta Europa, portando a un referendum italiano contro le centrali nucleari.
- Eventi successivi, come l'incidente della petroliera in Alaska nel 1989 e il disastro nucleare di Tokaimura nel 1999, evidenziano la vulnerabilità dei sistemi energetici.
La storia dell'inquinamento ambientale
Nel luglio del 1976 da un complesso industriale di Seveso, a pochi chilometri da Milano, si diffuse una velenosa nuvola di diossina, una sostanza molto tossica capace di provocare gravi danni alla popolazione e di danneggiare il suolo, impedendone la coltivazione. Nel marzo del 1978, durante una burrasca, la superpetroliera Amoco Cadiz andò a incagliarsi in vicinanza delle coste francesi della Bretagna. Nell'urto si dispersero in mare decine di migliaia di tonnellate di petrolio che provocarono la morte di migliaia di uccelli e inquinarono decine di chilometri di spiaggia formando una gigantesca macchia d'olio. Nel dicembre del 1984 a Bhopal, in India, da uno stabilimento industriale fuoriuscì una tremenda nube di isocianato di metile, sostanza usata per la produzione di pesticidi. Questo gas causò la morte di oltre 2.500 persone e provocò danni a decine di migliaia di altri uomini, donne e bambini; esso uccise pure migliaia di animali. Nell'aprile del 1986 si verificò un grave incidente nella centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. Da un reattore nucleare (che è l'apparecchio che serve per produrre energia atomica) si sprigionò una nube radioattiva che uccise decine di persone e che provocò l'evacuazione di migliaia di persone da una vasta zona. I danni causati all'ambiente furono così profondi che sono visibili ancora oggi. Purtroppo il danno non si limitò alla zona circostante Chernobyl, perché l'enorme nube, disperdendosi nell'atmosfera, raggiunse in poco tempo altre nazioni europee. Per questo fatto anche in Italia la popolazione fu esortata a non consumare latte e verdure che potevano essere contaminati dalla radioattività. Visti i gravissimi danni all'ambiente e alle persone, provocati da quest'ultimo incidente, nel 1990 gli italiani si espressero contro l'installazione di centrali nucleari nel nostro Paese attraverso un referendum. Nel marzo del 1989 un'altra superpetroliera s'incagliò in uno stretto dell'Alaska: dalle falle prodottesi nella nave uscirono milioni di litri di petrolio che inquinarono circa 1.600 chilometri di costa in una zona della terra che vantava acque incontaminate e una florida presenza di molte varietà di animali perché ospitava diversi parchi naturali. Nel settembre 1999, a Tokaimura — cittadina a un centinaio di chilometri da Tokyo — e nella Corea del Sud si sono verificati due incidenti, di entità diversa, in due centrali nucleari: si è innescata una reazione a catena nel ciclo di produzione del combustibile. Ciò dimostra che non solo le centrali, ma anche l'intero percorso di produzione e trasformazione dei combustibili — dalla miniera all'arricchimento, dalla produzione di energia al riciclaggio — è pieno di punti deboli, di possibili cause di incidente.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati alcuni dei principali incidenti ambientali descritti nel testo?
- Quali sono stati gli effetti dell'incidente di Chernobyl?
- Come ha reagito l'Italia agli incidenti nucleari?
- Cosa dimostrano gli incidenti nucleari di Tokaimura e Corea del Sud?
Il testo descrive diversi incidenti ambientali significativi, tra cui la fuoriuscita di diossina a Seveso nel 1976, l'incidente della superpetroliera Amoco Cadiz nel 1978, la nube tossica a Bhopal nel 1984, l'incidente nucleare di Chernobyl nel 1986, e la fuoriuscita di petrolio in Alaska nel 1989.
L'incidente di Chernobyl ha causato la morte di decine di persone, l'evacuazione di migliaia di persone, e danni ambientali profondi e duraturi. La nube radioattiva si è dispersa in Europa, portando a misure precauzionali anche in Italia.
In seguito all'incidente di Chernobyl e ai danni causati, nel 1990 gli italiani hanno votato contro l'installazione di centrali nucleari nel Paese attraverso un referendum.
Gli incidenti a Tokaimura e in Corea del Sud dimostrano che l'intero processo di produzione e trasformazione dei combustibili nucleari è vulnerabile, con molti punti deboli e potenziali cause di incidente.